FIORI DI BACH
Nelle figure. White Chestnut: sono fiori di ippocastano; ritratto di Ivan, un soggetto Honeysuckle; preparazione dei fiori con metodo solare. Si espone al sole per qualche ora la bacinella con acqua di fonte e i fiori versati delicatamente in modo che il lato superiore della corolla venga per primo a contatto con l'acqua. In questo caso si tratta di Chicory.
La floriterapia svolge la funzione di attivatrice e catalizzatrice, nel che determinare autoconsapevolezza ed ottimizzazione di qualità positive.
Secondo Bach non vi può essere una vera guarigione “senza la pace dell’anima e senza una sensazione di gioia interiore”. l’unico modo per guarire consiste nell’individuare l’errore dentro di noi e liberarcene. I fiori non sono la soluzione per una specifica patologia ma un aiuto per stimolare il soggetto a valorizzare la qualità opposta a quella che è all’origine del disturbo, perché solo così è possibile sciogliere i conflitti determinati da un atteggiamento mentale disarmonico. Un determinato fiore è in grado di agire a livello del campo elettromagnetico (definito “Aura” dalla leteratura new age), modificando profondamente il substrato su cui si era sviluppata la malattia.
La stessa vita del Dr Bach ( sulla quale potete trovare una grande quantità di dati anche in rete) fu una testimonianza della validità delle sue idee. Basti riflettere sul fatto che egli prolungò la sua vita di ben 19 anni (rispetto al tempo che gli era stato predetto nell’infausta diagnosi) durante i quali ebbe il tempo di elaborare un sistema terapeutico efficace e di far conoscere un approccio alternativo alla malattia: anche lui conforta la mia teoria che si muore solo dopo aver completato la propria missione.
COME FUNZIONA LA FLORITERAPIA
Le ipotesi di Bach per il funzionamento della floriterapia sono quattro, tutte contestuali.
(1) La malattia è immateriale nella sua origine. Essa ha origine nel campo energetico umano (campo elettroagnetico o aura). Tanto l’attività emotiva quanto gli stimoli coinvolgono la stessa energia. Emozione è equiparabile a energia. Non esiste una relazione di causa-effetto tra emozione in squilibrio e patologia ma esse sono correlate.
(2) La malattia è il risultato di un conflitto tra l’anima e la personalità. Ciò si esprime in termini energetici attraverso una differenza vibrazionale tra corpo
fisico-emotivo, da un lato, e corpo spirituale dall’altro, manifestandosi come conflitto a livello psichico.
(3) L’unità di tutte le cose (sostenuta dai mistici di tutti i tempi e parte dei fisici moderni). Burr afferma lo stesso concetto quando dice che i “campi L” sono una parte dell’organizzazione dell’universo e sono influenzati dalle vaste forze dello spazio. Anche se abbiamo la sensazione di essere separati, siamo legati energeticamente all’universo (questa ipotesi sviluppata tra tra poco tiene conto del soggetto nel suo ambiente)
(4) Essendo la mente la parte più delicata e sensibile dell’organismo, in essa compaiono più chiari la genesi e lo svolgersi della malattia. Si utilizza, dunque, l’osservazione della mente come guida per conoscere i rimedi necessari. L’emozione o stato mentale è quindi per Bach il fenomeno e non la causa della patologia. Non mi ammalo al fegato perché provo odio: l’odio è l’indizio visibile di una alterazione energetica invisibile che lega il fegato da un lato e l’odio nella coscienza dall’altro. L’odio è la punta dell’iceberg. Le emozioni o sentimenti sono la valutazione intuitiva che opera il soggetto di uno stato dell’organismo, degli impulsi che lo portano ad agire e delle situazioni che affronta. Il fenomeno comunemente descritto come sentimento consiste in realtà nel fatto che l’organismo sente qualcosa, cioè qualcosa viene sentito. Ciò che è sentito è un processo all’interno dell’organismo. Il fatto di venire sentito è una fase del processo stesso. Quindi l’emozione in squilibrio ed un determinato stato patologico sono un processo unico, energetico, visibile solo nella coscienza. Viene sottolineato questo concetto perché è l’errore che fanno molti medici e di sicuro tutta la concezione farmacologica allopatica= si cura la patologia e come supporto si dà un rimedio per la parte emotiva, come se l’emotività fosse uno status che si aggiunge all’organismo ma non facesse parte di esso. Nel farci guidare dall’emozione in squilibrio vogliamo agire su tutto l’organismo attraverso i rimedi floreali.
