mercoledì 25 marzo 2009
Psoriasi
Quattordicesimo Paziente
Il signor Pavidus Ardy fu conciso nel descrivere il suo problema e laconico nel rispondere alle domande di Tumis, ma anche eccessivamente ossequioso. Sembrava più disposto a ripetere frasi del tipo “ho estrema fiducia in lei, dottoressa”, “come lei mi insegna”, “sono nelle sue mani”, piuttosto che a descrivere gli altri disturbi non immediatamente visibili.
Pavidus: “ A parte questa orribile deturpazione della pelle ... ho delle fitte a livello intercostale, ma le sopporto... sono momenti. Poi ho tantissimi sintomi sgradevoli... ma tutti insignificanti”
Tumis : “ Mi dica quelli che ricorda, per me possono essere significativi”
P:” Quello che tengo sempre presente è solo l’errore perpetuo e recidivo che continuo a fare nella scelta delle partner. Ma questo si può definire sintomo?”
T :” propendo per il si. “
P: “ in sintesi, ho avuto fino ad ora tre convivenze, durate 3 anni l’una, con donne interessantissime sia sul piano mentale che fisico. Ma, non so se sono io che scateno in loro questo comportamento o se sono io che sono attratto da tipe “cattive” a prescindere dal mio comportamento. Fatto sta che le storie sono finite per lo stesso motivo: all’inizio tutto rose e fiori, poi dopo circa un mese, cioè quando cominciavamo a stabilire implicitamente regole di comune routine come ad esempio chi deve sparecchiare o chi deve usare il bagno (ne ho uno solo) per primo, cominciavano le filippiche. Ognuna ha subito capito quali erano le cose che mi umiliavano maggiormente e le ha usate per farmi stare male, abbassarmi l’autostima, rimproverarmi continuamente. Sul piano sessuale tutto ok, ma su quello sentimentale un disastro. Mi hanno fatto sentire perennemente disprezzato, fino a quando succedeva un qualsiasi evento, anche non più grave di altri precedenti, che colmava la misura e allora è stata la rottura. Ora vengo fuori dall’ultima di queste tre storie. Voglio tornare a stimarmi e a vivere tranquillo. Ma se penso alle prospettive future vedo solo il vuoto. Io sono fatto così e forse devo stare solo, perchè chiunque mi conosce mi usa, mi sfrutta, mi calpesta e poi mi getta.
T : “ cominceremo un percorso che si svolge su più piani contemporameamente:
(1) Aiuto psicologico
(2) Riequilibrazione dei meridiani
(3) Alimentazione: eliminare tutti i cibi spazzatura cioè cibi precotti, conservati, preconfezionati, dolci e droghe varie.
Inserire integratori benefici per la pelle. Assumerà OLIOMEGA della Aboca 1 cp 2 volte al giorno
(4) Come rimedio omeopatico GRAPHITES 200CH da assumere 1 volta alla settimana per tre settimane e poi aumentando la diluizione per assumere 1000K, 10000K,50000K,100000K ogni tre settimane. STAPHYSAGRIA 9CH da prendere tre volte al giorno.
(5) Fitoterapia: per prima cosa le piante antistress in generale. Di queste basta scegliere quella più adatta al soggetto. In aggiunta una o più piante con effetto curativo per la psoriasi
considerazioni sulla psoriasi
La pelle è la linea di confine tra l’individuo e l’ambiente, ma è anche l un’importante interfaccia che ci collega con l’ambiente. Segna una divisione ed un contatto a seconda dei contesti in cui la consideriamo.
Il discorso potrebbe prendere una piega quasi infinita se proviamo a fare le varie associazioni di idee e se ricordiamo certi modi di dire come “avere i nervi a fior di pelle”, “ la simpatia è una questione di pelle” “mi viene la pelle d’oca” ecc ecc.
Dal punto di vista embriologico, la pelle ed il sistema nervoso derivano dallo stesso strato germinativo chiamato ectoderma. Nell’epidermide sono presenti astrociti, cellule con funzione difensiva che si ritrovano identiche nel sistema nervoso e in particolare abbondanza nell’encefalo (cervello + strutture più antiche cioè cervelletto, bulbo e ponte... tutto l’insieme racchiuso nella scatola cranica).
Questa semplice considerazione serve a ribadire il notevole collegamento tra stato psico-emotivo e manifestazioni che si osservano sulla pelle.
Essendo la parte più esterna dell’organismo si può collegare a quasi tutti gli organi e apparati così come notiamo per il sistema nervoso che è la parte più interna.
Ad esempio svolge funzioni escretorie in quanto produce sebo e sudore.
Un disturbo di pelle può indicare il corrispondente disturbo di fegato, rene, polmone. Nella semeiotica di MTC poi ci sono spiegazioni dettagliate di come varie macchie, punti, eczemi, corrispondano a seconda della localizzazione a determinati disturbi nei vari organi.
E' importante capire cosa esprime il disturbo di pelle. Come affiora, quando affiora, perché. Capire con quanti altri disturbi di organi è collegato e con quale stato psico-emotivo.
Se non affrontiamo la situazione globalmente, un semplice disturbo psicosomatico, dovuto a stress, si trasforma in un danno irreversibile ed infine attacca le articolazioni causando la forma artropatica della psoriasi che è molto dolorosa. In una forma rara della malattia, succede anche che da un disturbo delle unghie si arriva ad un accorciamento delle dita.
Quindi come trattamento fondamentale bisogna conoscere, con la collaborazione del paziente, come l’organismo gestisce lo stress.
Come interpreta il mondo che lo circonda e come interpreta ciò che gli arriva dalla comunicazione con gli altri. Se si arriva con successo a questa tappa, allora si può rieducare il paziente nella gestione del suo stress.
Poi , avendo iniziato un iter corretto, possiamo aggiungere le creme, non invasive, che possono essere utili e i vari rimedi e integratori. In questo caso tutti i rimedi faranno da supporto ad un processo immunitario corretto che il paziente ha da poco adottato.
La psoriasi è una malattia autoimmune. I fenomeni autoimmuni, come quelli allergici, si verificano quando il sistema immunitario lavora eccessivamente contro un nemico inesistente o, peggio, contro colui che deve difendere, il soggetto stesso.
Un sistema immunitario normale, equilibrato, sa riconoscere ciò che è amico, ciò che è neutrale e ciò che è potenzialmente pericoloso. In genere aggredisce batteri, virus, funghi, cellule morte dello stesso soggetto per fare spazio alle nuove cellule, cellule difettose dello stesso soggetto che, se venissero lasciate in vita, potrebbero proliferare in modo eccessivo formando tumori.
Nel caso della psoriasi, che è caratterizzata da un processo di continua proliferazione e cheratinizzazione della pelle, il paziente sta attuando una continua cicatrizzazione. Un circolo vizioso di cicatrizzazione di una ferita che non c’è. Forma delle croste. Cerca di sanare una lacerazione. Si sente ferito per fatti o parole che un soggetto normale neanche noterebbe. Insomma ha una personalità di tipo paranoico che esprime somatizzando. Tornando a quanto detto nel capitolo precedente (sul perché a volte coltiviamo le nostre malattie croniche), è come se l’inconscio gli dicesse : “ meglio una ferita fisica di una morale...perciò ora trasforma la tua ferita morale in fisica “ e/o dicesse “meglio malato di pelle che di mente. Se non avessi la psoriasi sarei un paranoico aggressivo. Preferisco subire una ferita che doverla infliggere a qualcuno”.
E’ necessario vedere il proprio problema da un nuovo punto di vista ... e non mi riferisco al pensiero positivo. Occorre una reimpostazione del proprio modo di vedere la vita, perché altrimenti il problema resterebbe sempre intatto. Ma questo nuovo modo di vita non lo darà lo psicologo o il terapista, bensì deve trovarlo il paziente e deve essere un modo che armonizza con le sue istanze principali. Quando la vita ci presenta un problema è una prova, a volte dall’aspetto irrisolvibile, che dobbiamo superare, è un enigma che dobbiamo risolvere, un po’ come un koan di Zen. Il maestro pone un problema e l’allievo deve risolverlo, non con una risposta logica o con la prima che gli viene in mente, bensì con una risposta appropriata-brillante-concisa-efficace nella forma e ineccepibile nel contenuto. Ma qual’è la risposta appropriata ? Non è una, ce ne sono diverse tutte appropriate. Il paziente sentirà la certezza di aver trovato la giusta impostazione perché si sentirà meglio, si sentirà sciolto nello svolgimento di quel compito, si sentirà sicuro di aver fatto una scelta giusta.
A questo proposito torno a consigliare il procedimento descritto da Lou Marinoff nel libro Platone è meglio del prozac:
il programma filosofico parte dal presupposto che il paziente è in cerca non tanto della felicità, quanto del senso, del significato della sua vita.
