venerdì 31 dicembre 2010
Buon Anno
Auguro a tutti i lettori un felice anno nuovo!!!!!
...oltre al mio disegno, Rumori notturni di Giovanni Ambrosioni e due disegni ottenuti con equazioni della teoria del caos che risultano essere "attrattori strani" e sono stati ricavati dalle lettere del mio nome. L'autore è Luigi.mano che trovate su flickr...un augurio particolare va loro ed a tutti gli artisti che mi hanno arricchito !!!
giovedì 30 dicembre 2010
CAVOLI
CAVOLI
Un ortaggio particolarmente adatto per la stagione invernale sono i cavoli. In questo articolo ho voluto riportare un’ampia carrellata che ho tratto dal corso di alimentazione-verdure parte seconda
Brassica oleracea L.
Le varietà di cavolo, una delle verdure di più antica coltivazione, sono ormai più di 150, ognuna specializzata nello sviluppo di una parte diversa della pianta. Originarie dell’Europa meridionale e occidentale, e presumibilmente anche dell’Asia occidentale, esse derivano da forme selvatiche da cui si sono molto differenziate. Il cavolo selvatico (Brassica silvestris) è ora presente allo stato spontaneo sulle alte scogliere e sulle rocce litorali della Manica, dell’Atlantico e del Mediterraneo occidentale. Nel suo habitat naturale la pianta è dotata di un grosso fusto semi-legnoso, più o meno prostrato; è di colore verde-azzurro e con tessuti carnosi. Si riconosce in questa varietà il prototipo dei cavoli da foraggio. Dalla specie spontanea sono derivate anche numerose varietà ornamentali diffuse negli orti e nei giardini di tutto il mondo: vi sono cavoli dalle foglie colorate, rosa salmone, lilla o color ametista.
Attualmente i vari tipi di cavoli disponibili per l’alimentazione dell’uomo si distinguono per la foggia e possono essere sommariamente suddivise nelle seguenti varietà: gemmifera come i “cavolini di Bruxelles”, sabauda o bullata come il “cavolo verza” o “verza”, capitata come il “cavolo cappuccio”, gongyloides (o caulorapa) altrimenti detta “cavolo rapa”, a fusti sormontati da una porzione carnosa a forma sferica. Botrytis o “cavolfiore”, cauliflora che annovera i “broccoli”, a foglie meno larghe e più rade del cavolfiore, a peduncoli fiorali meno compatti e serrati, e dotati di una sommità fiorale espansa a forma di ombrello.
I cavoli sono stati usati dall’uomo probabilmente fin dalla preistoria, ancora prima dell’inizio dell’agricoltura, quando venivano raccolti allo stato spontaneo.
Aspetti nutrizionali ed extra nutrizionali
Benché le numerose varietà attualmente a disposizione permettano raccolti quasi in ogni stagione, il cavolo originario è il classico ortaggio che seminato in maggio-giugno e trapiantato in luglio-agosto, raggiunge la piena maturazione nella stagione invernale. A quel punto la pianta è forte, solida e resistente al gelo, e anche per questo è stata considerata dalla Macrobiotica (antica scienza dell’alimentazione di origine orientale) un alimento a marcata polarità Yang, ovvero in grado di contrastare lo Yin del freddo, del buio e della staticità propri del rigido inverno. Tale caratteristica conferirebbe al cavolo proprietà riscaldanti, toniche, vitalizzanti, costruttive e antiacide particolarmente preziose soprattutto durante la stagione invernale.
Come spesso succede anche nella nostra cultura, la sapienza antica viene confermata dagli studi e dalle esperienze moderne, e a tutt’oggi possiamo dire che la ricchezza di vitamine, di minerali, di oligoelementi, di enzimi, di fattori probiotici di ormoni vegetali e di essenze solforate rende il cavolo un alimento-farmaco dall’azione estremamente complessa e interessante in campo sia nutrizionale che terapeutico. L’Oriente, la Cina, la Germania, l’Europa del Nord e dell’Est attingono la componente verde della propria alimentazione dalle molte varietà di cavolo presenti sul nostro pianeta. Il cavolo è da solo una miniera di sostanze nutritive e a un tempo modulatrici delle funzioni organiche, e con esso per millenni l’uomo ha potuto vivere in salute anche in periodi molto difficili.
cappuccio, verza, cavolo rosso, cavolfiore, cavolo rapa, cavolino di Bruxelles... tutti con proprietà comuni. Utile per combattere le infiammazioni delle vie respiratorie, artrosi, gastriti, ulcere duodenali, epatiti, acne.
Crudo è più efficace e digeribile.
Catone, il censore naturalmente, sempre così attento e severo nel ricordare i costumi repubblicani che temprarono i Romani e imposero Roma al rispetto dei popoli, lamentava come nella dieta dei patres e dei cives ormai di rado comparisse il cavolo, cibo frugale certo, ma salubre e nutriente. Sempre più spesso, infatti, all’austero vegetale si preferivano cibi elaborati di ispirazione orientale che ammalavano l’organismo e fiaccavano lo spirito. Nello scontro tra due diverse concezioni del costume risultarono alla fine vincitori Lucullo e Petronio che furono grandi, ognuno nel suo genere, ma aprirono quella piacevole strada che più tardi ci porterà con preoccupante percentuale verso disturbi dismetabolici che possiamo definire più genericamente di «disadattamento alimentare».
Cavolo verza
Brassica oleracea varietà sabauda o bullata
Brassica oleracea, Famiglia Crucifere
Come si può vedere dalla composizione chimica, le foglie del cavolo (in questo caso la verza) sono provviste di vitamine, di minerali (presenti pure il manganese e altri oligoelementi) e di fibre, con una discreta presenza di proteine e di zuccheri, a fronte di un contenuto lipidico molto scarso.
Evidentemente si tratta di un ortaggio a valenza principalmente regolatrice dell’organismo e, stando alle millenarie esperienze dell’uomo, e alle più recenti osservazioni cliniche di molti medici, esso eserciterebbe la sua azione prevalentemente nel senso della tonificazione, della plasticità, della mineralizzazione e della prevenzione delle patologie degenerative.
Aspetti culinari
La verza cruda ha un gusto un po’ scialbo, leggermente piccante, e aromatico-solforato quando cotta.
Originariamente venne consumata con ogni probabilità cruda, e poi per lungo tempo bollita.
Recentemente si è ricominciato a degustare cruda, insieme ad altre verdure in insalata, o come contorno a cereali o a piatti proteici convenzionali.
Contrariamente a quanto si è portati a credere, generalmente il cavolo crudo è molto più digeribile di quello cotto, soprattutto se viene privato dell’acqua di cottura (per es. bollito e poi scolato). Ecco perché la migliore cottura, sia per conservare all’ortaggio tutto il suo aroma, che per mantenerlo digeribile, è “a vapore” o “stufato”. Cotto in poca acqua e con il coperchio abbassato, il Brassica oleracea cuoce in pochi minuti e senza emanare odori sgradevoli. Deve rimanere “al dente”, essere ancora di un bel verde brillante, e non diventare smorto di colore e flaccido di consistenza.
La verza si presta anche alla preparazione di minestre e di zuppe di verdura, come il famoso “riso e verze” dei milanesi, o a piatti tipici in umido, vedi la “cassoeula” lombarda e il “ragò” piemontese, a base di verze e carni di maiale (ecco perché da molti il cavolo viene ritenuto indigesto) o, in versione più gentile, con carne di anitra o di oca.
Il cavolo verza è un ortaggio la cui droga, le foglie, ancora oggi allieta le nostre mense ma, date le sue qualità farmacodinamiche, dovrebbe più spesso comparire sia nella dieta di ogni giorno che in quella di chi lamenta alcune patologie gastroenteriche.
Vediamo perché. Il cavolo verza è tra le verdure più ricche di nutrienti (ci limitiamo a ricordare il K: 205 mg in una porzione edibile di 100 g) che consentono di utilizzarlo come rimineralizzante in quei pazienti che fanno uso di diuretici e in quanti debbono seguire una dieta iposodica (Na, solo 7 mg%).
Tra i principi attivi figurano anche le vitamine A e K, l’inositolo, composti solforati (dai quali l’odore caratteristico durante la cottura), amminoacidi donatori di metili: metionina e cisteina, acido glicuronico e un fitocomplesso da alcuni autori definito vitamina U con funzione protettiva delle mucose. Tali principi conferiscono alla verza un’azione farmacodinamica, epatoprotettiva, depurativa, cicatrizzante e antiulcera. In particolare, si potrà consigliarla a pazienti con gastrite o ulcera, sia gastrica che duodenale, in quei casi cronici che si riacutizzano al cambio di stagione o, più semplicemente, come prosecuzione della terapia dopo un ciclo di farmaci di sintesi.