Quando consiglio uno o più fiori ad un cliente, prima faccio compilare uno dei classici questionari con le affermazioni che servono ad individuare il rimedio adatto. Al contrario di quanto attuano molti farmacisti ed erboristi, non faccio il test kinesiologico sulla mano. Questo test, a mio parere, è del tutto inattendibile fatto su due piedi, e rende un pessimo servizio alla kinesiologia. Infatti per fare un test kinesiologico in modo corretto e di conseguenza attendibile, bisogna prima di tutto riequilibrare il sistema di base ed accertarsi che non ci siano false rispose. Per fare ciò, occorrono minimo 15 minuti. Quindi vi consiglio di adottare questo test solo se siete in seduta dal kinesiologo o dal naturopata: non se state acquistando una boccetta in un negozio, con la fila dietro di voi e i minuti programmati per tutte le incombenze che avete appena uscite dal negozio. Dopo aver preso in considerazione i dati che esprime il cliente sul questionario, tuttavia, non mi limito a consigliare i fiori che ne risultano, bensì ne aggiungo qualcuno di quelli che emergono dalle mie impressioni sul suo linguaggio del corpo, oltre che su quello che ha espresso parlando e non ha barrato nel questionario. Infatti nessuno vi dirà sono egoista, oppure sono incapace di amare gratuitamente. Piuttosto il soggetto dirà, ad esempio parlando del figlio: “dopo tutto quello che faccio per lui... mi ripaga in questo modo, fregandosene di me e lasciandomi sempre solo” Ma questo tra le righe vuol dire “sono disposto a giudicarti bene solo se fai ciò che voglio io. Se far ciò che vuoi tu, allora non ti amo o non ti stimo, o ti giudico un ingrato”.
Questo è uno dei motivi per cui è utile farsi consigliare i fiori: gli altri riescono a vedere in noi qualcosa di diverso da ciò che vediamo noi stessi e dalla somma delle due visioni si può estrarre un “succo” più efficace. Se il fiore è nel campo della coscienza del terapeuta, bisogna prescriverlo.
Questa posizione non viene ad invalidare l’indicazione di Bach di agire per livelli: succede spesso che lo stato mentale inconscio sia nascosto, ma non necessariamente da un altro stato mentale che corrisponde ad un altro fiore.
In alcuni casi il soggetto riferisce di continuare a sentire i sintomi, ma di “essere in un altro lato”, ed infine i sintomi si risolvono: come se il soggetto fosse contemporaneamente presente in un’altra dimensione e questa sensazione riguarda stati alterati di coscienza. Condizioni simili si provano con diversi stupefacenti e specialmente con gli oppiacei.
La terza area da esplorare è l’ambiente del soggetto. Siamo uniti al nostro mondo circostante. Quindi il terapista deve cercare di percepire il fiore presente nell’ambiente del soggetto. Ad esempio la paura esagerata della figlia scatena i problemi della madre. Prescrivendo Aspen alla madre, anche se la madre non ha paura, i problemi sono stati risolti.
E’ fondamentale cogliere l’essenza dello stato mentale.
Il fatto che i fiori di Bach agiscano modificando la vibrazione della nostra base energetica e quindi amplifichino la coscienza e cambino la condotta è una potente arma di trasformazione e cambiamento. E’ una medicina evolutiva, se intendiamo per evoluzione l’amplificazione della coscienza. Bach ci ha insegnato che ciò che è nella coscienza è nel corpo e Shakespeare che “siamo fatti della materia dei sogni”.
In uno studio di Stefan Ball è stato impostato un lavoro su alcuni sali per vedere eventuali effetti dei fiori di Bach. Sono stati scelti scelto 3 fiori. Questo è uno studio pilota conclusosi molto bene, che apre la strada ad una vasta serie di studi. Serve ad evidenziare gli effetti fisici dei fiori di Bach ad onta dei detrattori. Uno dei due Autori è geologo.