Il programma svolto dai filosofi pratici si chiama PEACE
Esso si svolge in 5 fasi
P= problema
E=emozione
A= analisi
C= contemplazione
E=equilibrio
COME IMPOSTEREI UNA TERAPIA OLISTICA
Qui riassumo il protocollo da impostare, in dettaglio si vedano i singoli paragrafi.
(1) Aiuto psicologico
(2) Riequilibrazione dei meridiani VASO CONCEZIONE (VC), VASO GOVERNATORE (VG),TIMO che è importante per il sistema immunitario, TIROIDE, SURRENALI meridiano triplice riscaldatore (TR), POLMONE (P) cui appartiene la pelle.
Alleviamento dello stress emotivo trattando i punti neurovascolari (riflessi di Bennet)
(3) Alimentazione: eliminare tutti i cibi spazzatura cioè cibi precotti, conservati, preconfezionati, dolci e droghe varie. Togliamo anche il caffè. Inserire integratori benefici per la pelle.
(4) Rimedio omeopatico di fondo alla 200CH da assumere 1 volta alla settimana per tre settimane e poi aumentando la diluizione per assumere 1000K, 10000K,50000K,100000K ogni tre settimane. Con la stessa alta diluizione si può aggiungere un rimedio che delinea maggiormente l’aspetto psicologico cruciale del suo problema. Esempio il soggetto ha sempre incubi: Hyoscyamus o altro. Altro esempio il soggetto soffre di vertigini e acufeni: Mandragora; e così via. Il terzo rimedio sarà a bassa diluizione con effetti fisici sulla psoriasi, da prendere tre volte al giorno.
(5) Fitoterapia: Al mattino Ginseng 20 gocce 15 minuti prima di colazione. CEDRUS LIBANI 50 gocce tre volte al giorno
Questo fu l’inizio del percorso di Pavidus; lo rivedremo più in là con un nuovo percorso e una nuovo aspetto. La psoriasi ogni tanto gli torna , ma forma macchioline quasi invisibili e dura pochi giorni.
1 AIUTO PSICOLOGICO
affinchè il paziente trovi una sua strada, un nuovo punto di vista che possa essere compatibile con i suoi valori fondamentali. Come prima scelta, tanto per non smentirmi, propongo una terapia craniosacrale con cadenza settimanale per un paio di mesi e poi com cadenza più diradata ma per almeno 1 anno. Sul piano fisico avrà il vantaggio di spegnere il costante sottofondo di stress che gli scatena lo squilibrio del sistema immunitario. Sul piano verbale, il discorso verrà a galla poco per volta , man mano che elabora e mette in ordine ciò che pensa della sua situazione.
2 MERIDIANI
VASO CONCEZIONE
significato emotivo del meridiano
Il Vaso Concezione esprime la nostra concezione verso il futuro. L’aspetto positivo è la sensazione di successo. L’aspetto negativo l’incapacità di trasformare il pensiero in azione. Come organo in generale il vaso concezione corrisponde al cervello. Nei lobi frontali del cervello risiede la capacità di concepire, di vedere nuove vie, di vedere al di là delle apparenze. Ansia e stress emotivo in generale
PUNTI NEUROVASCOLARI= se tocchiamo le bozze frontali, stimoliamo la circolazione nelle aree frontali; altro punto è la fontanella bregmatica. Quando siamo sotto stress tendiamo a ripetere nel presente gli schemi difensivi (anche se si sono già dimostrati inefficaci o fallimentari) del passato, perché il neocortex è “spento”. Il tocco dei NV bozze frontali ci permette di trovare nuove opzioni.
MERIDIANO = la correzione agendo sul meridiano si può fare in tanti modi. Come autotrattamento consiglio i “punti sorgente” dei meridiani che ho elencato nel protocollo. Questi punti sono facili da trattare perchè distribuiti su mani e piedi.
VASO GOVERNATORE
significato emotivo del meridiano
Il VG è legato alla capacità di accettare il passato. Quando il meridiano è debole ci si sente schiacciati dalle situazioni o ci si sente in competizione e ciò toglie la flessibilità.
PUNTI NEUROVASCOLARI= all’altezza della tempia davanti all’orecchio sull’angolo inferiore sx di un ideale croce in cui la linea orizzontale passa per il sopracciglio e continua fino all’osso temporale (può o meno incontrare il padiglione auricolare a seconda dell’attaccatura dell’orecchio. Se l’attaccatura è normale, cioè nè alta nè bassa, passa esattamente sul bordo dell’orecchio come tangente) e la linea verticale passa tangenzialmente al condilo mandibolare.
TIMO
significato emotivo del meridiano= coraggio, fede, speranza, fiducia nei confronti della vita. Nel momento in cui il nostro modello sessuale si deve adattare al modello della società, il timo si atrofizza perchè il sistema immunitario perde l’identità o si arrende o va in iper-reazione, come nel caso delle malattie autoimmuni e le allergie.
NPUNTO NEUROVASCOLARE= Angolo di Louis, sullo sterno
MERIDIANO = TR il punto per verificare il coinvolgimento del timo è VC18, sullo sterno sopra il punto MO di MC. Si tratta di un punto kinesiologico che non si riscontra nell’agopuntura classica. Questo punto è esattamente alla fine della terza costola, sullo sterno in centro, praticam circa 2 dita dopo l’apice dell’angolo di Louis.
POLMONE
significato emotivo del meridiano = Il polmone è associato alla capacità di interagire con l’ambiente. Associata al P è anche la pelle; le patologie classiche sono allergie, pruriti, eczemi. La pelle è l’ultimo confine, il respiro il primo. La parola chiave in positivo è “ io sono umile” ed anche “ o sono orgoglioso nonostante i miei limiti”. Aspetto negativo è il falso orgoglio, il non ammettere di avere dei limiti. Per quanto riguarda la pelle, ogni disturbo antiestetico contiene il messaggio “vorrei che tu mi mostrassi che mi accetti per quello che sono”.
PUNTI NEUROVASCOLARI= fontamella anteriore o bregma.
MERIDIANO = il meridiano P inizia nel 2° spazio intercostale poco distante dall’ascella, risale verso la clavicola per poi discendere lungo il bordo del deltoide, raggiungere il centro del braccio, passare la piega esterna del gomito e, decorrendo lungo la parte esterna del radio, raggiungere il pollice su cui termina.
3 ALIMENTAZIONE e integratori
Alimentazione (a) consumare in abbondanza sgombri, salmoni e aringhe. (b) inserire lo zinco, perché la perdita di Zn attraverso la pelle aumenta durante la psoriasi. Lo Zn è necessario anche per l’assorbimento dell’acido linoleico. I semi di zucca sono un’ottima fonte sia di Zn che di acido linoleico. Altre fonti di Zn= prezzemolo e carote. Selenio, perchè aiuta a diiminnuire la formazione di composti che provocano infiammazione. Fonte di Se sono le barbabietole rosse, aglio e arance. Acido folico perchè i pazienti con psoriasi ne hanno spesso una carenza. Fonte di acido folico sono gli spinaci, il cavolo a foglia e le coste. Beta -carotene, perchè fonte di vitamina A, che riduce la presenza delle poliammine. Fonte di beta-carotene sono le carote, il cavolo a foglia e il melone. Infine consigliamo le bietole per la potente azione disintossicante, l’ananas per la bromelina e perché riduce le poliammine e favorisce la digestione delle proteine. Papaia per la papaina (=quanto detto per la bromelina). Zenzero come antinfiammatorio.
Integratori OLIO DI PESCE da pochi anni è sperimentata ‘integrazione dietetica con olio di pesce; il meccanismo d’azione consiste in un’ inibizione della produzione di leucotriene B4. SKIN FORMULA della long life è un ottimo prodotto che contiene zinco e molti dei nutrienti già citati.
4 OMEOPATIA
rimedi di fondo
Sono i classici CALCAREA CARBONICA;, FLUORICA, PHOSPHORICA, SULFUR, SILICEA, HEPAR SULFUR, NATRUM MURIATICUM ecc che abbiamo visto nei precedenti capitoli. Vanno individuati con molta precisione.
rimedi per alcuni aspetti psicologici
ARSENICUM ALBUM= carattere aggressivo e “maligno” nel senso che tende a formulare giudizi temerari. Utile per l’etilismo. Il paziente è molto debole, vuole essere trasportato da un posto all’altro, secondo lui tutto è inutile. La paura lo fa alzare di notte dal letto. Paura della solitudine ((( qui col termine paura della solitudine non ci riferiamo a paura di restare solo, cioè senza un partner, e quindi essere infelice, bensì a paura di restare da solo, perché in quei momenti si manifestano una sorta di attacchi di panico o paranoie o fantasie mostruose, o allucinazioni di vario genere, visive, uditive, cenestesiche)))
CALCAREA CARBONICA = accentua la propria dipendenza per attirare l’interesse pietoso dei familiari. Carattere scontroso, avaro ed egoista. Rimedio utile per l’etilismo. Paura della solitudine. paura di impazzire o pensieri di suicidio, prima delle mestruazioni. Incubi.