Sebbene in commercio siano reperibili preparati vari, il modo corretto di eseguire una dietoterapia con il cavolo verza, visto che le vitamine sono termolabili e talune insieme ai sali minerali idrosolubili nell’acqua di cottura, è di consumarne una buona porzione tagliata fine e condita con olio e limone e, nei momenti di riacutizzazione, un bicchiere di succo centrifugato al momento e bevuto prima dei pasti. Si può integrare la terapia con un preparato composto da: altea, rdx p. 60, camomilla fiori p. 40; un cucchiaio da minestra in 150 cc. di acqua bollente. Lunga infusione; un bicchiere alle ore 10 e un altro alle 17.
CAVOLO VERZA AL VINO
Una ricetta per il cavolo-verza cotto è tagliato a listelle fini e lessato in poca acqua fino a quasi totale evaporazione dell’acqua di cottura; dopo circa mezz’ora di cottura, aggiungere 1 cicchiere di vino rosso ( vale per una porzione per 4 persone... per una sola persona un quarto di bicchiere, circa 50 ml di vino) e continuare a scaldare; infine aggiungere una manciata di uvetta, olio e sale ed è pronto.
Le crocifere contengono glucosidi solforati che conferiscono loro un caratteristico odore di zolfo, e che sono responsabili di una buona percentuale degli effetti terapeutici. Nelle Crocifere sono stati isolati composti ad azione anti tumorale noti come INDOLO-GLUCOSINOLATI, capaci di rallentare lo sviluppo del cancro negli esperimenti di laboratorio.
VOGLIO SOTTOLINEARE CHE
Queste piante manifestano però anche ATTIVITA’ GOZZIGENA soprattutto se consumate crude in grandi quantità e molto frequentemente. Quindi in grande quantità e crude sono controindicate a chi soffre di disturbi alla tiroide.
La glucobrassicina sarebbe la sostanza in grado di liberare tiocianati, degli anioni monovalenti idrati, che hanno l’effetto di inibire la secrezione dell’ormone tiroideo probabilmente per un’inibizione competitiva del meccanismo iodio-concentrante della ghiandola.
Da recenti studi è emerso che i tiocianati manifestano anche un’attività anticancerosa. Essi esplicano pure effetto insetticida, da tenere presente vista la loro bassa tossicità. Altri composti come gli indoli, i ditioltioni, i polifenoli (fra cui acido caffeico e ferulico), alcuni flavonoidi, il beta-carotene, la clorofilla, le vitamine (soprattutto la C e la E) sono dei naturali preventivi del cancro, e tutte queste sostanze sono abbondantemente rappresentate nelle Crocifere.
Cavolo cappuccio
Brassica oleracea varietà capitata
Sia nella varietà bianca che nella rossa, il cappuccio è caratteristicamente croccante, sapido e delicatamente piccante. Si mangia generalmente crudo, da solo o in insalate, oppure fermentato in salamoia (crauti), specialità diffusa tra i popoli nordici, medio-europei e alpini.
I cappucci vengono anche vantaggiosamente cotti in umido con una miriade di ricette tradizionali. Dal punto di vista nutrizionale non si discostano molto dalle prerogative possedute dalla verza.
Crauti
I crauti, o Sauerkraut, meritano una breve descrizione.
Sono striscioline sottili di cavoli cappucci rossi o bianchi disposte a strati e fatte fermentare per 50 giorni in fusti di legno o in vasi di ceramica con poco sale e semi di cumino.
Furoreggiano soprattutto nelle aree russa, germanica e alpina, dove da secoli se ne fa uso come semplice tecnica di conservazione (anche di altre verdure), utile per la sterile stagione invernale.
Durante il processo fermentativo, il Lactobacillus acidophilus trasforma lo zucchero in acido lattico, che conferisce il caratteristico sapore acidulo al prodotto. I crauti così, con la presenza dei lattobacilli e con l’abbassamento del pH (i carboidrati vengono fermentati con produzione di acido lattuco, acido acetico, alcol etilico, CO2 e metano), diminuiscono e in parte neutralizzano, a livello enterico, i processi putrefattivi propri della degradazione proteica, che ha come conseguenza la liberazione di ammoniaca, di idrogeno solforato e di sostanze più o meno tossiche come la putrescina, la cadaverina, il cresolo e il fenolo, lo scatolo e l’indolo, il mercaptano ecc.
L’ambiente intestinale indotto dalla fermentazione dei crauti rende anche più agevole la digestione dei grassi e la degradazione della cellulosa, favorisce la sintesi di enzimi digestive, di vitamine del gruppo B e di vitamina C (questa aumenterebbe soprattutto fra la seconda e la terza settimana di macerazione).
Dioscoride, il più celebre farmacologo dell’antichità, vissuto nel I secolo dopo Cristo, prescriveva i crauti in caso di malattie infettive. Attualmente molti studiosi considerano questo particolare prodotto un rimedio preventivo del cancro, nonché blandamente curativo di patologie metaboliche quali il diabete, l’obesità e la gotta.
A volte i crauti vengono ritenuti indigesti, senza tenere conto che nel pasto sono stati associati a imponenti razioni di carni o di salumi: mangiati da soli o con altri vegetali sono non solo digeribili, ma anche digestivi.
Alcune perplessità sull’uso continuativo dei crauti sono state recentemente causate dalla forte presenza di cloruro di sodio e dal fatto che durante la fermentazione si producono anche purine e amine biogene ad azione ipertensiva e cancerogena (tiramina, istamina, putrescina, cadaverina ecc.). Tali osservazioni però non sembrano convalidate dall’esperienza del passato e dalle attuali risultanze cliniche.
Cavolini di Bruxelles
Brassica oleracea varietà gemmifera
Questo curioso “cultivar” è stato ottenuto nel XII secolo dal cavolo selvatico, sviluppando le gemme che si formano all’ascella delle foglie lungo il fusto della pianta.
Si usano come le altre varietà di cavolo, soprattutto cotti a vapore o stufati.
Sono fra i cavoli più ricchi di nutrienti (proteine e zuccheri 4,2%), e di micronutrienti (fibre 5,2%, vitamina A 220 mcg, vitamina C 81 mg).
Anche cotti, i cavolini di Bruxelles contengono fino a 40 mg di glucosinati ad azione anticancerogena. Contengono tutte le altre sostanze preventive delle patologie tumorali (indoli, dioltioni, clorofilla) propria delle crocifere. In particolare avrebbero proprietà protettiva dal benzopirene, un idrocarburo aromatico sicuramente molto cancerogeno presente nel catrame di carbone, nel fumo di sigaretta e nei residui della combustione dei carburanti estratti dal petrolio: siamo tutti avvertiti, ma soprattutto i fumatori.
Anche le aflatossine, uno dei cancerogeni più potenti fino a ora conosciuti, prodotte da alcune varietà di Aspergillus flavus, un fungo che può infestare prodotti alimentari come il mais, le arachidi, il riso, il pepe e tutto ciò che viene conservato in ambienti caldo-umidi, verrebbero neutralizzate nelle cavie con una dieta a base di questo tipo di cavolo.
Quanto poi alle sostanze gozzigene presenti in tutti i cavoli, una dieta sperimentale di 150 g di cavolini di Bruxelles per quattro settimane non ha prodotto nei soggetti volontari alcuna alterazione tiroidea (è probabile quindi che la cottura neutralizzi gran parte dei tiocianati).
Cavolfiore
Brassica oleracea varietà botrytis
Fra le varietà di cavolo più usate in Italia, il cavolfiore comunemente viene cotto in acqua col risultato di far evaporare buona parte delle sue essenze solforate, tanto benefiche nell’alimento, quanto sgradevoli nell’atmosfera. Inoltre l’abitudine di scolarlo, separandolo dal suo brodo di cottura in cui si sono disciolte vitamine ed enzimi, ne rende più difficoltosa la digestione.
Anche per questo ortaggio vale la regola generale applicabile a tutta la specie: la miglior tecnica di cottura è a vapore o stufato, a piccoli pezzi.
Molto ricco di vitamina C, oltre alla vitamina K che interviene nei meccanismi della coagulazione del sangue, contiene anche la E, ad azione antiossidante-protettiva delle membrane cellulari e utile alla funzione riproduttiva.
Il cavolfiore è un discreto diuretico, lassativo e antireumatico, ma secondo alcuni autori il suo contenuto di acido ossalico e di purine e, come per tutti i cavoli, di tiocianati, lo renderebbe poco indicato a chi è predisposto ai calcoli renali, all’iperuricemia, alla gotta, e alle disfunzioni tiroidee.
Probabilmente la parte più benefica della pianta sono le foglie verdi, che generalmente vengono scartate. Esse, per la loro ricchezza di clorofilla, di zolfo, di altri preziosi oligoelementi e di provitamina A rendono la pianta più digeribile e curativa, ed esplicano attività protettiva contro i tumori.
Normalmente del cavolfiore viene consumata l’infiorescenza che, cotta nelle zuppe, conferisce loro un particolare sapore dolce e aromatico.
E’ in uso anche il cavolfiore crudo conservato sott’aceto.