“abbiamo preso in considerazione la reazione tra Na2CO3 e CaCl2, tesa alla formazione di calcite CaCO3 e NaCl.
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il valore del prodotto di solubilità del NaCl è di gran lunga superiore a quello di CaCO3. Tra i due sali di neoformazione il cloruro è già di per sè nettamente sfavorito rispetto all’altro per quanto riguarda la eventuale precipitazione di aggregati cristallini pronti per essere esaminati. I componenti di partenza non sono stati messi nelle quantità stechiometriche ma con uno sbilancio nettamente superiore di CaCl2. Cioè 1g -mole diCaCl2 e 0,75 g-mole di CaCO3. Questo per ottenere un equilibrio della reazione spostato nettamente a favore della precipitazione del carbonato di calcio, mentre il cloruro di sodio dovrebbe restare in soluzione. Tempo concesso alla reazione = 48h.
Ovviamente abbiamo fatto con queste quantità la prova in bianco in cui si è ottenuta la precipitazione di sola calcite. Se alla prova in bianco si fornisce ulteriore energia, si riesce ad ottenere una piccola formazione di cloruro di sodio. Se si aggiunge alcol etilico, l’equilibrio torna indietro e non si riesce a formare la benché minima quantità di cloruro di sodio, neppure con calore aggiuntivo. Quindi non dovremmo mai aspettarci neoformazione di cloruro di sodio dopo riscaldamento nelle prove condotte con aggiunta di fiori di Bach (soluzioni idroalcoliche).
prove con i fiori=
(1) Wild Rose
(2)Wather Violet
(3)Crab Apple
Wild Rose= rosa canina.
è il rimedio in grado di evocare vitalità, energia e dinamismo. Wather Violet è in grado di evocare umiltà e tolleranza, Crab Apple, melo selvatico, è in grado di tollerare uno stato d’animo teso all’ordine, ad evitare di seguire piccoli dettagli a scapito di un disegno generale di ordine superiore.
l’aggiunta di (1) ha fornito una quota di energia al sistema e si è osservata a precipitazione di una piccola quantità di cloruro di sodio, come osservata nella prova in bianco con l’aggiunta di calore. I fiori sono stati inseriti in 3 prove diverse, non in sequenza nella stessa provetta. Ovviamente agli sperimentatori è stato rivelato solo alla fine “che cosa” avevano di volta in volta aggiunto al sistema e qual’era l’effetto specifico dei fiori.
L’esito di questo esperimento è sorprendente data la presenza di etanolo.
Dopo l’aggiunta di calore si è osservata una diversa morfologia cristallina della calcite, mentre il cloruro di sodio è tornato in soluzione.
Con l’aggiunta di Wather Violet si è verificata la stessa situazione che con Wild Rose, ma con una maggiore produzione di cloruro di sodio e poi con aggiunta di calore è sparito il cloruro di sodio.
La prova con Crab Apple ha dato luogo a sola calcite, mentre con aggiunta di calore è comparsa la stessa piccola quantità di cloruro di sodio.
Questi risultati sono riassumibili nella seguente tabella:
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INTERPRETAZIONE
se è vero che wild rose evoca vitalità, è normale ritrovarlo a favorire la cristallizzazione di cloruro di sodio in un sistema che lo favorisca. D’altro canto wather violet che è il rimedio della condivisione è del tutto naturale trovarlo a far cristallizzare in prima istanza calcite e cloruro di sodio. Ricordiamo che Bach lo consigliava per la condivisione dei nostri stessi aspetti indesiderati. Infine è addirittura scontato trovare i dati di crab apple, che è il fiore che non permette di eludere leggi prioritarie generali, ossia il fiore che garantisce che le cose devono svolgersi in modo puro, senza interferenza alcuna.
NOTA 1 = l’ordine dei medici perseguitò in tanti modi Bach, minacciandolo sempre di espulsione.
NOTA 2 = alcuni rimedi devono essere in soluzione acquosa, specialmente per bambini o per ex alcolizzati. La soluzione acquosa ha scadenza breve. In alternativa si può usare come conservante l’ACETO DI LAMPONE sempre 40 gtt x 30 ml.