PSORINUM= mania religiosa e pensieri di suicidio.
SULFUR = tende a far “montare” la sua irritabilità ed ha accentuato desiderio di dominare gli altri. Rimedio utile per l’etilista che beve di nascosto
THUJA = segni di appesantimento psichico parallelo a quello fisico. Idee fisse, preoccupazioni ossessive, emotività e affettività ristrette.
rimedi per la psoriasi
acidum formicum, arsenicum album, berberis aquifolium, graphites, hydrocotyle, acidum nitricum, calcium carbonicum, sarsaparilla, sulfur, thuja; staphysagria.
ACIDUM FORMICUM= Ha un tropismo per pelle, polmoni, articolazioni, stomaco, intestino e sistema mmunitario (allergie). Indicazioni: allergie, rimedio alternativo nell’asma, nelle affezioni reumatiche e nevralgiche, nelle fasi cellulari.; eczemi e febbre da fieno, orticaria, diatesi essudative; mialgie, nevralgie, emicrania, nefrite cronica e nefrosi, ulcera gastrica e duodenale, tubercolosi, stati finali carcinomatosi. Sintomi: sudori notturni fortemente odoranti, spossatezza generale, sensibilità alla pressione dei punti di uscita dei nn, dolori gastrici lancinanti con nausea e diarrea, poliuria, cistospasmi, ematuria, fibrillazione muscolare reumatica
ACIDUM NITRICUM= Tropismo per mucose al passaggio tra pelle e mucose, ghiandole, ossa, stomaco, retto, rene, pelle. Indicazioni=eruzioni cutanee, in particolare sulla fronte. Stomatite, gengivite, suppurazioni ghiandolari croniche, catarro intestinale, nefrite cronica, osteomielite cronica. Infiammazioni delle mucose con secrezioni fetide, tendenza a piaghe ed emorragie, specialm ai soliti orifizi. Pelle screpolata e piagata. Spasmi gastrici con vomito; sempre tendenza a diarrea, emorroidi sanguinanti, ematuria, albuminuria, cilindri, bruciore all’orifizio uretrale, sudori maleodoranti. I pazienti a fototipo scuro o ricchi di pigmenti ( macchie ) reagiscono nel modo migliore. Dolori da fratture, tendenza alle emorragie. Nefrite cronica.Modalità= dolore come di scheggia per quasi tutti i disturbi.
ARSENICUM ALBUM è ac arsenioso=Tropismo per SNC,SNV, nervi periferici, ghiandole endocrine, in particolare tiroide. Reni, pelle, canale gi. Indicazioni= Cachessia, Basedow, gastroenterite acuta, colera, dissenteria, nevriti e nevralgie, catarro nasale bruciante, acre; diarrea, gastrite, sete insaziabile (migliora con piccoli sorsi d’acqua tiepida); eczema, dermatite, orticaria con bruciori, irritazione generale e motoria; acne vulgaris, psoriasi, pitiriasi, lichen ruber planus, glomerulonefrite, nefrolitiasi, calcoli renali con coliche al lato dx, aritmia perpetua, miocardosi, anasarca, congiuntivite, cefalea. Trova sempre indicazione neli stati di irrequietezza motoria, ansietà e depressione. Degenerazione grassa di tutti gli organi. Sintomi= debolezza generale, dimagrimento, cagionavolezza, pallore, cianosi, grande irrequietezza e paura fino alla paura di morire, sudori freddi mucose secche, tose secca e fiato corto, tutti i sintomi si accompagnano a bruciore. Diarree profuse, prurito o bruciore cutaneo, esantemi trasudanti multiformi, nevriti fino alla polinevrite. Molta sete, albuminuria, cilindruria, edemi cutanei nefrogeni. Tutte le manifestaz tendono a periodicità. Modalità=disturbi che peggiorano intorno a mezzanotte; sensaz di bruciore, migliora con il caldo e istintiva ricerca del caldo; paura di non trovare caldo. Causalità= freddo sotto ogni forma, eccesso di alcolici, farmaci, cibi avariati, eccesso di vegetali e frutti acidi o acquosi. Bocca= labbra secche, screpolate, incartapecoritee, bluastre. Secchezza di labbra, mucosa orale e lingua. Afte, ulcerazioni della mucosa orale, con salivazione a volte sanguinolenta, ma sempre putrida. Dolori brucianti migliorati da bevande calde. Gengive sanguinanti e tumefatte. Alito fetido o putrido. Lingua rossa con papille rilevate, o arrossata con i bordi dentellati, o bruna o nera, ma sempre secca, come incartapecorita. Faringe secca, bruciante, edematosa, contratta; peggiora con le bevande fredde che non riesce a inghiottire; migliora con le bevande calde. Stomaco= sete estremamente intensa, inestinguibile, beve solo piccole quantità di acqua fredda, che rimane come un peso sullo stomaco e viene rigettata. Desiderio di acqua fredda, bevande acide, acquavite, latte, caffè. Mancanza di appetito, disgusto marcato per la carne, il burro, disgusto per tutti gli alimenti: non può sopportarne la vista e l’odore. Nausee e vomiti postprandiali, stomaco irritabile con la sensazione di mucosa a vivo che peggiora in seguito a ingestione anche di piccole quantità di cibo o bevande e che causa dolori o vomito o una scarica diarroica. Sensazione di pienezza anche dopo aver mangiato piccole quantità di cibo. Dolori brucianti, sensazione di vuoto allo stomaco che migliora mangiando. Addome= gonfio e dolente. Dolori intensi con angoscia e ansia. Il paziente si agita per trovare sollievo, migliora con applicazioni e bevande calde. Fegato e milza ipertrofici. Ano e feci= emorroidi brucianti che migliorano con il calore; procidenti. Tenesmo. Sensaz di pressione e bruciore all’ano. Cute irritata e screpolata con dolori brucianti. Eczema, prurito e bruciore che migliorano con applicaz calde. Feci maleodoranti, irritanti, escorianti. Diarrea che può essere semplicemante mucosa, fino a nerastra, sanguinolenta, di odore cadaverico, con profonda prostrazione. Peggiora la notte, col freddo, dopo aver mangiato. In gen secrezioni mucose acri, escorianti, di odore putrido. Lateralità prevalentemente dx. Modalità= peggiora dopo mezzanotte, tra l’1 e le 3 del mattino (Key note); col freddo, anche se cerca l’aria aperta; con la testa bassa. Migliora a testa alta; col calore e le bevande calde: ad eccezione di alcune forme di cefalea che migliorano con il freddo.
BERBERIS AQUIFOLIUM ( Mahonia aquifolium)= Tropismo per pelle + come berberis vulgaris. Indicazioni= Psoriasi, pitiriasi, eczema. + idem come berberis vulgaris. per la psoriasi è consigliato alla D3 5-10 gtt x 3 volte al dì a giorni alterni o a mesi alterni per periodi prolungati.
CALCIUM CARBONICUM=Tropismo per SNC, ghiandole linfatiche,tiroide, gonadi, ossa, canale gastro-intestinale, pelle, mucose, muscoli.Indicazioni= rachitismo, spasmofilia, linfatismo, diatesi essudative, scrofola, tetania, asma bronchiale, gastroenterite cronica, fluor albus in bambine piccole, stati di insufficienza polighiandolare.Sintomi= gonfiore ghiandolare con scrofulosi, specialmente ipertrofia tonsillare e tumefazione ghiandolare generalizzata, sudore in testa, eczema facciale infantile, affezioni della mucosa con tendenza alla formazione di polipi e ulcerazioni; tendenza a spasmi epilettiformi, carenze di crescita, dimagrimento, complesso sintomatico rachitico, piedi freddi e sudati, diarrea con feci acide non digerite, vomito acido.intolleranza al latte, dispnea, crosta lattea, eczemi trasudanti seborroici, infiammazioni scrofolose ad occhi e orecchie, mestruazioni anticipate troppo forti e troppo lunghe, che non sopraggiungono in caso di raffreddore.Modalità= peggiora con il freddo e umidità, dopo mangiato e dopo sforzi, migliora all’aria aperta.