Da notare come il cavolo sia una pianta che richiama l’accostamento con l’aceto o i condimenti aciduli: questo fenomeno, letto in chiave macrobiotica, potrebbe essere l’esigenza di moderare lo “Yang” del cavolo con lo “Yin” dell’aceto.
Broccolo
Brassica oleracea varietà cauliflora
I broccoli, dalle sommità fiorite verdi, rade e allungate, avendo un rapporto sodio/potassio più alto, sono, macrobioticamente parlando, una varietà un po’ più “Yang” del cavolfiore.
Non solo, essendo più dotati di vitamine del gruppo B, di vitamina C e A, garantiscono una maggior capacità di modulare, vitalizzandolo, il sistema enzimatico cellulare dell’organismo. Tutto ciò si traduce in una maggior velocità di reazioni biochimiche necessarie al mantenimento dell’equilibrio dell’intero complesso organico.
Le proprietà sono simili e maggiori di quelle del cavolfiore: diuretico, lassativo, ricostituente del sistema nervoso, antianemico, anti infettivo, protettivo cutaneo e retinico, preventivo dei tumori.
Come sempre le foglie esterne sono le più attive, anche per la maggior ricchezza di vitamine, di clorofilla e di oli essenziali.
In molti esperimenti i broccoli hanno dato ottimi risultati nelle prove di protezione dalle radiazioni nucleari: dati da mangiare a cavie successivamente irradiate hanno salvato il 65% degli animali, contro il 52% ottenuto con i cavolfiori.
Altre indagini fatte sui fumatori hanno dimostrato la capacità di questo ortaggio, consumato quotidianamente, di dimezzare il rischio di cancro del polmone nei soggetti che ancora fumano e in quelli che hanno smesso da un periodo massimo di 5 anni. Come i cavolfiori, anche i broccoli, che comunemente vengono cotti prima del consumo, andrebbero trattati col vapore o stufati, oppure bolliti avendo l’accortezza di tenerne le infiorescenze fuori dall’acqua, in modo che sia solo il vapore, appunto, a cuocerle. Dopo la lessatura possono essere mangiati in insalata con diverse crudité, o passati in padella, o essere impanati e fritti, o servire alla preparazione di delicati soufflé.
Cavolo rapa
Brassica oleracea varietà gongyloides
Un tempo molto in voga principalmente nelle zone alpine e centro-europee, questa varietà è ora ormai introvabile sui mercati, anche se viene esiguamente coltivata in Campania e Sicilia.
Se ne usa il caratteristico ingrossamento midolloso posto alla sommità del fusto, e sul quale si inseriscono le foglie sommitali. Esso si presenta come una grossa sfera bianca, violetta e verdastra, simile a una rapa ma con numerosi piccioli.
Il cavolo rapa si usa, appunto, come la rapa, lessato oppure crudo affettato in insalata o grattugiato. Anche le foglie più tenere sono saporite soprattutto se cotte al vapore come quelle della verza.
Il suo contenuto vitaminico e minerale è modesto. Le proprietà analoghe a quelle degli altri cavoli.
Cavolo marino
Crambe maritima L.
Riveste più che altro un carattere di curiosità la trattazione di Crambe maritima, una crocifera perenne, spontanea sulle coste dell’Europa occidentale e settentrionale e un tempo presente pure sulle coste liguri.
Questa pianta viene usata come ortaggio in Francia e in Inghilterra dove sono state selezionate alcune varietà orticole, di cui una delle più indovinate è denominata “feltham white”.
I germogli freschi della specie spontanea possono essere utilizzati come i cardi.
E’ un’erbacea a rizoma carnoso e stolonifero con fusto eretto e ramoso lungo fino a 60 cm. Ha foglie azzurrognole alterne, dal basso verso l’alto dentate, pennate, romboidali, lanceolate. Porta fiori di quattro petali bianchi o roseo-purpurei disposti in pannocchia a maggio-giugno. Siliqua ovoidale reticolata con seme nerastro.
Si usa la pianta fresca raccolta da maggio a luglio. E’ ricca di sostanze amare, olio essenziale, sali di ferro, iodio e vitamine.
Manifesta proprietà antiscorbutiche, anti infettive, stomachiche e diuretiche.
Utile come ricostituente e antianemico, si usa anche in caso d’infezioni ricorrenti dell’albero respiratorio, colite dismicrobica, dispepsia iposecernente, gastriti ipotoniche, ritenzioni di liquidi con edema.
La preparazione più efficace è il succo fresco, 5-10 cucchiai al giorno, o lo sciroppo, 3-6 cucchiai.
Per uso esterno il cataplasma freddo è cicatrizzante, astringente e anti edematoso.
Generalmente le diverse varietà di Brassica oleracea manifestano proprietà curative molto simili, per cui non faremo distinzione fra il cavolo-verza, il cavolfiore o il cappuccio. Teniamo presente però, che la droga migliore sono sempre le foglie più esterne, più colorate, più robuste ed elastiche e che naturalmente è consigliabile usare il tipo di cavolo presente negli orti al momento dell’impiego.
Aspetti curativi
Uso interno
Quando impieghiamo il cavolo in chiave terapeutica, è opportuno, in linea di massima, usarlo crudo, poiché molti dei suoi principi attivi sono termolabili. In particolare, si è rivelato molto efficace il succo delle foglie, attualmente ottenibile anche in casa con le moderne centrifughe. Esso va usato immediatamente, appena scende nel bicchiere, poiché, come tutti i succhi vegetali, va rapidamente incontro a fenomeni di ossidazione quando esposto all’aria e alla luce.
Il succo di cavolo contiene, fra l’altro, essenze solforate, fecola, mucillagini, sali, albumine, resine, gomme, fosfato di calcio e di magnesio, solfato e nitrato di potassio, ossidi di ferro, manganese, zolfo e sodio. Sono presenti anche zuccheri, proteine, grassi, fosforo, calcio, ferro, arsenico, rame, vitamine idro e lipo-solubili.
Secondo alcuni studiosi conterrebbe anche vitamina D2 antirachitica, e un principio termoaminalabile, il farnesil-acetato di geranile (un tempo ritenuto la vitamina U), che insieme allo zolfo
contribuisce a esercitare proprietà antiemorragica e cicatrizzante.
Indicazioni
Questo ortaggio è talmente benefico e dotato di azioni ad ampio raggio, che richiede una trattazione particolare.
Da sempre conosciuto come tonificante, consolidante, energetico, riscaldante (aiuta anche, come verdura di stagione, a difendere il corpo dai rigori dell’inverno), ricostituente, mineralizzante, antiscorbutico, depurativo, stomachico, anticolitico, pettorale e antianemico, il cavolo è stato sperimentato con successo nell’ulcera gastrica, nella cirrosi con ascite e nell’alcolismo. Si è rivelato anche un buon antibiotico e un discreto regolatore della glicemia.
Parte delle sue proprietà farmacologiche scompaiono con il riscaldamento della droga, per cui è senz’altro importante utilizzare la pianta cruda tal quale o in succo.
Tale preparazione può essere impiegata con successo nell’acne, nel deperimento organico, nell’ipofonia (anche per gargarismi), per prevenire o curare i danni da eccessiva ingestione di alcool, in caso di anemia, angina (anche per gargarismi), artritismo, ascite, cirrosi, colite putrefattiva, colite ulcerosa, osteoporosi, deperimento organico e debolezza sessuale, depressione nervosa, diabete (come coadiuvante), diarrea (cavolo cotto molto a lungo e/o l’acqua di cottura), dispepsie (crauti come antipasto), dolori reumatici, eczemi, gastriti, laringiti e ipofonia (bere il succo e farne anche gargarismi).
Le foglie di cavolo crude prevengono l’intossicazione da alcol, e il brodo di cottura ne cura i disturbi.
Infezioni intestinali, influenza, oliguria, calcoli renali, disturbi nervosi, pertosse, pleuriti, tubercolosi, forme tumorali, rachitismo, riniti infettive e allergiche, scorbuto, seborrea e ulcere gastroduodenali possono trarre giovamento da una cura a base di succo di cavolo.
La senescenza viene rimandata e i vermi intestinali vengono combattuti dal succo fresco di cavolo, mentre la stipsi si attenua con la prima acqua di cottura delle foglie di questa pianta (tre bicchieri in media al giorno).
La colite ulcerosa, in particolare, viene ben curata, secondo la mia esperienza, con il succo di cavolo miscelato a quello di carota: 2/3 cavolo - 1/3 carota, un bicchierino 3-4 volte al giorno a stomaco vuoto.
Preparazioni e dosi
Da 1/2 a 4 bicchieri al giorno sono le dosi giornaliere, alquanto variabili, del succo fresco di cavolo.
A seconda dell’età e del peso del paziente, della gravità del caso e, naturalmente, del grado di sopportazione del gusto, si procederà a un dosaggio opportuno.
