domenica 29 dicembre 2013
Auguri di felice anno nuovo
Nel 2013 ci hanno lasciato tanti personaggi importanti nel campo della cultura e dell’arte, della scienza e della società in generale. Ne ho scelti 4 secondo il mio sentire: Enzo Jannacci, Margherita Hack, Doris Lessing e Nelson Mandela. Con la loro immagine auguro a tutto il mondo e a me stessa per prima di poter assorbire la loro eredità intellettuale e morale in questo nuovo anno dove è sempre più urgente un salto di qualità in tutti i campi.
Infine a scopo PROPIZIATORIO ecco gli alimenti portafortuna consigliati da un amico blogger:
http://www.ferrucciogianola.com/2013/12/cinque-cibi-che-porteranno-fortuna-al.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+FerruccioGianola+%28Ferruccio+Gianola%29
sabato 28 dicembre 2013
ABBASSAMENTO RENALE
definito in medicina come “ptosi renale”
Può capitare che il rene, soprattutto quello destro, scenda di alcuni cm (sino a 15) per il cedimento delle strutture che lo sostengono. Capita più frequentemente alle donne, a chi è alto e longilineo, a chi è dimagrito molto e all’improvviso, perché in questi casi è ridotta la quantità di grasso della capsula adiposa che circonda il rene e lo sostiene nella sua posizione originaria. Ma a volte il rene si abbassa perché il bacino troppo largo non svolge la sua funzione contenitiva, per uno sforzo eccessivo, per cause congenite o una contusione lombare.
In caso di improvvisa perdita di peso il grasso pararenale si scioglie e il rene fluttua con un aumento della sua mobilità. Comincia a scendere seguendo il bordo laterale del muscolo psoas. Progressivamente, quando arriva al punto in cui il muscolo riceve le fibre muscolari corte dell’apofisi trasversa lombare, esso si appiattisce. In questo caso il polo inferiore perde la sua guida. Se il rene continua verso il basso il polo inferiore si sposta in direzione mediale e ruota verso lo psoas: in pratica ruoterà esternamente rispetto al suo bacinetto. Mentre può accadere, quando i sintomi sono più gravi, che ci sia una rotazione interna.
Per inciso, quando il rene scende , la ghiandola surrenale rimane al suo posto.
Nella ptosi renale i reni possono scendere (entrambi o solo uno) fino alla fossa iliaca interna.
Generalmente il rene mobile o la ptosi renale non ha significato patologico, tanto che spesso viene scoperto casualmente e si risolve con una fascia elastica contenitiva, mezz’ora di ginnastica al giorno a terra per rinforzare i muscoli addominali e dorso-lombari e uno stile di vita accorto: da evitare attività che richiedano di stare a lungo in piedi; va seguita una dieta idonea ricca di fermenti lattici e senza sostanze irritanti come alcolici, spezie, salumi; si devono effettuare periodici esami delle urine per affrontare tempestivamente eventuali infezioni. Solo nei casi in cui l’abbassamento del rene è di un certo rilievo la medicina ufficiale interviene chirurgicamente per fissarlo nella posizione naturale
La ptosi renale può provocare:
-- dolori addominali
-- mal di schiena
-- nevralgia del dodicesimo nervo intercostale con dolore nella zona dell’ultima costola e dell’ombelico
-- dolore ai fianchi e alla zona genitale
-- coliche renali
-- infezioni delle vie urinarie delle quali la più comune è la cistite ricorrente
-- con una ptosi grave si possono irritare il nervo genito-crurale o anche il femoro-cutaneo provocando un dolore che si irradia dalla cresta iliaca verso l’articolazione mediale del ginocchio
Ecco come accade che dei dolori che vengono spesso battezzati come neurologici o reumatici hanno invece una causa viscerale, che si può correggere facendosi praticare una serie di manipolazioni di craniosacrale viscerale.
Dal punto di vista della Terapia craniosacrale viscerale il rene fisiologicamente esegue determinati movimenti ritmici. Barral e collaboratori hanno esaminato numerosi pazienti con rene ectopico (letteralmente significa collocato fuori posto; nel caso del rene si intende abbassato, prolassato). Nel loro studio hanno notato che il rene “sceso” non solo era fuori posto ma anche immobile o meno mobile rispetto all’altro rene.
Con la manipolazione craniosacrale viscerale si riesce con un’alta percentuale di successi a restituire al rene la giusta mobilità: il che è significativamente importante per restituirgli la giusta funzionalità. In una buona percentuale di casi si riesce anche a riposizionarlo nella giusta sede.
domenica 22 dicembre 2013
Buon Natale
I giorni movimentati delle feste sono ormai alle porte. Ciò che cerchiamo maggiormente in queste occasioni è lo stare insieme ai nostri cari ed ai nostri amici e godere di una piena serenità. Alche questo blog si prende una pausa festiva... ma senza perdere l’occasione di porgere un augurio a tutti i lettori ed anche a coloro che passano solo per un istante di un felice Natale ed anno nuovo. Che sia occasione di armonia e serenità interiore e nelle relazioni!!!
sabato 14 dicembre 2013
LE PAROLE DIFFICILI escara e flittena
La spiegazione del secondo termine la trovate più sotto nel brano sulle piaghe.
