domenica 6 settembre 2009
Reflusso gastro-esofageo
REFLUSSO
GASTRO-ESOFAGEO
La malattia da reflusso gastro-esofageo è dovuta alla presenza di acido nell’esofago, per un problema di natura meccanica: l’aumento della pressione intra-addominale e la diminuzione del tono dello sfintere esofageo. Ma ormai sappiamo che non esistono problemi puramente meccanici e che ogni malattia in cui la causa individuabile è meccanica, ne contiene più a monte altre. Ogni postura dipende anche da uno stato emotivo e un assetto PNEI... insomma, cercando la causa si può procedere con un percorso molto lungo e indefinito. Quello che intendiamo per salute è uno stato di equilibrio dinamico nel quale ci “sentiamo bene”, non l’adattamento ad uno standard precostituito.
FATTORI CHE FAVORISCONO QUESTO DISTURBO
La gravidanza, l’obesità, il chinarsi o il sollevare pesi, l’iper-estensione della testa ( ad esempio quando ci solleviamo al massimo iper-estendendo un braccio per prendere un qualcosa che è collocato troppo in alto rispetto alla nostra statura), l’aumento del volume gastrico per eccesso di cibo, gli abiti stretti. Ormoni come progesterone, somatostatina, colecistochinina. Alcuni cibi come cioccolato, grassi, alcool, menta piperita, cipolla. Alcuni farmaci come teofillina, diazepam, nitrati, calcio-antagonisti; nicotina,alendronato, fans ecc.
SINTOMI: bruciore di stomaco localizzato nella regione epigastrica, retrosternale, talvolta associato a rigurgito acido, difficoltà a deglutire, ipersalivazione. I sintomi sono spesso frequenti anche durante la notte, quando il paziente è coricato, e sono alleviati dalla posizione seduta o eretta. In alcuni casi di grave MRGE (malattia da reflusso gastro-esofageo), si possono verificare manifestazioni extra-esofagee quali: dolore toracico, tosse, polmoniti ricorrenti, soffocamenti notturni, asma o raucedine cronica; l’interessamento a livello respiratorio è dovuto alla microaspirazione di acido proveniente dall’esofago e passato nella trachea.
il rallentamento della clearance dell’acido all’esofago, la diminuzione o alterazione della secrezione mucosa per la protezione dell’esofago e il rallentamento dello svuotamento gastrico predispongono all’insorgenza della GERD. L’acido, la pepsina e la bile sono i componenti del materiale refluito che causano danni all’esofago.
Se non viene trattata, la Gerd può dare esito ad ulteriori complicanze. Il reflusso persistente danneggia la mucosa dell’esofago, con la possibile insorgenza di ulcere esofagee, emorragie, esofago di Barret e stenosi. L’esofago di Barret è una modificazione pre-neoplastica del tessuto esofageo in cui il rivestimento squamoso viene sostituito da un epitelio colonnare, che può trasformarsi in un adenocarcinoma esofageo. I pazienti che presentano queste complicanze a volte manifestano sintomi allarmanti che richiedono l’intervento urgente del medico. Nella GERD la sintomatologia non è direttamente correlata alla gravità della malattia.
CONSIGLI DI BASE
(1) alcune norme dietetico-igieniche quali: non ingerire grandi quantità di acqua durante i pasti, evitare cioccolato, alcol, menta, caffè, cibi grassi, succo d’arancia.
(2) Modificazioni dello stile di vita come tenere a tavola una posizione eretta, non coricarsi dopo i pasti, ridurre il peso corporeo, alzare la testata del letto di circa 15 cm, eliminare quei fattori che aumentano la pressione addominale come ad esempio abiti e cinture strette, piegamenti, il fumo, e fare attenzione a quei farmaci che riducono il tono dello sfintere esofageo ed esacerbano il reflusso (es teofillina, nitrati e benzodiazepine)
In tale patologia sono altamente controindicati, qualora un paziente dovesse assumerli per altre patologie concomitanti, i sali di ferro, specie i solfati (ferrograd), il KCl e le tetracicline, specie la doxiciclina (bassado).
ERNIA IATALE è la dislocazione della giunzione gastroesofagea . Essa può coesistere con questo disturbo ed esserne la causa o la conseguenza per via del rilassamento dello sfintere. In genere con questo termine si intende la condizione in cui lo iato esofageo che normalmente è posizionato immediatamente sotto la cupola del diaframma, viene a trovarsi al di sopra con tutte le conseguenze di pressione addominale che ne derivano. Qui occorre una spiegazione terra-terra per rendere chiari due concetti.
(1)Tutti gli organi addominali rimangono nella loro normale sede in virtù di diversi fattori. Da dietro sono sostenuti da una robusta muscolatura con al centro la colonna vertebrale. Sul davanti tendono a “pendere” in fuori e in basso. Questo “prolasso” viene frenato dalla pressione verso l’alto, una sorta di “risucchio”, operata dagli atti respiratori. Quindi possiamo immaginare come in un soggetto in cui prevale la respirazione toracica rispetto a quella addominale (cioè respira maggiormente allargando la gabbia toracica piuttosto che abbassando il diaframma e quindi gonfiando la pancia) questo rischio sia maggiore. Questo soggetto eserciterà una maggior forza di “risucchio” degli organi addominali verso l’alto e quindi lo sfintere esofageo può ritrovarsi più in alto rispetto alla sede fisiologica. In questo caso comunque viene usato il termine ernia in senso lato.