Due accorgimenti: per l’estrazione utilizzare le foglie più belle e sane, e utilizzare il succo appena spremuto.
Poiché il sapore non è quello che si definisce una leccornia, è possibile miscelarlo al succo di carota e di mela.
Va bevuto a stomaco vuoto, generalmente prima dei pasti. Il dosaggio medio, che vedo efficace e sopportabile è 1/2 bicchiere 3 volte al giorno.
Uso esterno: le foglie del cavolo applicate localmente non sono meno curative della pianta utilizzata per via interna, anzi, forse hanno indicazioni più numerose e specifiche.
La loro azione è delicatamente revulsiva, ma soprattutto risolvente e depurativa dei tessuti: sembra che le foglie del cavolo attraggano verso l’esterno le sostanze tossiche, di ristagno, conseguenti a infiammazioni e a fenomeni di degradazione, favorendo la suppurazione e liberando così l’organismo dall’intossicazione e contribuendo alla riparazione tessutale.
Spesso dopo il cataplasma le foglie appaiono umide e coperte di siero anche ematico, altre volte sono completamente secche e ingiallite.
Indicazioni
Ogni distretto organico affetto da irritazioni, flogosi e congestioni dolorose può essere delicatamente depurato, riequilibrato e cicatrizzato spesso fino alla restitutio ad integrum.
Cataplasmi locali con foglie di cavolo giovano in caso di: acne, adeniti e ascessi, arteriti, bronchiti solo infettive o asmatiche.
Coliche renali, coliti, congiuntiviti (una-due gocce di succo di cavolo fresco), contusioni, cellulite e dermatosi squamose.
Diarree, dismenorree, gastralgie, mialgie, artralgie, gotta, emorroiditi, geloni, herpes zoster (come blando analgesico), impetigine (lozioni di succo di cavolo), lombaggini, morso di animali, necrosi tessutali, nevralgie e sciatiche.
Inoltre in caso di pleuriti, prostatiti (zona di applicazione la regione pubica e perineale), ustioni di I e II grado non estese, ragadi (foglie fatte prima macerare per un’ora nell’olio di oliva extra vergine), sinusite (anche instillazioni nasali con succo fresco delle foglie), alcune forme di sordità (due-tre gocce di succo di limone e cavolo in parti uguali per orecchio).
Varici, e soprattutto ulcere varicose, dove il cavolo applicato con costanza è infallibile.
Preparazioni e dosi
Utilizzare le foglie più colorate e carnose, dopo averle lavate sotto l’acqua fredda.
Eliminare la grossa costa centrale, ed eventualmente, in caso di applicazione su un’ulcera o su una piaga molto sensibile, togliere anche le nervature secondarie.
Schiacciare delicatamente le foglie con un cilindro tipo mattarello o bottiglia, affinché il succo compaia in superficie.
Applicare il cataplasma coprendo anche circa 15 cm della regione sana circostante.
Strato semplice o doppio o triplo a seconda della gravità e della profondità della patologia, preferibilmente con le foglie embricate tipo tegole di un tetto per favorire l’eventuale essudazione.
Fasciare senza comprimere con panno di cotone.
In caso di ulcerazioni molto profonde, edematose e sclerotizzate, oppure su parti molto delicate, sensibili o che richiedono anche un’azione addolcente ed emolliente utilizzare foglie precedentemente macerate per 60 minuti in olio extra vergine di oliva.
Ripetere 1-2 volte al giorno fino a guarigione o miglioramento consolidato.
STOP
BIBLIOGRAFIA
(1) Giancarlo Signore, il farmacista n. 4 - febbraio 1995 e 7 ottobre 1997;
(2) Alessandro Formenti, Farmacia Naturale n. 3 - aprile 1997 e Farmacia Naturale n. 4 - Maggio 1997.
venerdì 24 dicembre 2010
Buon Natale...
BUON NATALE a tutti i lettori... che possa portarci tanta serenità e saggezza!!!
... tre breve il nuovo articolo... per ora non potevo trattenermi dall'inviare il mio abbraccio virtuale a tutti!!!
giovedì 16 dicembre 2010
Lupus
Lupus eritematoso sistemico
(LES)
Generalmente con il semplice termine di Lupus ci si riferisce al Lupus eritematoso sistemico, nonostante esistano altre patologie indicate con lo stesso nome.
Fa parte delle malattie autoimmuni e reumatiche.
La malattia non e' ereditaria. Ma esiste quella che i medici chiamano "familiarità": vale a dire una predisposizione dei geni dell'organismo a sviluppare questa malattia.
L'esordio avviene più comunemente in età fertile (da 15 a 45 anni) e più frequentemente nella popolazione femminile (in questo gruppo d'età 9 casi su 10 sono donne).
Fino ad un passato recente , circa 20 anni fa, questa era considerata una patologia rara; attualmente invece, e per la precisione dal 2006, il Lupus è stato riclassificato come malattia cronica invalidante di media diffusione.
Il fatto che in questo arco di tempo i casi siano cresciuti in maniera esponenziale ci porta almeno a due riflessioni:
(1) Data l’elevatissima frequenza di accertamenti diagnostici che il cittadino medio oggi richiede, e data la maggior precisione di diversi strumenti diagnostici, è normale che molti disturbi un tempo classificati “da causa ignota” oggi vengono individuati come indici di LES. In pratica possiamo considerare che una certa quantità di casi era presente anche in passato ma non era stata esplicitamente diagnosticata.
(2) Vale il discorso che ho fatto fin troppo spesso sui seguenti fattori responsabili di una larga fetta delle patologie attualmente in aumento:
(a) Alimentazione.
-- errata o per la scelta degli alimenti o per l’adulterazione intrinseca che gli alimenti subiscono prima di arrivare alla nostra tavola;
-- intolleranze alimentari: un argomento che si intreccia con tutto il sistema PNEI e non da considerare secondo l’aspetto esclusivamente fisico.
(b) Inquinamento
(c) condizioni psichiche
-- la nostra società, così com’è strutturata ci impone uno stile di vita generatore di stress (pochi possono permettersi di sottrarsi a questo stile di vita che ad esempio ci ruba letteralmente i due terzi del nostro tempo per lavorare a produrre cose o servizi inutili e a loro volta generatori di inquinamento. Se si facessero solo lavori realmente utili un decimo della popolazione lavorerebbe o tutta la popolazione lavorerebbe per un decimo del tempo... ma così tutti i mercati ed i profitti crollerebbero)
-- disturbi psicologici ed esistenziali
Ovviamente, secondo la medicina allopatica le cause, pur non del tutto note, vengono attribuite a:
--predisposizione genetica
--fattori ambientali, tra cui molto probabilmente i raggi ultravioletti artificiali: tramite lampade abbronzanti; (ee questo lo trovo molto plausibile),esposizione al sole;
-- infezioni da virus o batteri
-- alcuni medicinali
Tutte queste possono benissimo essere cause , ma non tanto a monte, quanto piuttosto il gradino precedente lo scatenarsi della patologia.
Come detto all’inizio, un momento cruciale può essere età in cui sono in atto modifiche ormonali come ad esempio la pubertà, la gravidanza o la menopausa.
Tutte queste possono benissimo essere cause , ma non tanto a monte, quanto piuttosto il gradino precedente lo scatenarsi della patologia.
La malattia può manifestarsi con dolori alle articolazioni, affaticamento anomalo, febbre, vomiti, manifestazioni cutanee, perdita di capelli, ulcere alle mani, anemia, tendiniti, pleuriti, nefriti, pericarditi, endocarditi, ma il fattore più indicativo è la sistemicità di questi sintomi, cioè il fatto che colpiscono diversi organi contemporaneamente.
SINTOMI e FATTORI DIAGNOSTICI
1. Eritema a farfalla: eritema simmetrico del viso, comprende le guance e il dorso del naso.
2. CDLE- lesioni tipiche del Lupus eritematoso discoide.
3. Fotosensibilitá
4. Erosioni della mucosa orale
5. Artrite (artrite non erosiva ad almeno due articolazioni, gonfiore, versamento)
6. Sierosite (pleurite, pericardite)
7. Interessamento renale
8. Interessamento del sistema nervoso: attacchi epilettici, psicosi.
9. Anemia emolitica, leucopenia o trombocitopenia
10. Anticorpi antinucleo (ANA), con eccellente sensibilità ma specificità solo del 70%.
11. Riscontri immunologici: LE-cellule o anticorpi anti-DNA o anti-Sm o anti-fosfolipidi, altamente specifici, al contrario degli ANA.
TERAPIA
Secondo i canoni di medicina ufficiale allopatica,
non esiste ancora una cura definitiva, ma è possibile trattare la malattia, soprattutto per cercare di portarla in uno stato di remissione, cioè farla regredire ad uno stato simile alla guarigione; a oggi non si guarisce dal LES, la malattia resta sempre presente anche nei periodi di remissione, e va tenuta costantemente sotto controllo con una vasta gamma di farmaci.
