mercoledì 30 maggio 2018
SEMPREVIVO
Martina lavorava da pochi mesi in quel piccolo villaggio o piccola frazione che dir si voglia. Era stata assunta da Tumis come segretaria perché gestisse gli appuntamenti del suo secondo ambulatorio.
Era un luogo tranquillo, molto diverso dalla città da cui proveniva. Quel tipo di tranquillità in quel particolare momento della sua vita le era molto congeniale. Gli edifici erano disposti ai lati dell’unica strada asfaltata, dietro a questi i terreni coltivati e tutto intorno vi erano luoghi incolti dove le piante selvatiche prosperavano creando una piccola giungla. Quando, al suo arrivo, vide il negozio sulla cui insegna spiccava a caratteri arrotondati “Isadora capi in pelle”, ebbe una netta sensazione di deja vu.
La seconda sensazione di deja vu arrivò puntuale quando incontrò la dottoressa Tumis, durante una delle sue escursioni alla ricerca di erbe selvatiche commestibili. Martina, infatti, ne conosceva diversi tipi e le piaceva raccoglierle per consumarle crude o ben cucinate a seconda del tipo. Quelle passeggiate la rilassavano e le restituivano l’energia della sua infanzia, quando accompagnava la nonna che le insegnava a riconoscere le piante.
Ad un certo momento, mentre conversavano sulla bellezza del luogo, si fermarono davanti a un cespuglio di semprevivi che si accalcavano sopra il tetto crollato di un rudere.
“Aspetta un attimo—disse Tumis— voglio prendere un paio di queste rosette per la mia insalata”
“ Non mi dire che sono commestibili pure queste!” Esclamò Martina piuttosto sorpresa.
E Tumis rispose: “Certo. Si deve recidere la rosetta di foglie alla base, avendo cura di non danneggiare eventuali stoloni portanti piccole piantine che generalmente spuntano alla base della pianta madre; queste piantine, a loro volta, saranno esse stesse piante madri l’anno seguente, assicurando in tal modo continuità alla specie. Le piante più consistenti, quindi, cogliamole senza timore di danno alcuno, poiché oltre tutto, terminata la fioritura, seccherebbero definitivamente.
Con le foglie possiamo preparare gustose insalate condite ad esempio con olio, aceto, aglio orsino e qualche foglia di menta. Ma le proprietà farmacologiche e cosmetiche di questa pianta sono molto interessanti...potrai leggere qualcosa sull’argomento domani in ambulatorio sul manuale di fitoterapia.”
Dopo questa parentesi le due neo-amiche continuarono la passeggiata senza fatti degni di nota. Ma quella sera Martina ricordò in modo piuttosto vivido di aver già avuto un incontro con il semprevivo al tempo in cui andava nei campi con la nonna. La nonna disse che lo usava per i calli, ma il luccichio dello sguardo era lo stesso: quello che appare quando parliamo di qualcuno o qualcosa che amiamo.
Ed ecco cosa dice il manuale:
SEMPREVIVI
Nella medicina popolare le varie specie di Sempervivum sono state tradizionalmente utilizzate nella cura di svariati disturbi: soprattutto le foglie, usate per preparare cataplasmi emollienti, emostatici, oftalmici e sedativi. Il succo veniva applicato su ustioni, ferite e per arrestare l’epistassi. In infuso come collirio, contro congiuntiviti ed infiammazioni oculari. Pare che, masticando le foglie fresche, si trovi sollievo al mal di denti. Un macerato della pianta, applicato sulla pelle, ha proprietà rinfrescanti ed astringenti.
SEMPERVIVUM TECTORIUM
(Ordine delle Rosales, famiglia Crassulacee)
BOTANICA
Pianta erbacea perenne, robusta, stolonifera, alta fino a 40 cm, le foglie basali sono riunite in rosette estese e appianate, di grandezza variabile, le foglie sono oblungo-lanceolate, ottuse, acuminate e glabre, eccetto ai margini che presentano ciglia biancastre e patenti, frequentemente tendono ad avere colore porpora nella parte apicale, le cauline sono lanceolate, aguzze e pelose; il fusto fiorifero è irsuto; l'infiorescenza è a corimbo, il calice è irsuto con segmenti lanceolati o acuti, i fiori sono picciolati all'ascella delle brattee, sono di colore rosa o rosa-purpureo con petali lineare-lanceolati o acuti, pubescenti, più lunghi del calice. Gli stami sono numerosi su filamenti di colore porpora con antere rosate o violacee. Il frutto è un polifollicolo con semi piriformi e alveolati. Fiorisce da giugno ad agosto, da 300 a 2800 m di altitudine, su rocce, in prati secchi, pendii e sui tetti di pietra o tegole.