I rimedi puri si prendono sciogliendo le 15 gocce in un bicchiere d’acqua da bere a piccoli sorsi nell’arco delle 24 ore. Si possono anche usare per uso esterno 15 gocce nell’acqua del bagno.
NB i rimedi floreali non diluiti in generale attivano processi di armonizzazione a breve termine e sono indicati quando si voglia lenire una sofferenza emozionale acuta.
I rimedi diluiti agiscono sugli aspetti più profondi della persona e sono utili a catalizzare e promuovere processi che portano ad un terapeutico allargamento della consapevolezza.
FIORI E FITOTERAPIA
con il fitocomplesso si agisce sul piano fisico, mentre con la floriterapia si opera riequilibrando le emozioni che sono all’origine del disturbo.
Mimulus serve alle persone timide perché si comporta da timido, con il suo delicato rossore intorno alla corolla. Così come honeysuckle, con il suo nostalgico profumo serale ricorda la malinconia. O la senape selvatica (mustard) che spunta all’improvviso, senza apparente causa, proprio come l’inspiegabile depressione maggiore. A volte il comportamento riguarda l’albero, come nel caso della forte e protettiva quercia (oak) che tiene duro nonostante tutto, del salice (willow) che sembra piangere e lamentarsi, dell’ulivo o della vite dalle caratteristiche talmente peculiari che Bach sentì il bisogno di andare a cercare proprio quelle piante, non appartenenti alla flora locale, per risolvere particolari stati d’animo.
analizziamo alcuni aspetti pratici dell’uso parallelo di fitoterapia e floriterapia
LA SPIEGAZIONE DELLA CURA quando si consigliano dei fiori di Bach, si fa generalmente un breve colloquio nel quale oltre a raccogliere gli elementi necessari per indicare i fiori più adatti, si cerca anche di spiegare , in termini positivi, le principali azioni delle essenze prescelte. Nella fitoterapia anche. La differenza è solo che nel primo caso si parla prevalentemente di emozioni (per esempio “questo fiore l’aiuterà a smettere di preoccuparsi per quella cosa”), nel secondo di effetti di tipo fisico (“aggiungiamo anche quest’erba, che è rilassante per il sistema nervoso pur non provocando sonnolenza).
LE MODALITA’ DI ASSUNZIONE
mentre per i fiori sono abbastanza standardizzate, nel caso della fitoterapia evidentemente cambiano di molto. E’ quindi importante spiegare bene, anche se brevemente, le diverse modalità di assunzione evitando di creare confusione tra i due tipi di rimedi.
IL RITMO DELLA GIORNATA
i fiori che normalmente si consiglia di assumere 4 volte al giorno, non andrebbero presi in contemporanea con altri rimedi, ma lasciando almeno una decina di minuti di distacco. In generale è consigliabile non prescrivere tanti preparati contemporaneamente, sopratutto per evitare modalità di gestione della cura troppo complesse.
QUATTRO DISTURBI SPECIFICI COME ESEMPIO DI ABBINAMENTO
(1) ATTACCHI DI PANICO
Tiglio MG. oppure infuso di tiglio, biancospino , arancio amaro e camomilla romana, nonché foglie di verbena e sommità di melissa. Tra i fiori di Bach si possono ben abbinare rock rose, aspen, cherry plum e white chestnut
(2) DEPRESSIONE
Iperico, abbinato a tiglio se presente ansia, ad avena ed eleuterococco se presente astenia. Fiori di Bach che bene si abbinano sono mustard per la depressione imponente, gentian per quella media, gorse se il soggetto si sente con le spalle al muro, esaurito sul piano energetico; wild rose se il soggetto è apatico, sweet chestnut se c’è disperazione legata a un dolore affettivo.
(3) ECZEMA
ribes nigrum, spesso abbinato con cedrus libani, rosa canina, ulmus, viola tricolor, OE di melaleuca, calendula, rosa mosqueta. Come floriterapia daremo crab apple, il grande purificatore, eventualmente abbinato a beech.
(4) MENOPAUSA
cimicifuga, isoflavoni della soia, luppolo, salvia, cipresso. Come floriterapia daremo walnut, mustard e il binario chicory, red chestnut, honeysuckle molto collegato a problemi femminili. evitare di consigliare tutti e tre i fiori contemporaneamente.
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