Ma per attenerci all’ambito olistico ecco quali strategie si possono affiancare .
ALIMENTAZIONE
Questo è il primo ed assoluto ambito su cui far leva sia per purgarsi dalle tossine sia per “voltare pagina” in modo definitivo. Per questa patologia, con la dovuta gradualità, consiglio come prima scelta la Dieta senza muco di Erhet (potete visitare l’apposito sito :
http://www.arnoldehret.it/).
Questa dieta mi sento di consigliarla ai soggetti in cui la patologia si sia presentata dopo i 20 anni. Infatti in periodo immediatamente post-pubertà la crescita continua ancora per un tempo a variabilità individuale e ritengo che il loro fabbisogno proteico non si debba scompensare. Per questi soggetti va attuata una dieta personalizzata.
Dopo circa 2 anni di “erethismo” a mio parere il soggetto può gradualmente introdurre alimenti come uova e modestissime quantità di carne ( da allevamenti biologici e/o biodinamici, si intende), mentre deve comunque bandire assolutamente latte e derivati e tutta la categoria che ho già definito al capitolo 13 come “cibo-spazzatura”.
OMEOPATIA
La legge di Hering dice: la guarigione procede dall’alto in basso, nel senso fisico del termine e dall’interno all’esterno, dagli organi più importanti a quelli meno importanti e comunque nell’ordine inverso di apparizione dei sintomi.
Questa patologia, secondo l’inquadramento omotossicologico, fa parte della fase di impregnazione e cioè la fase in cui il soggetto è “impregnato” di diverse tossine che deve in qualche modo espellere. Si tratta di una fase ancora in qualche misura reversibile.
IMPREGNAZIONE= a partire da questa fase le tossine sono localizzabili non più a livello del mesenchima ma del parenchima; cioè nei tessuti degli organi.
In pratica esse vengono canalizzate a livello organico verso un "locus minoris resistentiae".
Una volta che si sono alloggiate a livello cellulare, queste tossine iniziano a destrutturare la cellula attaccando per primi i suoi meccanismi enzimatici.
(1) Bisognerà prima di tutto attuare un drenaggio dei tessuti con rimedi tipo Sulfur, Nux vomica, Rhus Tox. e tanti altri a seconda della tipologia sintomatica che di volta in volta emerge. Si può attuare anche un drenaggio omotossicologico ad esempio con Lymphomiosot.
(2) Se l’omeopata lo ritiene opportuno, si può usare come nosode Lupos erytematosus ( esiste in commercio della OTI e probabilmente anche di diverse altre grandi “marche”)
(3) Quando si sia raggiunto un discreto livello di disintossicazione si può passare al rimedio di fondo personalizzato.
A proposito di Casi di Lupus risolti con l’omepatia , vi consiglio di leggere l’articolo del Dr. Giovanni Simeone pubblicato qui:
http://amicidilupus.forumfree.it/?t=43328589
dal titolo:
“ LUPUS Il rimedio omeopatico e la legge di guarigione. IL RIMEDIO OMEOPATICO E LA LEGGE DI GUARIGIONE ”
FITOTERAPIA
In alternativa si può attuare un drenaggio di tutti gli emuntori cambiando ciclicamente il rimedio fitoterapico. Questo argomento è molto vasto, ma posso limitarmi in questo caso a citare Castanea vesca - Linfa di Betulla-Equiseto da usare a rotazione per circa un mese prima di passare alla ricerca del rimedio omeopatico costituzionale.
STOP
giovedì 9 dicembre 2010
EFT
EFT
L’ Emotional freedom techniques è una preziosa tecnica per liberarsi dalle emozioni negative che fanno da sottofondo a tanti nostri disturbi e, soprattutto, manie comportamentali ripetitive (disturbi ossessivi-compulsivi). Come esempio posso ricordare i più comuni disturbi di questa categoria:
(1) mangiare continuamente
(2) fumare
(3) bere alcolici
(4) lavarsi continuamente fino a produrre una dermatite
(5) rosicchiarsi le unghie
(6) tirarsi i capelli o i baffi continuamente,in modo imbarazzante quando siamo osservati
(7) controllare continuamente se abbiamo chiuso la portiera dell’auto appena scesi
(8) fare pensieri “tragici” a causa di un’ansia da anticipazione: anticamera dell’attacco di panico.
Certi nostri vizi, radicati da molto tempo, ci sembrano inguaribili. In realtà essi derivano da uno squilibrio della distribuzione energetica del nostro campo elettromagnetico.
Questa tecnica combina alcuni concetti fondamentali dell’agopuntura, della kinesiologia, della programmazione neuro-linguistica , dell’auto-ipnosi e si potrebbero trovare ancora molte affinità con altre tecniche.
Infatti si tratta della digitopressione di determinati punti presenti sul viso, sulle mani e sul torace, in una precisa sequenza, mentre si ripete una certa frase elaborata su misura per un nostro problema. Dopo la prima sequenza si fa un’operazione particolare di reset, e poi si ripete la sequenza.
Personalmente l’ho provata alcuni anni fa ed ha funzionato per un mio problema di difficile soluzione.
Di recente ho avuto modo di conoscere Andrew, il docente del corso che vi propongo, ed allora mi è venuta l’ispirazione di cercare di far conoscere a più persone questo eccellente metodo.
Andrew è australiano e abita in Italia da oltre 10 anni.
E' altamente qualificato in merito ed insegna e pratica EFT da oltre 6 anni.
Considerando corsi, presentazioni, incontri di gruppi e sedute individuali che ha tenuto in vari paesi del mondo, ha insegnato EFT a migliaia di persone.
I suoi studi e il suo lavoro con EFT lo hanno portato a seguire e tenere corsi di EFT in Australia, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Italia.
Ha studiato e imparato EFT direttamente da Gary Craig, il creatore di EFT negli Stati Uniti.
Per conoscere più particolari su questa materia vi consiglio di visitare il suo sito:
www.emofree.it
Ed ecco i particolari sul corso che avrà luogo domenica 6 febbraio... insomma la nostra locandina virtuale!
Ti piacerebbe sapere come trasformare la tua energia e la tua vita?
Puoi con EFT
EFT (Emotional Freedom Techniques) è uno strumento della trasformazione personale sorprendentemente semplice ma potente. Ecco un brevissimo elenco di solo alcuni problemi che EFT può risolvere: Emozioni (paure, fobie, ansia, rabbia, depressione, stress, trauma, voglie di cibo e fame nervosa) Dolori (cefalea, emicrania, mal di schiena, infiammazione, problemi di digestione, artrite, tensione) Condizioni fisiche (perdere peso, dipendenze, asma, allergie, eczema, insonnia, influenza, diabete)
EFT serve anche per: Eliminare la scarsa auto stima,
l'auto-sabotaggio, le credenze o le convinzioni limitanti. Aumentare le prestazioni sportive e negli studi, la forza, la resistenza, l'energia, l'autostima, l'amor proprio, l'accettazione di sé.
Corso di EFT Livello 1
A chi è rivolto:
A chiunque voglia migliorarsi, trasformare la propria vita, risolvere problemi,migliorare la salute e il benessere del corpo, della mente e le emozioni, aumentare le prestazioni fisiche e mentali con uno metodo nuovo e semplice.
Quando:
Domenica 6 febbraio dalle 9 alle 18 con pausa per il pranzo
Dove:
A Modena;presso l’osteria Stile libero in via Taglio
Prezzo:€ 100,00
Programma: Un po' di teoria e altri insegnamenti utili, ma molta pratica ed applicazione della tecnica. I corsi verranno svolti da Andrew Lewis.
Dato che l’iscrizione è a numero chiuso, si richiede un anticipo di 30 euro per la quota di iscrizione.
Ovviamente se uno vuole può pagare in anticipo l’intera cifra.
La quota di iscrizione verrà restituita solo nel caso in cui il corso venisse annullato; non verrà restituita se l’iscritto non partecipa.
Per il pagamento e tutte le altre informazioni contattare:
www.guruditamara.com --> chi sono -->consulenze e scrivere come consulenza “corso EFT”
STOP
domenica 28 novembre 2010
VERATRUM ALBUM...alla riscossa
VERATRUM ALBUM ...alla riscossa
L’uomo che stava seduto di fronte a Tumis con lo sguardo rivolto in direzione della finestra ad osservare preoccupato la neve che cadeva in abbondanza, era Armando Garcia Velasco, un medico con poca fiducia nei suoi colleghi; al telefono si era dichiarato come un “caso urgente”.
Mentre raccontava i suoi sintomi, Tumis lo osservava facendo istintivamente la sua analisi fisiognomica.
Era alto e magro, dalla pelle molto chiara e quasi spenta, come fosse anemico. I capelli erano lisci, folti, molto scuri.