FARMACOGNOSIA
La droga sono le foglie.
Il periodo balsamico è luglio.
Effetti e indicazioni:
—antisettico: particolarmente indicato per ascessi e flemmoni;
—cheratolitico efficace su calli e verruche; indicato per le paronichie delle mani e dei piedi;
—cicatrizzante e riepitelizzante per ferite, abrasioni e ulcere della pelle. Di prima scelta per le fistole anali;
—dermopurificante e protettivo per le dermatosi;
—lenitivo, indicato per l’eritema solare e gli eritemi in generale (ad esempio in seguito a radioterapia). Molto indicato in seguito a scottature e ustioni.
PREPARAZIONI
ESTRATTI:
Semprevivo foglie fresche polpa o succo
Fare applicazioni dirette su ustioni, piaghe, ferite, ulcere, irritazioni, punture di insetto, ecc.
Uso esterno
Semprevivo Tintura Madre
Preparata dalla pianta intera fresca tit.alcol.45° a 1/20
La pianta - o meglio il suo succo va usato fresco per le proprietà rinfrescanti e cheratolitiche direttamente sulla pelle o sulle mucose.
SEMPERVIVUM ARACHNOIDEUM
Il nome generico fa ovvio riferimento alla sopravvivenza invernale delle rosette fogliari; l'attributo specifico dal greco ἀράχνη (aracne) = ragno, per la fitta formazione ragnatelosa all'apice delle rosette fogliari.
BOTANICA
La caratteristica ragnatela che copre le rosette fogliari, unita alle ridotte dimensioni della pianta, distingue questa specie dalle congeneri a fiore rosa, rosso o purpureo
Piccola succulenta erbacea perenne con radice fascicolata; pubescenza ghiandolare più o meno densa presente su tutte le parti della pianta; fusti striscianti da cui si dipartono piccole (diametro max 2,5 cm) rosette fogliari compatte di forma subsferoidale che tendono a tappezzare il substrato roccioso; scapi fioriferi eretti, fogliosi, alti 6-10 cm.
Foglie delle rosette persistenti, carnose e carenate, 2-3 x 8-12 mm, con lamina da lungamente ovato-appiattita e spesso arrossata in quelle più esterne, a lesiniforme in quelle più interne che generalmente sono arrossate all'apice; ghiandole poste nella metà apicale (sempre più numerose verso l'apice) secernono una sostanza filante che, all'apertura della rosetta, forma una densa e finissima pelosità ragnatelosa, che tende a scomparire nelle rosette più aperte.
Foglie cauline alterne e appressate allo scapo, larghe 3-5 mm e lunghe (8) 11-16 mm, da oblungo-oblanceolate (nella porzione basale) a lanceolate, a sublesiniformi nella porzione apicale, generalmente arrossate e portanti un denso ciuffetto di peli (brevi) biancastri all'apice.
Infiorescenza corimbosa, con 3-8 fiori ermafroditi; perianzio (8) 9-12 (18) -mero; calice gamosepalo con lobi lanceolati acuti, pubescenza ghiandolare; petali liberi, lanceolati o largamente lanceolati, lunghi fino a 10 mm, apicolati all'apice, con margine ciliato e pubescenti nella pagina inferiore, di colore da rosa carico a porpora, con striatura longitudinale mediana più scura.
Stami 10-20 con filamento purpureo e antere gialle.
Ovario supero pluriloculare di colore verde sfumato di rosso, stili purpurei.
Frutto a follicolo.
FARMACOGNOSIA
Periodo di fioritura
Giugno-Agosto
Costituenti chimici
Flavonoidi (soprattutto caempferolo), alcaloidi, polifenoli, mucillagini resine, oli essenziali, tannini, acidi organici.
Come nelle altre specie appartenenti a questo genere, gli estratti hanno un contenuto in polifenoli in grado di esercitare, in misura variabile, attività antimicrobica ed antimicotica. La componente di flavonoidi possiede proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti.
Uso Cosmetologico
Un impacco di foglie fresche macerate, applicato sulla pelle, ha proprietà emollienti e rinfrescanti.
Rosette con evidente e densa ragnatela.
ALTRE SPECIE
— S. grandiflorum
— S. montanum L.
—S. dolomiticum Facchini
Sono inoltre note le sottospecie:
subsp. arachnoideum (= S. doellianum Lehm.) con rosette fogliari chiuse e tomento ragnateloso scarso, diffusa nel settore orientale del territorio di crescita;
subsp. tomentosum (Lehm. et Schnittsp.) Schinz et Th., con rosette più aperte ed appiattite, ragnatela più fitta.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com