L’escara è una crosta di colore rosso scurissimo o nerastra o con altre sfumature cromatiche, che si presenta quando viene abrasa una porzione non lineare di pelle. Nella stragrande maggioranza dei casi di forma sulle piaghe oppure sulle lesioni cutanee di un soggetto anziano, o diabetico o comunque con problemi nei processi di cicatrizzazione.
In alcuni casi si forma pure in seguito ad ustioni di una certa importanza come quelle di terzo grado.
Quindi se sul vostro referto da pronto soccorso trovate questo termine, esso va tenuto nella giusta considerazione.
Questa crosta è maggiormente preoccupante se il soggetto non avverte nessun dolore in quanto ciò indica che sono andate distrutte le terminazioni nervose sensitive. Spesso accade che l’anziano sottovaluta il problema proprio perchè non avverte dolore.
In seguito ad ustioni l’escara può essere anche di colore pallido o grigiastro.
Queste croste non guariscono spontaneamente per cui va praticata una accurata igiene della ferita: una pratica in genere riservata al medico è il curettage cioè l’asportazione della crosta con una lametta sterile. Quindi viene poi medicata la “carne viva” sottostante e mantenuta con un certo grado di umidità per mezzo delle appostite garze da medicazione “avanzata” per far si che il tessuto pian piano si rigeneri.
OMEOPATIA PER LE USTIONI : Applicazione topica e somministrazione orale di ARNICA COMPOSITUM HEEL. E’ possibile fare riassorbire l’edema cutaneo (fase di escrezione) con APIS HOMACCORD gocce, mentre si possono drenare le tossine dalla matrice interstiziale con LYMPHOMIOSOT. Il processo di guarigione può essere favorito con ARNICA HEEL S pomata e CALENDULA HEEL N pomata, mentre le cicatrici e i cheloidi possono migliorare con l’uso di GRAPHITES HOMACCORD e THUYA COMP fiale.
PIAGHE
1° Stadio Si ha una lesione con danni del microcircolo sottocutaneo. I vasi del sottocute sono schiacciati e la cute non viene nutrita. Si osserva un’area arrossata o bluastra ma che ancora non è dolente.
2° Stadio ferita superficiale che ha intaccato solo la cute. Può presentarsi come flittena (= piccola bolla cutanea in sede sub-epidermica contenente liquido sieroso che può diventare torbido) e secernere siero giallo o nero, segno di un tessuto in deterioramento.
3° stadio Ulcera profonda che ha raggiunto il sottocute, si presenta a volte con bordi callosi, può essere coperta da un’escara
4° Stadio Ulcera “cavitaria”; l’ulcera ha raggiunto il muscolo: è a rischio di osteomielite (= infiammazione ossea) e setticemia.
L’essiccamento della ferita porta a morte i neutrofili, quindi la carica batterica potrebbe crescere. Un paziente cronico in ambiente umido guarisce in 15 giorni mentre in ambiente secco in un mese. L’ambiente umido influenza il rimodellamento del derma. Se l’ambiente è troppo umido non va bene perché può influenzare negativamente il rimodellamento del derma. Non è raccomandabile pulire una lesione con antisettici topici come iodio-povidone (Betadine), iodofiri, soluzioni di ipoclorito (Amuchina), H2O2 o acido acetico.
Si pensa che il dolore possa essere un fattore importante nella guarigione. Sembra che esso possa avere un ruolo nella guarigione mediando la vasocostrizione ed aumentando la perfusione tissutale (cioè l’irrorazione sanguigna del tessuto).
sabato 7 dicembre 2013
Memoria e concentrazione
FACOLTA’ COGNITIVE
Volete fare una valutazione della vostra “efficienza mentale”?
Ecco alcuni test utili da fare con una persona qualsiasi che funge da esaminatore, con la quale dopo si può invertire il ruolo.
Ovviamente non allarmatevi pensando alla demenza o a gravi disturbi neurologici se non superate il test. La diagnosi di questi problemi non si fa avvalendosi solo di questi test: sarebbe riduttivo e fuorviante. Lo scopo “fai da te” di questi test è per decidere se occorre riportare al giusto livello le proprie performances cognitive avvalendosi di: integratori, fitoterapia, omeopatia, esercizi di rilassamento , esercizi per la memoria ( assolutamente senza sforzo).
ESAME SULLA CAPACITA’ DI ATTENZIONE
(1) L’esaminatore legge al soggetto una serie di 10 numeri. Quando finisce la lettura il soggetto deve ripetere tutti quelli che ricorda. Per superare il test, bisogna ricordare almeno 5 numeri.