Le labbra avevano un aspetto cianotico, lo sguardo come annacquato, l’aspetto generale emaciato; mentre parlava innalzava spesso il tono della voce mentre qualche schizzo di saliva colpiva la nostra malcapitata dottoressa; poi faceva di nuovo scendere il tono, quando coglieva in lei uno sguardo interrogativo ed allora le goccioline di saliva si crogiolavano nell’anticamera del cavo orale imperlando i tra i denti.
Armando: “ Come le dicevo al telefono, ho dei sintomi che non esiterei a definire da avvelenamento, se non fosse che so benissimo di non aver mangiato nulla di sospetto.
Tumis:” mi dica con precisione...”
A: ” ho una costante sensazione di freddo...come di un freddo cui non ci sia rimedio, come se mi si gelasse il sangue nelle vene; spesso vomito, sempre diarrea profusa e grande quantità di urina. Ovviamente, dato che perdo molti liquidi, ho sempre una gran sete, una sete di acqua fredda e bevande fredde. Ma anche dopo aver bevuto non mi sento meglio. Quando mi muovo mi vengono come delle crisi neurovegetative...in pratica sudori freddi. Spesso sto a letto perché non ho la forza di fare altro!”
T : “ E questo da quanto tempo?”
A: “ Poco più di un mese.”
T: “ Coincide con qualche evento particolare della sua vita?”
A: “Certamente! Non mi sono mai nascosto la componente psico-somatica. In pratica è successo che sono stato retrocesso nelle mie mansioni lavorative. E questo senza alcun motivo, tranne quello che non ho santi in paradiso!
Come le ho detto, sono ricercatore universitario all’istituto di farmacologia.
Ora devo solo compilare delle cartelle cliniche e scrivere i risultati delle ricerche svolte da altri, perché io non sono affidabile, dicono i miei superiori. Ho commesso qualche errore ma non vogliono dirmi quale! Insomma, tanto per non dilungarmi con i particolari, la situazione attuale è che vivo una quotidianità ambigua in cui vengo continuamente sottovalutato e umiliato. Poi a casa mi ritrovo da solo, con tutti i miei fantasmi. Non in senso metaforico: nel senso che mi vengono delle allucinazioni, immagini o voci che mi sfidano e mi sottovalutano ancora, e fanno un gran baccano in casa mia.... ma io sono stufo!
Inoltre conosco il mio valore; so benissimo di valere molto più dei miei dirigenti sia sul piano scientifico che umano. Non devo dimostrare niente a nessuno, io!
Ma --ed ecco un altro malessere-- vorrei ardentemente avere la soddisfazione di dimostrare loro che valgo moltissimo per poi rifiutare la mia collaborazione: voglio prendermi la mia vendetta!!! L’odio contro questi stupidi mi consuma e mi sto letteralmente consumando! Poi mi dico che non posso certo salvare il mondo dalla stupidità! Altre volte, pur essendosi quietate le diatribe del lavoro, mi sveglio di pessimo umore senza un valido motivo. Quando è cattivo umore di livello medio, spaccherei tutto, mentre quando è di livello grave mi sento prostrato e rimango inerte a letto...anche il pensare mi stanca! Altre volte, ultimamente un giorno si e un giorno no, mi viene un’ispirazione particolare nel cercare di arricchirmi. Se avessi molti soldi, potrei lasciare il lavoro rinunciando pure al preavviso! Potrei prendermi la mia rivincita in tanti piccoli modi: certo sarei come una zanzara contro un elefante, ma almeno mi sentirei appagato! Allora faccio la cosa più stupida sapendo bene quanto sia stupida: vado a comperare ogni sorta di biglietti del superenalotto, di tutti i tipi di lotteria, gioco al lotto, prendo molti gratta e vinci! Mi viene una grande trepidazione, la sensazione imminente che stia per accadermi un miracolo, si sto per diventare multimiliardario e quindi sto per mandare tutti a quel paese....che gioia! Poco dopo ecco che non ho vinto niente. Sembra una grossa sciocchezza, ma io vivo in modo molto reale la sensazione di stare per vincere e di solito la mia percezione non mi inganna, DEVO darle ascolto! E poi mi prende lo scoramento: la percezione a quanto pare è stata fallace!!! Con questa ciliegina sulla torta, può farsi un’idea degli stati di trepidazione e delusione che mi procuro da solo.... come se non fossi già abbastanza nei guai!!!”
In quel momento suonò il telefono nell’altra stanza e Tumis fu chiamata a rispondere in privato: era Morpheus
“Tumis, volevo solo sincerarmi che stesse andando tutto bene... sai il soggetto che ti ho mandato non è tanto tranquillo, e, dato che viene fuori da un ricovero coatto, volevo metterti sull’avviso di stare attenta a non fare osservazioni che lo possano irritare”
T. “Davvero? devo essermi confusa, perché solo ieri mi hai inviato quattro persone... ma credo che ti sbagli, questo è quel ricercatore universitario piuttosto depresso...”
M . “ Ricercatore-cosa? Non c’è nessun ricercatore universitario! L’unico universitario che ti ho mandato è una sorta di fac-totum, abbastanza colto, di certo diplomato, che è stato assunto all’istituto di farmacologia dopo che aveva perso il precedente lavoro, che era quello di venditore di auto di seconda mano!
Tumis cominciò a sorridere: “ grazie mille, con quest’ultima informazione sei stato prezioso: ero indecisa tra due rimedi,
Causticum o Veratrum album, ma ora so quale dare! Gli faccio la prescrizione e poi te lo invio per la psico-terapia come al solito ...ciao”
“ sei sempre la solita: uno dice qualcosa e lei “ecco mi hai dato l’idea!!!!” Ok, spero che il tuo rimedio mi sollevi almeno un po’ da questa difficile gestione...ciao paperina!”
E così, Tumis sceglie Veratrum Album, uno dei “grandi bugiardi, di quelli che ormai sono allo stadio in cui non sanno di mentire”.
La considerazione stavolta è solo una: ho cercato di romanzare i sintomi che traggono giovamento da questo rimedio ed allora li ho descritti tutti; ma niente paura: se un soggetto ha solo quelli della sfera fisica basta assumere una diluizione bassa, dalla 5 alla 9 CH; Se ha i sintomi psichici può assumere le diluizioni alte ed altissime, tenendo presente che nelle psicosi l’omeopatia può essere un valido aiuto ma che da sola non è quasi mai risolutiva.... ovviamente come prima scelta ci vuole la psico-terapia.
Le immagini oltre ilm mio disegno sono: Pronto soccorso e La volata di Giovanni Ambrosioni e Happy thanksgiving di Vntghippy.
STOP
domenica 21 novembre 2010
1 0 0
1 0 0 !!!
Siamo arrivati al centesimo articolo
ed al secondo anno di vita di questo blog: che dire?
Innanzitutto ringrazio tutti gli amici artisti dei quali ho biecamente sfruttato le immagini!!!!
In particolare Giovanni, Romano, Carla, Thaline, Tania e tutti nessuno escluso!!!
Oggi non posso certo tralasciare di includere queste tre immagini che simbolizzano questo particolare momento della mia vita culturale-lavorativa:
“Donna d’altri tempi...Susy”, di Giovanni Ambrosioni, perchè tale mi sento fin troppo spesso!!!
“Salute”, sempre di Giovanni, per fare un brindisi virtuale con tutti voi;
“Saharamarathon” di Romano Guidotti perchè indica la maratona che sto facendo (conciliare i tempi lavorativi e privati con l’attività in rete è una vera maratona) per diffondere concetti olistici e di “armonico sviluppo dell’uomo”!!!
Mi diverte mettermi in sintonia con i significati dei numeri ed il cento (in tutti i campi) per me rappresenta l’occasione di fare un bilancio, una pausa per raccogliere l’energia, e una riflessione sul come e perchè continuare.
Alcuni di voi sono lettori occasionali che hanno clickato questa pagina mentre cercavano altro; altri sono lettori che mi conoscono e non perdono una puntata; altri mi hanno contattato in quanto operatori olistici o amici dei siti d’arte. Un posto speciale poi sono gli amici iscritti al blog!
A tutti voi, di qualunque categoria facciate parte voglio dire un mega-grazie per aver avuto la pazienza di leggere questi discorsi a volte troppo tecnici, a volte pedanti, a volte troppo lunghi...e ci sarebbero altri difetti da elencare ma meglio calare un velo pietoso!!!!
Ma allora , direte voi, se giudichi di scarsa qualità questi scritti perchè insisti?
Sono consapevole della scarsa qualità formale ma altrettanto convinta dell’importanza dei contenuti.
Ciò non toglie che -- tempo permettendo-- cercherò di migliorare anche tutti gli aspetti grezzi :-)
Inoltre questo articolo di pausa lo prendo per festeggiare insieme a voi questo piccolo traguardo e poi continuare alla grande!
Per festeggiare voglio fare un mini-sondaggio!
Questo sondaggio mi servirà a preparare articoli più mirati verso le vostre esigenze e curiosità.