GRAPHITES=Tropismo per pelle, occhio esterno, capelli, unghie, retto.Indicazioni=Preparato costituzionale per il paziente con: seborrea, desquamazione della pelle, perdita di capelli, eczemi secchi,psoriasi, blefarocongiuntivite, orzaiolo, costipazione cronica, colica mucosa, disturbi alle cicatrici; pelle secca, screpolata anche in presenza di eczema con croste giallognole; eczema del meato acustico; infiammazione cronica dell’orecchio esterno; stitichezza cronica atonica.Ha effetto particolarmente favorevole su soggetti pletorici, picnici, flemmatici, con colorito di pelle impuro. Paronichia cronica. Tendenza a foruncoli. Nella psoriasi prescrivere alternato a sulfur. Sintomi= sensazione di pesantezza allo stomaco con eruttazione rancida. Meteorismo, pressione sul fegato. Le feci sono ricoperte da brandelli di muco. Emorroidi, ragadi anali. Ipomenorrea ed amenorrea. Il quadro generale è molto simile a quello dell’ipotireosi.
HYDROCOTYLE ASIATICA=Tropismo per pelle, utero, vescica.Indicazioni= eczema molto diffuso e irritante, psoriasi.Prurito vaginale e anale.Cervicite, cistalgia. Sintomi= cefalee nevralgiche, spossatezza generali, esantemi pruriginosi, desquamazione insolitamente forte, eritemi, papule e dermatosi, forte sensazione di caldo e sudorazione, irritazione della vescica con poliuria e pollachiuria, vulva arrossata con forte prurito, fluor albus e prurito anale.
SARSAPARILLA=Tropismo per pelle, reni, vie urinarie, muscoli. Indicazioni= Crosta lattea,eczemi, piodermite, dermatite scrofolosa, nefrolitiasi, pielocistite, cistite, nefrite, reumatismo muscoare ed articolare; dolore urinario che aumenta e scompare dopo minzione , al contrario di cantharis. Calcoli, herpes irritante, eczema facciale infantile.Sintomi= eruzioni cutenee violente, pruriginose con pustole, ponfi e papule, vescichette trasudanti, suppuranti, crostose, particolarmente alla testa, alle dita ed ai genitali, eruzioni psoriasiformi, coliche renali, frequente stimolo ad urinare, tenesmi vescicali, poliuria; si può urinare solo in piedi, le urine contengono muco e pus; ematuria. Dolori agli arti migranti e strappanti, estremità tremanti e come paralizzate.
SULFUR lo trattiamo tra i rimedi di fondo. Per la psoriasi, usato a basse diluizioni , in un primo tempo la fa aumentare; poi, quando tutti i residui di cellule morte sono stati eliminati, la fa guarire.
SULFUR JODATUM=Valgono tutte le indicaz e le relaz organotrope di sulfur. Utilizzazione prevalente con bronchite fetida, acne, foruncolosi. La parte di iodio dona inoltre al preparato indirizzo selettivo verso le affezioni delle ghiandole linfatiche, tonsilliti croniche ed infiammazioni della parotide. Indicazioni= linfatismo, scrofola, diatesi essudativa, ipertrofia delle mucose e polipi, colica mucosa, acne, eczemi; rimedio ad az riassorbente nelle malattie della pelle, disturbi delle mucose e delle ghiandole linfatiche, acne vulgaris, foruncoli , bronchite fetida, tonsillite cronica e iperplastica, gonfiore delle ghiandole linfatiche.
THUJA=Tropismo per SNC SNV, pelle tutte le mucose, attacco secondario a tutti gli organi.Indicazioni= rimedio costituzionale, in particolare nei disordini che tendono a processi proliferativi quali condilomi, verruche, papillomi, orzaiolo, sudorazione maleodorante, emicrania, in particol sulla fronte sx, difficoltà nel trovare le parole e altri disturbi del linguaggio.Stati consequenziali cronici da malattie veneree, tubercolotiche ed altre. Malattie dovute a fuoco. Diatesi linfatiche, artritiche e reumatiche. Conseguenze di inzuppamento cronico (lavanderia, appartamento umido ecc), nevralgie, nevriti, emorragie, ulcere croniche della pelle, disturbi della crescita delle unghie, caduta dei capelli, verruche, polipi, condilomi, epiteliomi, psoriasi, eczema anale, ragadi. Sia costipazione che diarree croniche. Gastrite cronica e dispepsia da grasso. Artrite deformante, reumatismo articolare e muscolare, prostatite, cistite, parametrite, fluor albus, vaginismo, infiammazioni croniche degli occhi ed orecchi, ozena, emicrania, cefalee come se ci fosse un chiodo, sinusite, psicosi, conseguenze di danni da vaccinazione, sicosi di Hahnemann, costituzione idrogenoide di V. Grauvogl. Sintomi= thuja mostra chiara tendenza a processi proliferativi. Sulla pelle si formano verruche, papillomi, condilomi; sulle mucose polipi. L’epitelio ghiandolare prolifera e porta, a causa di ostruzione delle sue uscite, a cisti da ritenzione, a canalazioni, gonfiori acuti della parotide, ranula ecc. Sussistono esantemi impetiginosi-crostosi. Bisogna prendere in considerazione Thuja sempre quando il disturbo cronico è riconducibile ad una vecchia infezione oppure ad un’infiammazione di natura specifica o non specifica. Di notte molta tosse ed espettorazione. Modalità= freddo e umidità peggiorano tutto. Freddolosità in generale, sidorazioni forti alla testa e al collo, miglioramento con il calore. Si usa spesso thuja per la cura aggiuntiva di carcinomi, a causa delle sue proprietà proliferative, ottenendo a volte notevoli risultati.
RUBISAN pomata; Cu-Ag-Au 1 dose al dì x cicli di 3 mesi;
Zolfo 1 dose al dì x cicli di 3 mesi. Lo zolfo ha un eff di drenaggio cutaneo.
STAPHISAGRIA è uno dei principali rimedi a tropismo cutaneo; è un classico rimedio della psora.
5 FITOTERAPIA
piante per la psoriasi
VIOLA TRICOLOR TM è la viola del pensiero selvatica. E’ un eccellente rimedio per tutte le forme di psoriasi. La dose è 50-150 gtt/die.
ULMUS gemme è l’olmo; dose 150 gtt/die per l’eczema “gemente”.
CEDRUS LIBANI gemme 150 gtt/die per le psoriasi e gli eczemi secchi; si può associare TIGLIO 150 gtt/die per il prurito e lo stato nervoso.
JUNGLANS REGIA (noce) per prevenire la superinfezione e l’essudato 50-150 gtt/die.
ELICRISO presenta un’ampia gamma di azioni farmacodinamiche la cui sinergia tende a drenare, disintossicare e riequilibrare determinati distretti. Nella psoriasi viene usato sia per uso interno che esterno. Attenua il prurito (grazie all’az sedativa centrale del nerolo); per la presenza dei caratteristici dichetoni evita l’eccessiva proliferazione tissutale tipica delle lesioni psoriasiche accelerandone i processi di riparazione e favorisce contemporaneamente l’eliminazione delle scorie metaboliche per la stimolazione dei complessi enzimatici microsomiali del fegato; si combina bene con cedrus libani.
NEEM è stata di recente formulato un farmaco contenente estratti dalla corteccia dei semi di un albero indiano, il Neem (((scoperto poi in India che si tratta della corteccia dell’albero di limone indiano indicata in Ayurveda per tutti gli eczemi))) I principi attivi dell’olio di queta pianta alleviano il prurito, l’arrossamento e la desquamazione presenti in psoriasi, dermatiti atopiche e dermatiti seborroiche e neurodermatiti. Dopo 7gg si nota il miglioramento e dopo 1 mese la maggir parte delle lesioni è migliorata o scomparsa.
Effetti notevoli si hanno con piante contenenti saponine; la più efficace è la SALSAPARIGLIA che contiene delle saponine steroidiche. Io consiglio la tisana: salsapariglia radice 40g, gramigna rizoma 30g, parietaria foglie 30g. 1 cucchiaino della miscela per infuso di 15’ in 200 ml di acqua bollente; 1 tazza al mattino e 1 la sera.
STOP
martedì 24 marzo 2009
Cistite Interstiziale
Rispondo al commento di una lettrice sul capitolo CISTITE.
Bisogna valutare lo stato istologico della parete vescicale. Se la malattia è in una fase reversibile, si può ,secondo me, curare. La terapia cranio-sacrale sarebbe utile:
(a) perchè calma le tensioni fasciali e muscolari
(b) perchè migliora il trofismo del tessuto nervoso e quindi anche dei nervi che innervano la vescica
(c) perchè corregge eventuali dislocazioni dell'osso sacro o aderenze della vescica
(d) se consideriamo la teoria che attribuisce una base autoimmunitaria alla malattia, il capitolo su STRESS e PNEI che ho appena inviato, ci indirizza a questo metodo per correggere il disturbo emotivo che può esserci alla base.
Pur trattandosi di una malattia rara e poco conosciuta, o forse solo di un nuovo nome a un disturbo che è sempre esistito,merita di essere curata in modo olistico.