(2) La vera e propria condizione di ernia, invece si ha quando le fibre muscolari stesse (e non solo lo iato che è un buco sempre presente per natura) della cupola diaframmatica si allargano e si sfiancano consentendo la risalita dell’esofago e del cardias , o della sua zona iniziale. Naturalmente questa condizione è più rara e più grave della prima ed è l’ernia in senso stretto.
Alimentazione-integratori
Dal momento che molte sostanze riducono il tono dello sfintere esofageo inferiore, il quadro clinico può essere migliorato adottando le seguenti misure dietetiche.
(1) se in sovrappeso, dimagrire. Infatti, nei soggetti in sovrappeso, l’aumento della pressione addominale favorisce , per motivi meccanici, il reflusso ge.
(2) evitare pasti abbondanti. Soprattutto il pasto serale deve essere leggero e possibilmente lontano 2-3h rispetto al momento di coricarsi. Infatti la posizione supina favorisce tutti i sintomi.
(3) ridurre il consumo di alimenti ricchi in grassi saturi e colesterolo, in quanto rallentano lo svuotamento gastrico
(4) evitare tutte quelle sostanze che facendo diminuire la pressione dello sfintere esofageo, ne favoriscono l’incontinenza. Queste sono: grassi in genere, cioccolato, menta, alcolici, fumo, succhi di limone, arancia e pomodori
(5) moderare il caffè e preferire quello decaffeinato
(6) abolire superalcolici, aperitivi, acqua gasata
(7) I pasti devono essere ridotti in quantità e gli alimenti assunti in modo dissociato.
(8) Per prevenire questo disturbo sono quanto mai importanti : la buona masticazione fino alla liquefazione del cibo e la tranquillità dell’ambiente in cui si mangia.
(9) consumare la frutta lontano pasti
CRANIO-SACRALE VISCERALE
metodo egregiamente insegnato da Barral e Mercier. Si fa una manipolazione (non fai da te: mi raccomando. Qui occorre lo specialista osteopata craniosacrale) il cui risultato è di riposizionare la parte terminale dell’esofago nella giusta sede e di ridare all’esofago le fisiologiche mobilità e motilità. Questo trattamento lo consiglio assolutamente come prima scelta. Poi, per non avere recidive, è importante osservare le precauzioni elencate sopra. Se il trattamento non è sufficiente, si può ripetere dopo circa 3 settimane. In ogni caso si può abbinare la cura omeopatica.
OMEOPATIA-FITOTERAPIA
ricerca di eventuali problematiche mentali del paziente. Da curare con i vari metodi olistici integrati , cioè quelli citati negli altri paragrafi e in caso di necessità anche con cure svolte dallo psicologo.
Ecco cosa consiglia il Dr Perugini su La medicina biologica:
“Il farmaco sintomatico di base è NUX VOMICA HEEL, prescritta inizialmente alla dose di 3-4 cp al giorno. A questo va abbinato CUPRUM HEEL, alternando i due farmaci, se sono presenti anche dolori crampiformi. In aggiunta ai rimedi “acuti” è utile impiegare NUX VOMICA HOMACCORD che presenta un’ottima azione di riequilibrio neurovegetativo: 10 gtt x 2 volte al dì. Nel caso sia necessaria una iniziale azione di drenaggio epatico, associare HEPEEL ed eventualmente anche LYCOPODIUM COMPOSITUM. Se non vi sono importanti fatti infiammatori o ulcerativi, la sintomatologia da reflusso è dovuta, principalmente , ad un rallentato svuotamento gastrico: è utile fare assumere al paziente delle piante amaro-toniche (GENZIANA, CENTAUREA, TRIFOGLIO FIBRINO ecc) 30-50 gtt di TM mezz’ora prima dei pasti in poca acqua tiepida. I principi amari, per assolvere appieno la loro azione, devono essere percepiti dal gusto e, quindi, trattenuti nel cavo orale. Ottimo è anche il ricorso agli OE. Possiamo usare L’AS14 (DRAGONCELLO, CARVI, CANNELLA, MENTA) che possiede un’azione antispastica, digestiva ed antiaerofagica: secondo la tolleranza individuale. 10-30 gtt dopo i pasti in poca acqua tiepida. Nelle forme nervose, pensare alla MELISSA che ha un’importante azione ansiolitica, spasmolitica gastrointestinale e carminativa: si usa sotto forma di OE, tisana e TM. E’ bene, quando possibile, completare la prescrizione con uno o più rimedi di fondo omeopatici ad alta diluizione per consolidare i risultati ottenuti”.
Kinesiologia
per quanto riguarda i trattamento dei riflessi neurolinfatici e neurovascolari e il meridiano v. quelli citati al capitolo sulla gastrite , cioè quello intitolato “Settimo paziente”.
Medicina cinese
punti da trattare sono:
S19,20,21= in un punto sulla linea longitudinale mediana , a metà strada tra il processo xifoideo della gabbia toracica e l’ombelico: a partire da questo punto, allontanandosi verso i lati di due pollici, è individuato il punto (bilaterale) S 19. Il 20 e il 21 sono gradatamente di un pollice sotto in linea con il 19.
VC 21 e 22, sono per la tosse e bruciore di gola
VB 23 per i rigurgiti acidi e brucianti.
STOP
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
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