Sottolineo che non vi sto chiedendo commenti e/o complimenti ma solo pochi aspetti che possa modificare a breve termine. Naturalmente su ogni domanda potete dare anche più di una risposta, dato che alcune non si escludono a vicenda!
COME GIUDICHI LA COMPRENSIBILITA’ DI QUESTI TESTI:
(1) facile
(2) media
(3) difficile
COME GIUDICHI LA LUNGHEZZA MEDIA
(1) non mi interessa tanto guardo solo le figure;
(2) mi stufo di leggere a circa metà articolo e chiudo;
(3) leggo tutto l’articolo lentamente oppure più di una volta per ben recepire il contenuto;
(4) leggo il capitolo una volta e velocemente, tanto so che se mi viene quel problema posso sempre consultarlo di nuovo per annotare i rimedi;
HAI MAI SEGNALATO QUESTO LINK AD AMICI , PARENTI O CONOSCENTI PERCHE’ AVEVANO UN PROBLEMA A TUO PARERE RISOLVIBILE CON I CONSIGLI QUI INDICATI?
(1) no, mai
(2) una volta
(3) qualche volta
(4) spesso
TI SOFFERMI A GUARDARE I DISEGNI NELLA CARRELLATA IN BASSO?
(1) mai
(2) una volta
(3) qualche volta
(4) spesso
(5) sempre
COME GIUDICHI I DISEGNI “ORNAMENTALI” RIPORTATI SULL’ARTICOLO
(1) inutili o poco pertinenti
(2) piacevoli
(3) sento che offrono uno spunto di riflessione anche se non so come e perchè
COME GIUDICHI I DISEGNI SCHEMATICI RIPORTATI SULL’ARTICOLO?
(1) del tutto incomprensibili
(2) li guardo una volta ma non credo di poterli usare per
l’auto-trattamento
(3) li guardo con attenzione solo durante la lettura dell’articolo
(4) li stampo per usarli nell’auto-trattamento
SEI UN LETTORE:
(1) occasionale che ha clickato questa pagina mentre cercava altro;
(2) mi conosci “dal vivo” o come amico o come cliente della farmacia.
(3) non perdi una puntata
(4) mi hai contattato in quanto operatore olistico
(5) mi hai contattato in quanto amico dei siti d’arte
(6) Sei un amico iscritto tra i magnifici seguaci del blog!
ALTRO
puoi richiedere argomenti che ti piacerebbe appofondire o argomenti nuovi che ancora non ho trattato e ti interessano.
Puoi esprimere critiche e/o suggerimenti
CIAO!!!!!!!
domenica 14 novembre 2010
Energia e Cosmo
ENERGIA e COSMO
secondo la MTC
Secondo il pensiero della medicina tradizionale cinese (MTC) tutto l’universo è energia in incessante moto di trasformazione e circolazione il cui equilibrio è garantito dalla sua trasformazione stessa. L’uomo-microcosmo è soggetto alle stesse leggi del macrocosmo. L’essere umano eredita l’energia dai suoi genitori, energia ancestrale, e man mano che la consuma la reintegra con ciò che mangia e respira. L’energia circola lungo i meridiani che mettono in comunicazione gli organi interni, dove viene prodotta, con qualunque parte del corpo. Nel sistema teorico della medicina cinese non esiste dualismo in senso antitetico tra corpo e psiche e tra materia ed energia.
In agopuntura, come nelle varie tecniche di digitopressione, ogni punto può essere utilizzato efficacemente per intervenire sia sulla sfera fisica che su quella psichica.
Si osservano quattro PRINCIPALI ENERGIE nel corpo umano:
WEI QI= energia difensiva. E’ l’energia più yang, la più mobile del corpo, la più rapida, che serve a difendere l’organismo contro le aggressioni esterne. Essa circola soprattutto sulla superficie del corpo, nella pelle e nella carne; apre e chiude i pori, riscalda i differenti tessuti e agisce a livello della vasomotricità e della termoregolazione nonché del sistema immunitario (ad esempio nella reazione allergica).
YING QI= energia nutrice, ha il compito di nutrire tutti gli elementi dell’organismo; proviene dal metabolismo delle energie alimentari, inviate dallo stomaco, e respiratoria, ricavata dai polmoni. Circola in particolare nei meridiani principali.
YUAN QI= energia ancestrale, quella originaria che è data a ciascuno all’atto del concepimento, dall’unione delle due energie di polarità opposta proveniente dai genitori. Questa ha sede nei reni, che comprendono anche le ghiandole surrenali e gli organi genitali corrispondenti. Essa costituisce un potenziale fisso che va diminuendo durante la vita.
SHEN QI= energia psichica o mentale. I cinesi definiscono 5 particolarità della mente, che corrispondono ai 5 movimenti psichici, 5 entità viscerali o 5 anime vegetative.
SIGNIFICATO DI COSMO
Cielo anteriore è un termine che definisce tutto il complesso di eventi passati sia recenti che remoti; Cielo posteriore indica gli eventi presenti e le prospettive future in base all’intrecciarsi delle varie circostanze.
Le 6 energie -- Liu-Qi--
provengono dal cielo e dall’ambiente. Esse hanno il compito di vivificare, attivare, risvegliare l’inerzia yin interna. La direzione del loro vettore è
esterno-interno, interessando via via la cute, i meridiani, i tessuti, i visceri, gli organi.Per un buon funzionamento dell’organismo è necessario che vi sia un costante equilibrio tra i due parametri variabili cosmo e vivente.
Le 6 energie cosmiche quando vengono introiettate in modo “giusto”, hanno l’effetto di un nutrimento sull’individuo.
In caso di sovraccarico parassita o di desincronizzazione, le 6 energie divengono patogene e prendono il nome di
6 perversità --Liu Xie--.
Esse penetrano nell’organismo e la loro irruzione attraverso il punto debole di quel dato momento, provoca uno stato iperergico (piano Shi) caratterizzato da una sintomatologia particolare:
(1) rapida insorgenza dei sintomi in fase acuta
(2) avversione mirata contro l’energia specifica responsabile (ad esempio se il soggetto sta male per un colpo di freddo, la perversità è il freddo, il soggetto è freddoloso, odia il freddo e cerca il caldo);
(3) stati febbrili
(4) malessere generale con dolorosità diffusa
(5) polso superficiale e/o lento nel caso del freddo.
I modelli di reattività e le energie determinanti sono simbolizzati in 6 parole chiave abbinate a condizioni climatiche ben definite.
Essi sono :
Vento- feng,
Calore-re,
Fuoco-huo,
Umido -shi,
Secco -zao
Freddo-han.
(1) Vento= L’energia cosmica agisce sul legno in primavera e al mattino. Si verifica il risveglio di vermi e microbi. Nel simbolismo dei termini “primavera, vermi e microbi” sono insiti i concetti di allergia e contagio. I cinesi immaginarono i microbi come invisibili lumachine che lasciavano una scia bavosa piena di veleni (le esotossine). Vento vuol dire tempeste di vento, uragani, tifoni, veicolo di contagio di malattie infettive in generale e degli itteri tossinfettivi; sgretolatore delle difese dell’energia (allergie e malattie autoimmuni), scatenatore di bufere psicosomatiche. Attivatore e concausa di altre perversità, è classificato al 1° rango di tutte le malattie. Il vento rende operativi dapprima il meridiano F collegato a quello MC. Si attivano così contemporaneamente tutte le cellule irritabili come ad esempio placche neuromuscolari, motrici, vasomotricità, attività retinica, sistema immunitario, funzioni cardiocircolatorie, aggressività, ira. Se di intensità eccessiva penetra direttamente dentro schiantando l’ammortizzamento dei meridiani e provoca danni subitanei e brutali tipo paralisi (emiplegie monolaterali motorie, spastiche), turbe del visus (fino a glaucoma acuto), deragliamenti immunitari (fenomeni allergici o autoimmuni); turbe cardiocircolatorie in iper- , fino alla rottura vascolare. Nella sfera psichica determina ira funesta. La meteropatia moderna studia alcune di queste sindromi, come ad esempio la sindrome da Scirocco, Midi, Foehn sud-europei, che portano agitazione, insonnia, ipertermia, disidratazione, morte improvvisa del lattante, aumento delle complicanze postoperatorie, aggravamento della TBC, delle ulcere gastro-duodenali, delle reumo-artropatie; sindromi da Amok nel Sud-Est asiatico che scatena crisi di follia omicida collettiva; sindromi da Autan in Linguadoca; sindromi da Sharav in Israele, responsabili di crisi iper-serotoninergiche, iper-tireosiche, astenie; sindromi da Tramontana e Mistral con insonnie, emicranie e nevralgie; sindromi da Uragani con diarree, convulsioni infantili, aumento degli infarti più marcato ai tropici nei mesi estivi e in Europa nei mesi primaverili.