Consiglio quindi di trattare i punti che ho indicato a OTTAVA PAZIENTE (m tibiale anteriore, e neurolinfatici della vescica, punti sorgente della vescica, sul piede il 64V
Di fare una dieta per 2/3 a crudo e assumere antiossidanti. Rimedio omeopatico di fondo.
Non posso dire "si può guarire" perchè non ho un'idea chiara e completa della situazione istologica.
Posso ripetere che sicuramente merita di essere curata in modo olistico.
Grazie per avermi stimolato a cercare nuovi dati su quest'argomento che consideravo marginale
Ciao!
Stress e Pnei
PNEI = sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunitario
Questo argomento si può applicare a tutti i disturbi, ma comincio a svilupparlo adesso per introdurre i prossimi argomenti. Penso sia necessario spiegare il fenomeno “stress” e soprattutto come lo vedo io, dato che dal punto di vista dipende il modo di conoscere e di procedere.
E’ possibile descrivere lo svolgimento del fenomeno stress nel modo seguente: all’inizio vi è la percezione di eventi ritenuti pericolosi. Immediatamente si sviluppa un’alta attività neuronale nella corteccia prefrontale: la proiezione nel sistema limbico generauna attivazione dei centri endocrini e vegetativi nell’ipotalamo e nel tronco cerebrale. Questi ultimi reagiscono alle aree centrali noradrenergiche che, da una parte sviluppano una retroazione sulla corteccia, sul sistema limbico ed ipotalamo e, dall’altra, stimolano il sistema simpatico e surrenomidollare periferico con increzione di catecolamine ed effetti su tutti gli organi. In caso di stress protratto, ciò si verifica attraverso alterazioni dell’irrorazione ematica cerebrale, danneggiamento dell’endotelio vasale e restrizione dei substrati del metabolismo cerebrale e della sintesi ormonale. Affinchè non si giunga, attraverso retroazioni attivatorie tra le aree centrali noradrenergiche del tronco encefalico le aree del SNC sopracollicolari, al collasso x iperstimolazione, viene allertato l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene attraverso il FRC e liberati in progressione glicocorticoidi controregolatori. Dal momento che la BEE è permeabile ai glicocorticoidi, questi possono influenzare direttamente le funzioni cerebrali attraverso un’intensa attività recettoriale: in tal modo , solo lo stress di breve durata viene compensato. In lunghi tempi, l’eccessiva produzione di gliccorticoidi produce degenerazione degli assoni noradrenergici centrali e necrosi delle cellule piramidali dell’ippocampo, attraverso cui viene soppressa la memoria a breve termine. L’iperincrezione di cortisolo sopprime il sistema immunitario e favorisce l’innesco e il mantenimento dell’infiammazione. In tal modo, pare si instauri un’importante interrelazione PNEI tra patologie (auto)immunitarie, predisposizione alle infezioni, gestione dello stress e patologie psichiatriche.
Il confine tra una naturale risposta fisiologica allo stress e una vera e propria patologia è solo nella quantità dei sintomi e non nella qualità. L’ansia è un evento emotivo legato a particolari stati psicologici spesso dovuti a periodi di particolare affaticamento, sia fisico che mentale. Quando la tensione e la sensazione di vivere in uno stato di costante allarme si protraggono indefinitamente rendendo difficile tornare a uno stato di normalità emotiva, allora si entra nell’area dei disturbi d’ansia. Essa è contemporaneamente un meccanismo di difesa e un segnale d’allarme. Se questo primo campanello non viene preso adeguatamente in considerazione, si rischia di passare a un complesso sintomatologico più grave cui bisogna rispondere con interventi diversi (psicoterapia, ecc ecc). Un sintomo che molto spesso si accompagna a uno stato d’ansia elevato è l’attacco di panico. A livelli estremi la qualità di vita del paziente può risentirne (es rinunciando a mettersi in auto o limitando tutte quelle attività che gli scatenano l’attacco). Alla base dell’ansia c’è sempre un conflitto tra una situazione che si vorrebbe vivere ed una situazione che si è costretti a vivere e questo in qualunque ambito: affettivo, lavorativo, familiare ecc. Ma l’ansia non è solo un disturbo psichico (((ovviamente psiche e soma sono tutt’uno. Il disturbo può essere psico-somatico o somato-psichico; ci può essere un’ansia generata dalla percezione più o meno chiara di un malessere fisico e ci può essere quella che ha come conseguenza i vari disturbi prima funzionali e poi d’organo))) si osservano contemporaneamente modificazioni a livello del sistema muscolo-scheletrico, neurovegetativo, endocrino e immunitario. Si verifica aumento della frequenza cardiaca, respiratoria e della sudorazione. Incremento di Adrenalina, NA, ACTH, cortisolo, PRL, ormoni tiroidei. Quindi si assiste a irrequietezza motoria, bocca secca, palpitazioni, nausea, nodo in gola, tremori. Tra le patologie somatiche che generano ansia le più frequenti sono: prolasso mitralico, aritmie, ipertiroidismo, ipoglicemia, tabagismo-caffeinismo, stati di intossicazione.
Durante la reazione a uno stress il corpo si prepara alla fuga o alla lotta. Si contrae in difesa delle aree più vulnerabili come se tutto dovesse avvenire in pochi istanti, mentre lo stimolo stressore perdura indistintamente, celato. Le risposte corporee seguono uno schema adattativo millenario non adatto agli stress creati dalla vita artificiale dell’uomo “civilizzato””. La maggioranza delle malattie sono espressione di questo continuo tentativo di adattamento che ci porta a un logoramento progressivo e costante. Il nostro nemico sono gli altri che non ci trattano come pensiamo di meritare; oppure siamo noi stessi, soverchiati dalle aspettative che ci poniamo (sono 2 facce della stessa medaglia). Gli analisti definiscono l’ansia come una paura che nasce da una motivazione interna non riconosciuta dalla coscienza. Quando proviamo una sensazione di malessere, i sentimenti di aggressività scattano in noi, che non riuscendo a gestirli li vogliamo rimuovere: tutto questo si traduce in ansia. Le paure si tramutano in sintomi fisici. Negare la rabbia significa però rinnegare anche quella forza che ci spinge a reagire, a cambiare, a lottare. Una parte di noi vuole astenersi dalla vita, osservarla e basta. Cominciare a vivere è uno stress che ci sembra insormontabile. Uscire dagli schemi consolidati che ci hanno permesso di sopravvivere fino ad ora per affrontare l’ignoto è terrificante. Così il paziente preferisce vivere sotto tono che correre dei rischi. Le somatizzazioni spesso derivano da atteggiamenti posturali che si autoperpetuano rendendoci più vulnerabili ad ogni ulteriore stress.
MIA PERSONALE INTERPRETAZIONE
Per rendere più comprensibile la situazione la riassumo in termini poverissimi (e perciò inesatti sul piano tecnico):
Quando il sistema immunitario è poco attivo, il soggetto va facilmente incontro ad infezioni che in precedenza non lo avrebbero colpito o contagiato.
Quando è troppo attivo, al contrario, il soggetto va facilmente incontro ad allergie, cioè scambia per nemici, delle sostanze che sono inoffensive. Ma nella lotta per sopprimere questi presunti nemici, attua un gran dispiegamento di forze che portano a sintomi come produzione abnorme di muco fluido, prurito, orticaria ecc ecc nel tentativo di espellere l’agente invasore...ad es il polline.
Nei processi autoimmuni il sistema immunitario combatte alcune cellule o tessuti del paziente stesso scambiandole con cellule nemiche... praticamente è in uno stato “confusionale”.
Per quanto riguarda il sistema nervoso vegetativo, è importante sottolineare che l’organismo mantiene un determinato equilibrio tra funzioni del sistema simpatico e funzioni del parasimpatico. Questi due sistemi per la maggior parte degli aspetti sono antagonisti, e per alcune situazioni hanno un effetto sinergico. In generale il sistema parasimpatico presiede a tutte le attività di riposo, nutrimento, regolarità del cuore, digestione , anabolismo. Il sistema simpatico invece entra in azione in modo massiccio e rapido nelle situazioni di emergenza, sforzo, fuga-attacco(= stress) , catabolismo ecc. In queste situazioni esso permette un maggior afflusso di sangue ai muscoli, per permettere la fuga o l’aggressione ( nell’animale sempre seconda scelta quando non si ha via di fuga), una maggior forza al cuore, un maggior volume di aria inspirata ecc ecc. Ma tale attivazione contrasta ad esempio le funzioni digestive e tante altre che provvisoriamente vengono accantonate. Quindi si tratta di tempi rapidi, che non sono sostenibili a lungo. Quando siamo sotto un estremo stress ci sentiamo minacciati e attiviamo questo sistema . C’ è poco tempo per pensare e quindi elaborare la risposta migliore alla situazione (quella la elaboriamo dopo, a riposo... ci proponiamo una reazione adeguata se dovesse ripresentarsi il problema). E’ come se la razionalità venisse provvisoriamente spenta. Ad esempio, di fronte ad un comportamento estremamente molesto di una persona che ci rimprovera o ci minaccia o ci “rompe le scatole”,la nostra reazione difensiva allo scopo di non essere ulteriormente molestati, può essere di tre tipi: la fuga-allontanamento, l’attacco verbale-fisico , o l’immobilità-silenzio (come fingersi morti ).