Se ne ricordate di meno, le cause possono essere diverse, da lievi deficit di memoria a problemi invece neurologici come stati di ottundimento del sensorio, disturbi dell’udito, disturbi della parola (in caso di attacco ischemico), o psicologici che vanno dal semplice stato confusionale dovuto a stress (il soggetto non prestava sufficiente attenzione ai numeri che gli venivano citati pur sapendo di star svolgendo un test utile per la sua salute) ai primi sintomi di “demenza”.
- L’esaminatore legge ad alta voce una serie di 60 lettere. Il soggetto deve alzare una mano ogni volta che l’esaminatore legge una A. Per superare il test non si deve fare alcun errore.
ESAME SULLA MEMORIA
Produzione di elenchi: l’esaminatore chiede al soggetto di elencare il maggior numero di animali (o altra categoria... ad esempio fiori, macchine, nomi di attori) in 1 minuto. Per superare il test il soggetto deve essere in grado di elencare 18-24 nomi.
Una compromissione di questa capacità si osserva non solo nei pazienti con afasia ma anche in quelli con ritardo psicomotorio e/o delle funzioni esecutive.
ESAME SULLA CAPACITA’ DI APPRENDERE
L’esaminatore dice al soggetto 4 parole delle quali il soggetto non conosce il significato, spiegandolo in breve. Poi dopo aver lasciato trascorrere 3-4 minuti, l’esaminatore chiede al soggetto ripetere le nuove parole imparate ed il significato. Il test viene superato anche se non si ricordano con esattezza le parole purché con il suggerimento dell’esaminatore (che può dire il significato usando ad esempio un altro sinonimo rispetto a quello usato la prima volta) il soggetto riesca a venirne a capo. Infatti, nei soggetti che non sono in grado di ricordare queste parole è necessario distinguere l’incapacità di codificare e di conservare (cioè apprendere) le parole dall’incapacità di richiamarle alla memoria. Coloro che non sono in grado di apprendere non ricavano vantaggio dai suggerimenti, mentre gli altri si.
ESAME SULLA MEMORIA NON VERBALE
l’esaminatore mostra 8-10 immagini. Poi , trascorsi 3 minuti, l’esaminatore mostra di nuovo 8-10 immagini alcune delle quali però non sono quelle mostrate la prima volta. Il soggetto deve riconoscere quelle che ha visto la prima volta.
Un’amnesia non verbale è espressione di una patologia a carico del lobo temporale destro o delle formazioni limbiche mediali.
UNO DEI MOTIVI PER CUI LO STRESS DANNEGGIA LA NOSTRA LUCIDITA’
Nelle situazioni di stress si ha una maggiore secrezione di cortisolo da parte della corteccia surrenale in risposta all’ACTH ipofisario che aumenta in modo sensibile nei periodi di forte stress e depressione. Il cortisolo, raggiunto il SNC, andrebbe a rimpicciolire o addirittura ad atrofizzare l’ippocampo. Normalmente i livelli di cortisolo possono fluttuare sia di giorno sia di notte (la notte viene prodotto di più), ma salgono alle stelle quando il soggetto vive situazioni stressogene, intensa angoscia e preoccupazione. In uno studio recente è stato somministrato del cortisone ad alcuni volontari e placebo ad un secondo gruppo. Quindi tutti sono stati invitati a memorizzare una breve lista di parole. Alla fine della prova si è visto che coloro che avevano assunto cortisone non riuscivano a memorizzare, al contrario di quelli trattati con placebo. Si può concludere che per alcune persone depressione e/o stress agiscono come una somministrazione di cortisone, in quanto i livelli di cortisolo si innalzano e rimangono alti per tutto il periodo del malessere. Da altri studi, effettuati su persone di età variabile (tra i 33 e gli 83 anni) si è visto, tramite risonanza, che l’ippocampo più piccolo era quello dei soggetti depressi e non quello degli anziani. Quindi non c’è relazione tra vecchiaia e diminuzione dell’ippocampo. Quanto detto non si applica ai pazienti con Alzheimer che hanno l’ippocampo danneggiato ma livelli di cortisolo normali.
SPIGOLATURE NEUROLOGICHE
- A proposito di memoria per il linguaggio, la memorizzazione migliore si ha per l’ascolto con l’orecchio destro: il che concorda con la struttura fisiologica che presiede al riconoscimento del linguaggio a dominanza emisferica sinistra. Il percorso dell’informazione uditiva proveniente dall’orecchio destro è inferiore a quello del sinistro che deve raggiungere l’altro emisfero per la completa decodificazione.
- Quando un neurone invia ripetutamente messaggi bioelettrici a un altro neurone, che li capta per mezzo dei dendriti, il 2° neurone diviene gradualmente più sensibile ai messaggi del 1°. Un neurone sensibilizzato risponderebbe quindi più facilmente ai segnali provenienti dai neuroni circostanti.
NOTA
per i test ho estratto questi suggerimenti da
MONDOFARMACO a cura di Antonio Michienzi
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com