(2) Calore L’energia cosmica agisce sul fuoco in estate e nel pomeriggio. Il calore è energia del cielo. Nella maggioranza dei casi il calore è esogeno ed espande, diffonde, ipermobilizza. Impatta nel meridiano VB e TR, tende a prosciugare i fluidi con comparsa di astenie psicofisiche, distonie, disidratazione. Di conseguenza si avranno ripercussioni sul Qi, intimamente correlato a fluidi e sangue, e nel sangue con ribollimenti (= tendenza allo stravaso emorragico). Con facilità il calore diviene concausa assieme all’umidità nel produrre “veleno di fuoco” che si concreta in formazioni purulente, ascessuali, empiematose, flemmonose. Attacca l’alto del corpo, perciò soprattutto il capo con i colpi di sole e di calore, aggravati da bevande ghiacciate (diarree fredde) e dai bagni freddi. Le emorragie cerebro-meningee da calore sono descritte come “comi subitanei del paziente che ha tinta grigio-terra e profuse sudorazioni fredde”. La meteropatologia moderna dice che il calore provoca aumento delle gonadotropine, della kaliemia, dell’attività surrenalica, della secrezione testicolare, delle emazie, delle piastrine e degli eosinofili. L’esposizione al clima sahariano o l caldo-umido della giungla provoca una sindrome caratterizzata da tachicardia, ipotensione, sudorazione con perdite elettrolitiche, iperventilazione, alcalosi, tetania ed eclampsia anche mortale. La disidratazione, con cui si possono perdere fino a 18L /die, provoca i sintomi classici da calore e cioè essiccamento delle mucose e tegumenti, sete intensa, astenia, delirio, vertigini, vomito,cefalee, collasso cardiocircolatorio.
(3)Fuoco è l’aumento della temperatura, oltre ogni soglia biologica, con impossibilità di un adeguato adattamento. Impatto sull’asse vitale Shao Yin (reni-cuore). Può essere determinato da cause fisiche come ad esempio climi equatoriali, fonti di calore eccessivo, o da cause tossiche che provochino sintomi simili (ipertermie maligne), cioè disidratazione, emoconcentrazione, shock e morte. Vi è un fuoco endogeno che non deve essere confuso con il fuoco esogeno, pernicioso. Le energie esogene vento, calore e fuoco sono le più yang e possono essere anche considerate come energie radianti anche considerandone gli effetti biologici descritti dalla tradizione. Il calore è il fuoco che “riscalda” ed è anche il fuoco che “illumina”. Perciò viene classificato in luce, raggi infrarossi, raggi UV, e altre energie. La luce è yang che si alterna al buio yin in un ritmo perenne. La luce attiva le gonadotropine, i bioritmi cronodipendenti endogeni ormonali, ipertrofizza l’ipotalamo. Le luci colorate hanno effetti psicobiologici (cromoterapia). Nello spettro luminoso visibile i “colori” vanno dall’ultravioletto (verde-blu del legno) all’infrarosso (del fuoco) con al centro sempre il giallo della terra. Perciò lo spettro visibile è yang, colorato, induttore. Lo yin, bianco-metallo e nero-acqua, ricettivo. I raggi infrarossi calorici sono responsabili di reazioni eritematose, vasomotrici, attive, e di benefici riflessi sulla sofferenza atro-mio-reumatica. I raggi UV abbronzano, concorrono a formare vitamina D, hanno azione sull’epifisi (assieme alla luce) con attivazione di circuiti antidepressivi. Se in eccesso provocano gastriti, ipotensione, disionie con iper Ca,K,Na e P e fotoftalmiti. Altre energie sono i raggi alfa, beta e gamma: raramente l’uomo ne è vittima in natura salvo che per i raggi cosmici (cielo) e il radon (terra).
(4) Umidità colpisce i meridiani P e MP. Agisce anche nella funzionalità del connettivo (edemi), delle mucose respiratorie (catarri), gastrointestinali (dispepsie) e della cute. L’umidità aerea è un filtro nebuloso per le radiazioni elettromagnetiche. Nelle zone umide e nelle città con alta concentrazione di smog, CO2, SO2, provoca artralgie, attacchi asmatici e broncopatie croniche con punte veramente allarmanti. E’ l’energia interstagionale caratteristica dei climi monsonici, nebbiosi, piovosi, inversamente proporzionale alla ventilazione aerea, all’aumento di temperatura, all’altitudine.
E’ definita pesante, infiltrante, impura, cronicizzante. Provoca ipersecrezioni, catarri, diarree. Infatti, la disfunzione di MP correlata a quella di P e con la complicità di R, sfocia nella formazione di catarri flegmatici, concausa dell’otturazione dei vasi sanguigni (trombosi, infarti), linfatici (edemi, ristagni), dei meridiani (lesioni funzionali) e degli orifizi (turbe della somatosensorialità con ripercussione sulle funzioni superiori del SNC sia discriminanti che motorie). L’umidità ha anche significato di forza gravitazionale (terra-pianeta). L’assenza di gravità provoca atrofie muscolari e osteoporosi.
(5) Secco-Zao è l’energia dell’autunno e della sera, attacca in alto focalizzando e condensando, penetra nel colon e nello stomaco, meridiani yangming. Di conseguenza si hanno vomiti e/o diarree disidratanti e assetanti. Si essiccano i poteri nutrienti, rinfrescanti e lubrificanti degli yin (Qi, sangue, fluidi): il SN-periferico, non più vivificato, è turbato con genesi di paralisi flaccide, yin, sistemiche bilaterali e con ipotrofia muscolare. L’essiccamento incide anche sulla sudorazione, sulla crasi ematica e sulla termoregolazione. Se prevalgono oltre una certa soglia gli ioni negativi si accusa malessere, irritazioni delle mucose, tosse, dispnee, cefalee, congiuntiviti, deficit del rendimento psicofisico. I venti con alta carica positiva possono avere effetti devastanti su uomo, fauna e flora. Certi virus e batteri si virulentano. Questi venti sono detti “maligni” o “delle streghe”. L’aumento di ioni positivi incrementa i suicidi, gli incidenti stradali e gli incidenti in generale, per rallentamento dei riflessi. Nelle situazioni con prevalenza di cariche negative migliorano i parametri vitali di rendimento psicofisico, tono dell’umore, sonno, appetito e migliorano le malattie artroreumatiche e alleroasmatiche. Gli ioni negativi aumentano nelle acque superficiali, nelle fontane zampillanti, nelle cascate, vicino agli alberi da alto fusto, nelle distese sabbiose, nelle alte rupi. Sono tipici luoghi di vacanza non per l’ossigenazione come comunemente si crede, ma per la giusta e benefica ionizzazione.
Al contrario, portano una ionizzazione deleteria, cioè lesiva sullo yin, l’aria condizionata, i tessuti sintetici, le pareti metalliche, l’armatura degli edifici in cemento armato, le lampade fluorescenti, il macchinario elettronico degli ospedali e degli uffici, lo smog, il fumo e l’interno delle auto (pericolo yin di colpi di sonno mortali. I soffitti bassi e i letti a baldacchino per la loro “posi-ionia” facilitano il riposo metabolico. La luna provoca una “cavità ionosferica” sull’asse terra-luna con aumento posi-ionico sulla superficie terrestre, causa della pazzia lunare umana e della crescita lunare della flora e dei cicli femminili con le implicazioni psicosomatiche e neuroendocrine connesse.
(6)Freddo-han è l’energia dell’inverno, della notte. Agisce sui meridiani V e IT. È lo yin che congela e lede ogni yang, condensando, rallentando, concentrando, contraendo i vasi, provocando algie crampiformi nei visceri e ipoattività generalizzata fino alla mortale letargia.
I sintomi vanno dalle forme simil-influenzali fino ai congelamenti ed assideramenti. La medicina occidentale sa che il freddo diminuisce le increzioni di ADH, l’attività paratiroidea, i tassi di Mg,Ca,P,I e potassiemia con aumento della diuresi, dell’attività tiroidea, corticosurrenalica e gonadica maschile. Si aggravano le condizioni degli asmatici e degli artropatici. Le turbe immunologiche facilitano i contagi e la morbilità. Le turbe algide sono riscontrabili anche nelle diarree fredde e nelle crioglobulinemie. La tradizione accusava il freddo di favorire l’incubazione delle larve nei ruscelli, dei vermi nella neve e nelle paludi ghiacciate perché si potessero risvegliare in primavera. Il calore estivo favoriva le larve nelle carni, specialmente suine, e nei pesci; l’umidità favoriva le muffe negli alimenti, generanti itteri, diarree e dissenterie. Il secco favoriva le sindromi tussigene e le infezioni broncopolmonari. Perciò, fin dall’antichità la MTC classificò le epidemie in modo razionale.
Il trattamento dei punti è molto complesso e serve a manipolare l’energia. Ricordiamo che oltre ai punti scelti da caso a caso, è sempre utile trattare STIMOLANDO:
in primavera F1 e VB41
in estate C8,MC8,IT5 e TR6
in autunno P8 e GI1
in inverno R10 e V66
nelle interstagioni MP5 e S36.
STOP
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com