Riportando questo discorso al parallelismo sul piano psico-emotivo
Un soggetto:
(a) con scarse difese immunitarie ----> non si difende dalle aggressioni che subisce nella comunicazione con gli altri e specialmente con quello che io definisco l’interlocutore primario ( genitori e/o partner di coppia e/o figli). Se la persona “stressante” non è particolarmente importante sul piano affettivo, il nostro soggetto tende a reagire con la fuga, l’allontanamento senza troppo darlo a vedere, l’evitamento assoluto di ogni lite e la chiusura definitiva di ogni vera comuncazione.
Più grave è la situazione se la persona stressante è una persona cara.In alcuni casi il soggetto si fa letteralmente annientare da persone che lo amano . Suona assurdo ma non lo è. Ognuno vuole essere amato in un determinato modo, mentre il suo “interlocutore primario” (genitori, figli, partner di coppia) lo ama nell’unico modo in cui è capace. Così si innesca un dialogo tra sordi in cui il paziente somatizza per amore ( per non rivoltarsi contro la persona che ama e da cui non si crede adeguatamente ricambiato) e il familiare osserva impotente il suo malessere, spesso senza sospettare di esserne una delle principali cause(sempre dal punto di vista del malato). Ma anche quest’ultimo non ha torto. Infatti guardando la cosa obiettivamente , dal di fuori, il genitore non è la causa della malattia. Essa è data dall’equivoco nel loro relazionarsi. L’emozione di sottofondo prevalente del nostro soggetto è la tristezza. Inoltre : più il soggetto somatizza questa fuga, più sarà soggetto all’aggressione dei batteri e agenti nocivi vari. Meno la somatizza, più la esplica nel comportamento comportandosi in modo taciturno e sfuggente : verrà definito come un tipo solitario quando mantiene un certo equilibrio , poi misantropo e chiuso, ed infine “autistico” dato che rifiuterà del tutto ogni comunicazione.
(b) con diatesi allergica -----> tende a sentirsi aggredito e interpreta come gravi offese quelle che, invece, sono piccole contrarietà se osservate con il debito distacco. Se la persona stressante non è particolarmente importante sul piano affettivo, il nostro soggetto tende a reagire con l’attacco verbale comportandosi in modo sgarbato , alzando la voce ed infine offendendo. In casi particolari, secondo il suo grado di “civiltà”, può essere violento sul piano fisico. Se la persona stressante è l’interlocutore primario, queste esplosioni di aggressività subito dopo fanno insorgere nel nostro soggetto sensi di colpa o generano un circolo vizioso di rabbia e aggressività anche quando l’interlocutore primario commette degli errori di poco conto , aggredendolo pesantemente per futili motivi. L’emozione prevalente è la paura che è il nucleo e l’altra faccia di ogni aggressività. Più il soggetto somatizza questa condizione di “attacco” più diventa allergico a pollini, acari, cosmetici, alimenti, tessuti ecc. La sua allergia è un messaggio del corpo. Potrebbe chedersi “chi non sopporto? a chi sono allergico?”. Avendo intascato gli insulti, reprimendo i suoi istinti aggressivi, li concretizza su esseri molto piccoli come ad esempio quelli che entrano nelle sue vie respiratorie. Viceversa, meno la somatizza e più sarà insolente, offensivo, “maleducato”, sarcastico, ed in sintesi giudicato come persona dal carattere pessimo. Ma così il suo livello di comunicazione non potrà essere genuino dato che molti del suo entourage , per paura di una sua esplosione di collera, gli daranno spesso ragione ma gli diranno solo parzialmente quello che pensano.Infine in uno stato psicotico sarà un soggetto paranoico con manie ossessivo-compulsive.
(c) Con diatesi autoimmune ------> ha un rapporto conflittuale ; mescola l’amore con l’odio . L’amore e l’odio sono per lui/lei due facce della stessa medaglia, mentre l’indifferenza lo fa sentire come inesistente. Forse a causa di uno o entrambi i genitori che lo ascoltavano pro-forma ma percepiva distanti da sé, quando diventa adulto il soggetto preferisce essere odiato che ignorato. Siccome ha già fatto esperienza di un certo solievo nel diventare oggetto di attenzione da parte dei genitori in quanto discolo, o disturbato o con cattivo carattere, mentre non ha fatto una vera esperienza di sentirsi amato, contempla la possibilità di farsi odiare o ignorare e non quella di farsi amare. Ma oltre quello che lui crede provino gli altri nei suoi confronti, c’è, specularmente, ciò che egli stesso prova su di sè.Tende ad odiarsi e fare scelte autolesioniste. In piccola misura non riconosce come sue queste cellule e le elimina o circoscrive: quindi non distingue bene i confini tra sé e non-sé. L’emozione prevalente è la collera repressa. In sintesi questo soggetto, dato che si sente nell’impossibilità di fuggire perchè è messo all’angolo, nell’impossibilità di attaccare perchè la sua forza è molto minore di quela dell’avversario o perchè gli comporta più sofferenza aggredire che subire, sceglie l’opzione dell’immobilità, del fingersi morto. Ma, a forza di fingersi morto , comincia ad immedesimarsi nella sua parte e a precludersi alcuni interi aspetti che la vita offre normalmente . Simbolicamente fa morire una parte di sé : ciò si può manifestare con una tiroidite autoimmune, con un dianete di tipo I, con una vitiligine, con una psoriasi e tante altre patologie della serie autoimmune.
Naturalmente ho descritto i tre principali modi di reagire, ma, in realtà , nella maggioranza dei casi la nostra risposta allo stress sarà un misto di queste tre modalità (che non si escludono per nulla) a seconda delle circostanze. Così, un soggetto che facilmente contrae infezioni, può anche essere allergico ed avere un disturbo autoimmune.
FITOTERAPIA
Piante adattogene
Devono avere le seguenti caratteristiche: (1) essere completamente innocue e causare minimi cambiamenti nelle funzioni fisiologiche (2) l’az adattogena deve essere non specifica ma generale (3) devono esercitare un eff normalizzante. §§§ La natura fisiologica della risposta allo stress, i limiti della nostra capacità di attuarla e gli eff negativi così intricati che esso può generare sono elementi complessi. Lo stress cronico può generare squilibri ormonali a breve e lungo termine, ridurre la resistenza fisica e le capacità intellettuali; può causare disturbi dell’umore come ansia e depressione; può innescare disfunzioni sessuali ed interferire con la corretta funzione dell’apparato cardiovasc; può abbassare sensibilmente le difese immunitarie, determinare un invecchiamento precoce epredisporre l’organismo a tutta una serie di malattie crniche. Ma vediamo più in dettaglio il controllo neuroendocrino della risposta allo stress. Qualsiasi stimolo in grado di turbare l’equilibrio biologico e psicologico dell’organismo può essere fonte di stress. L’equilibrio va visto non in senso statico ma come una condizione dinamica, che si raggiunge con l’intervento di sistemi di regolaz diversi. La risposta allo stress non è altro che uno dei tanti meccanismi correttivi che ci difendono da eventi pericolosi. A questa funzione lavorano x noi diversi sistemi-funzioni: SNV, asse ipotalamo-ipofisi-surrene, asse simpatico-adreno-midollare ( SAM). Al verificarsi di un evento stressante concepito come pericoloso, entro pochi secondi le terminaz nervose simpatiche rilasciano NA. Quasi istantaneamente , anche le surrenali secernono adrenalina. Trascorsi pochi minuti si instaurano complesse comunicazioni tra SNC e apparato endocrino che esitano in una risposta di adattamento al fattore stressante. Le surrenali, a questo punto, secernono un a quantità talmente elevata di cortisolo che l’effetto è rilevabile anche a distanza di tempo dopo che i mediatori iniziali sono stati disattivati. L’ipotalamo secerne CRF (corticotropin releasing factor)--> ACTH-->cortisolo. Le conc circolanti di cortisolo fungono da segnale x modulare e inibire la sua stessa sintesi e rilascio (feed back). E’ importante notare che la secrez di cortisolo segue il suo ritmo circadiano, x cui una produzione supplementare a causa di un evento stressante altera questo ritmo, a volte, in modo considerevole. Ricordiamo che il paradigma principale x capire lo stress è il modello di Seyle. Quando un sog è ottoposto a stimoli che ne minano l’omeostasi, reagisce con una risposta che tende a ripristinare l’equilibrio e che si sviluppa in 4 stadi: Allarme (SN e surreni), resistenza (asse ipotalamo-ipofisi-surrene), sovraccarico ( ipertrofia surrenalica, compromissione gi, atrofia del sist linfatico) ed esaurimento ( fase di completa disattivazione delle difese che se prolungata è potenzialm fatale). X “adattogeno” si intende un agente in grado di aumentare la resistenza di un organismo ad eventi stressanti. I criteri qualificanti sono almeno tre: (1) deve essere aumentata in modo non specifico l’adattabilità a fattori di stress di varia natura; (2) deve possedere un’az versatile nel ripristino dellenormali condizioni omeostatiche, indipendentem dall’entità dell’alterazione prodotta dall’evento stressante; (3) non deve influenzare sensibilmente le normali funzioni, se non quel tanto necessario a ripristinare la turbata omeostasi.
La RODIOLA soddisfa questi 3 criteri. Sottolineamo che la differenza tra un farmaco stimolante e un adattogeno sta nella capacità di garantire il recupero susseguente alla fase di esauriento. Gli stimolanti innalzan le capacità di resistenza ma consumano velocemente i depositi di catecolamine causando eff coll a volte seri e portando il sistema all’esaurimento. Con gli adattogeni la risposta iniziale è graduale e fisiologica, il recupero velocissimo e l’esaurimento non si verifica. Il loro mecanismo sembra quelo di deboli pro-stressor in grado di ridurre la reattività del sistema di difsa di un organismo, riducendo l’impatto su di esso dei fattori di stress innalzando il liv basale dei mediatori implicati ella risposta naturale. E’ come se l’adattogeno allenasse il sistema a sopportar e contrastare un’ampia gamma di futtuazioni dell’equilibrio omeostatico, ripristinandolo velocemente. Si possono definire come sost simbiontiche che aumentano la flessibilità e adattabilità ad ogni cambiamento.
ELEUTEROCOCCO benchè venga chiamato ginseng siberiano, non appartiene alla stessa fam dei panax ma a quella delle araliacee. La droga non è la radice ma le foglie. E’ maggiormente adattogeno del ginseng. L’eleuteroside E possiede la massima attività antiallarme. L’eleuterococco stimola la produz di ACTH , FSH-LH, linfociti T, e migliora le capacità di concentrazione, migliora le potenzialità psicofisiche x cui è indicato anche nell’attività sportiva. Infine è considerato un buon antivirale nelle malattie da raffreddamento. In altri studi si è notato che fa diminuire la pressione e la frequenza cardiaca quando sono alte e sono aumentate a causa di stress emotivo-cognitivo((( in pratica in questo studio i parametri cardiovasc vengono migliorati quando il disturbo è stato scatenato in acuto. Non traiamo conclusioni, uindi su patologie cardiovasc croniche da tempo))) X l’eleuterococco bisogna prestare particolare attenzione alle dosi: sembra, infatti, che una dose da 4 g in sù fa l’eff di diminuire la capacità adattogena... cioè di far aumentare lo stress, mentre dosi basse fanno aumentare la capacità adattogena e diminuire lo stress. ((( come x altre piante, dosi alte fanno l’eff contrario di dosi basse... escolzia, tiglio ecc))) Eff coll e controind sono difficili da valutare perchè gli studi fatti, in maggior sovietici, non hanno adottato gli stessi metodi di quelli oggi ufficiali. Se ne sconsiglia comunque l’uso agli ipertesi.TM 40 gtt 3 volte al dì. Controindicaz = ipertensione.
GINSENG X la MTC la radice di ginseng è un tonico capace di fortificare l’energia vitale e il sangue. Anche qui in occidente è noto da tempo come tonico capaced di migliorare la risposta fisica e psichica allo stress e alla fatica. E’ spesso difficile valutare l’interesse dei lavori pubblicati perchè vengono utilizzati diversi ginseng. Panax Ginseng Meyer è coltivato in Corea e Cina dove è officinale. Panax quinquefolium L. è invece coltivato in USA e Canada. Si utilizzano poi anche il ginseng giapponese , Panax Japonicus Meyer, e si possono incontrare varietà himalayane. Al di là delle differenze di specie esistono poi due forme tradizionali di ginseng di Corea, il “bianco” e il “rosso”. Il primo è la radice lavata, libera da radici secondarie, seccata al sole o in stufa e spesso pelata; il secondo deve il suo colore bruno-rossastro ad un essiccamento preliminare. Il modo di preparazione e anche l’età della radice hanno una incidenza diretta sulla composizione chimica e ciò rende molto difficile l’interpretazione di alcuni dati. Panax contiene polisaccaridi, glicopeptidi, vitamine e soprattutto alcune saponine, alle quali viene attribuita l’attività farmacologica, i ginsenosidi. Si contano una trentina di tali saponine, che differiscono tra loro x la natura del’oligosaccaride legato al nucleo triterpenico che le accomuna. Il contenuto di ginsenosidi varia notevolm all’interno del genere Panax e quindi la qualità delle radici proposte x la vendita è molto poco omogenea. Recentemente è stata fatta una ricerca di tutti gli studi randomizzati pubblicati che riguardano, in maggioranza, volontari sani. Citiamo tra questi uno studio in doppio cieco con un estratto di Ginseng coreano aggiunto ad una base multivitaminica. Tale estratto migliorava i parametri sggettivi in una popolazione esposta allo stress da intensa attività fisica e mentale, suggerendo un’attività antistress . La COmmissione E tedesca indica il ginseng come tonico in casi di affaticamento, nelle difficoltà di concentrazione e in convalescenza; la posologia indicata è 1-2g di radice al giorno. Gli eff coll non sembrano essere più frequenti che con il placebo, comunque rari sono stati osservati: diarrea, insonnia, interazione con warfarin , con fenelzina.
Nelle piante selvatiche sono presenti sostanze estrogene, a differenza delle piante coltivate dove non ci sono. Attualmente gli estratti che troviamo sul mercato provengono da piante coltivate. Il ginseng equilibra la funzione cardiaca e la circolazione; rallenta i processi di invecchiamento. TM 40 gtt 3 volte al dì. X altre e più vaste note sul ginseng v altri capitoli.
WITHANIA SOMNIFERA della fam delle solanacee, denominata ginseng indiano, è considerata il principale adattogeno della medicina Ayurvedica. L’attività antistress e anabolica è simile a quella del ginseng. Somministrata agli animali, essa ha neutralizzato molte delle alterazioni biologiche che accompagnano lo stress estremo, comprese alteraz della glicemia, del peso delle ghiandole surrenali e delle conc di cortisolo. I withanoidi sono sost a natura sterolica e sono considerati i costituenti responsabili dell’eff adattogeno e simil-glucocorticoide. Attualm sono in corso analisi in vitro x verificare il possibile impiego della Withania nella terapia antitumorale; sono ppoi in corso anche studi sui topi x testarne l’eff in caso di ictus e x alcune patologie reumatiche. Le proprietà adattogene di questa pianta sono correlate ad un’inibizione dell’up-regulation dei rec dopaminergici, oltre a meno chiari eff immunomodulanti e antiox. La pianta svolge anche ez anticonvulsivante, legata ad un’interazione con i rec x il GABA Eff coll (x dosaggi elevati)= disturbi gi, diarrea, vomito e vertigini. L’assunzione contemporanea con alcolici, inoltre , aumenta la probabilità di incorrere negli eff coll e le interazioni sono numerose e pericolose. Non va assunta nel periodo che precede un intervento chirurgico. Non va assunta con: anticonvulsivanti, antipicotici, BDZ, barbiturici, zolpidem e antidepressivi triciclici.
ALTRE piante adattogene sono arnica, lavanda, potentilla anserina, rosmarino e salvia.
Alcuni prodotti spagirici
MIRABOLANO terapia di terreno x prevenire lo stress, l’ansia e il nervosismo. Attiva il sistema cardiovascolare.Come elemento appartiene al fuoco.
SIDERITIS terapia di terreno x angosce ricorrenti, incubi, nevrosi; come elemento appartiene all’acqua.
ARANCIO FIORI è un leggero sedativo. Indicato x l’insonnia infantile e x l’ipersensibilità.
IMPERATORIA è un leggero riequilibrante del sistema psico-neuro-vegetativo; indicata x problemi cerebrali, nevrosi, stress e come drenante.•
STOP
mercoledì 18 marzo 2009
RETTIFICO PUNTO DA TRATTARE CON MATITA
Errata corrige: Al § MTC, il punto da automassaggiare con una matita , 36 S, che serve a sedare la fame, non è sull'alluce, ma sull'angolo ungueale interno del 2° dito.
Tredicesima Paziente
SOVRAPPESO E OBESITA’
In questo capitolo niente storiella. E’ già extralungo così.
Consiglio ai non pratici di cultura sanitaria di leggere fino a “note di approfondimento escluso” , come si diceva a scuola un tempo.
In compenso c’è una bella serie di figure che partono da donna obesa e finiscono a donna magra: queste possono essere molto utili da ritagliare per fare l’esercizio visivo che descrivo nel corso del capitolo.
Per gli uomini chiedo scusa. A richiesta, più avanti, inserirò anche quella dell’uomo.
CONSIDERAZIONI SULL’ OBESITA’
L’argomento obesità, o anche solo sovrappeso è vastissimo. Fondamentale è affrontarlo in modo ultra-personalizzato. Tuttavia inserisco qui alcune cose chè è importante tenere presenti per chi voglia studiare da sé il proprio caso personale (((al contrario di molti, sono ultra-favorevole all’autocura, quando alla base non ci sono gravi malattie ma solo abitudini errate))).
Quando si vuole impostare un programma per dimagrire, bisogna affrontare la situazione da tutti i lati. Ogni persona ha un motivo principale per essere ingrassata , ma ce ne sono comunque tanti altri “satellite” che contribuiscono a generare circoli viziosi per rinforzare e mantenere in atto il problema. Perchè l’organismo ha organizzato una nuova omeostasi e non gradisce bruschi cambiamenti.
Alcune persone , poi, sono quelli che definisco “pazienti recalcitranti” cioè dicono e pensano di impegnarsi al massimo per guarire ma in realtà fanno di tutto per ancorarsi al loro problema. Una buona percentuale di pazienti obesi fa parte diquesta categoria recalcitrante.
Perchè? Quale può essere il significato biologico di questa attitudine?
Perchè una persona obesa, che vuole dimagrire, mette in atto inconsciamente tanti sistemi compensativi per mantenersi obesa? Questo ragionamento può valere anche per molti altri disturbi funzionali. Il significato di questa attitudine, come dice Marcel Proust, è quello di aver scelto il male minore, curando il quale ne verrebbe a galla uno molto maggiore e insopportabile. Quel soggetto , piuttosto che impazzire, piuttosto che andare in depressione, piuttosto che aggredire irrimediabilmente il suo interlocutore principale, piuttosto che una serie infinita di piuttosto, ha detto a se stesso: “preferisco avere questo disturbo che qualsiasi altro”. Uno potrebbe dire “perchè non consideri l’ipotesi di non avere nessun disturbo?”
A questo risponderò che è tale la paura di cadere in una situazione ingestibile, che il paziente non si fida nè di se stesso nè di qualsiasi terapeuta.
Da un certo punto di vista, aggiungo, ha pure ragione.
Un po’ come una famosa barzelletta sulla fede.
Un uomo sta appeso per un braccio ad un albero che sporge sul classico precipizio, e nel terrore che il ramo si spezzi, fa un’ultima invocazione al cielo “ Dio , se ci sei, aiutami, fa succedere un miracolo, fa qualcosa!”
E allora si sente una voce tonante dal cielo che gli dice “ lasciati andare da quel ramo, e mentre cadi le braccia degli angeli ti risolleveranno portandoti sull’altopiano da dove sei caduto... abbandonati orsù!”
E l’uomo risponde . “Ehi! Oooo! C’è qualcun altro lassù?”
Le soluzioni che sembrano facili in teoria, sono ben diverse viste dal di dentro.
Quello che mi sento di dire a un soggetto con tale radicato timore di guarire è che , esattamente come lui pensa, si manifesteranno altri disturbi. Nella vita se ne manifestano continuamente. Ma che si sbaglia a pensare che non sarebbero gestibili. Verranno affrontati uno alla volta, così come è riuscito ad arrivare a questo punto in termini di realizzazioni positive (qui gli ricordo ciò che ha realizzato di positivo ): questa che si accinge a compiere, non è che un’altra realizzazione positiva di un suo obiettivo.
Torniamo al protocollo olistico. Affronteremo la situazione dai seguenti lati, applicandoli quasi tutti contemporaneamente, includendo quello che ci riguarda individualmente nel nostro programmino personalizzato.
AUTOTRATTAMENTO PSICOLOGICO fatto con autoipnosi come visto per il tabagismo.
ALTRE COSE STRANE
DIETA PERSONALIZZATA SECONDO IL FABBISOGNO CALORICO E IL METABOLISMO
PUNTI DI MTC
OMEOPATIA
FITOTERAPIA
INTEGRATORI
§§§§§§§§§§§§§§§
AUTOTRATTAMENTO PSICOLOGICO
le nostre emozioni condizionano le nostre scelte nutrizionali. Certi tipi di carne, grazie al loro elevato contenuto di fenilalanina o tirosina, possono accentuare l’aggressività, poichè questi aminoacidi sono i precursori della tiroxina e dell’adrenalina; la cioccolata può avere un effetto antidepressivo grazie al suo contenuto in serotonina. Oggi la troppa abbondanza e la incapacità di moderarsi hanno portato a una sorta di cupidigia che porta alla carenza. Carenza nutrizionale; carenza emozionale.
Terapia emozionale Ci sono diversi metodi per automotivarsi. Certo sono faticosi ma se si ha costanza funzionano.
(1) annotare su un diario tutto ciò che si è mangiato nei fuori pasto, cosa si è cercato di colmare; oppure se non si ha in mente il collegamento diretto, annotare il tipo di emozione vissuta poco prima. Es il capo ti rimprovera e tu ti senti ferito ma non hai potuto spiegare la tua versione; dopo 10’ vai in pausa e durante la pausa , in cui ti proponevi di fare una lunga telefonata ad un’amico, vai al bar e ti prendi un bel tramezzino ben farcito.Così, alla sera riflettendo sul diario, il paziente farà le opportune associazioni di idee per capire cosa ha rappresentato quel determinato cibo.
(2)Quando il paziente ha un attacco di fame fuori pasto deve toccare, o meglio stringere tra le dita per sentirne la consistenza, uno dei suoi cuscinetti adiposi, oppure mettere la mano aperta sull’addome. E’ un messaggio per l’inconscio come dire “non occorre che mangi, materiale di riserva per affrontare questo stress ne hai e sei ben radicato”.
(3) AUTOIPNOSI, che consiglio come prima scelta.
Come detto al capitolo sul tabagismo, si può scrivere un testo personalizzato e poi ascoltarlo diverse volte al giorno o , se non si ha tempo, alla sera quando si va a dormire. Il testo deve avere una introduzione in cui ci si propone di cadere in uno stato di profondo rilassamento ma non dormire, e di avere in ogni momento la possibilità di alzarsi e svolgere una data mansione che si presenti d’urgenza (es rispondere al telefono, o accorgersi di aver dimenticato la pentola sul fornello acceso e simili). Poi si presta attenzione al respiro, che diventa sempre più lento e profondo e poi si contano dei gradini in discesa, pronunciando i numeri da 10 a 1 , per 10 volte. Pausa 10 sec e quindi si inserisce il contenuto principale di ciò che si vuole modificare circa il proprio comportamento. Ad es avendo osservato che mangio quando mi sento triste o quando mi sento arrabbiata ecc dirò la frase “ ora non hai più motivo di arrabbiarti o di essere triste perchè questo argomento non ti riguarda più.
Ecco nel testo si possono addurre le ragioni più illogiche e contraddittorie che si vuole, e se ben costruito, si può pure negare quella che ci sembra l’evidenza. Tutto questo per convincere l’inconscio (((gli specialisti mi perdonino per la spiegazione troppo semplicistica e per l’uso del termine inconscio come se si trattasse di cosa ben nota))) ad adottare un comportamento idoneo al recupero del peso-forma. Dopo questa parte se ne aggiunge una immaginando il risultato raggiunto e descrivendone tutti i vantaggi. Infine con poche parole si procede al risveglio dicendo che ci sono gradini in salita e contarli solo fino a 10. “Al 10 sei perfettamente sveglio”.
Metodi di autoipnosi ne esistono tantissimi. Vi ho suggerito quello che ho adottato io e mi è perciò più congeniale. Ma ognuno può adottare quello che preferisce , purchè sia ripetuto con costanza.
ALTRE COSE STRANE
Altre tecniche da abbinare a quella psicologica possono essere molto utili. Io ve ne dico alcune, ma ognuno può aggiungere quello che ritiene utili dato che conosce bene cosa può fare maggior presa sulla propria motivazione.
(1)Stampate e ritagliate le figure di obesi in sequenza che si vedono in questa pagina. Oppure, copiatele su un fostro file del PC in pagine diverse, tutte in sequenza, dalla figura più grassa fino ad arrivare alla più magra. Poi fate il seguente esercizio: guardare per 20” la figura pensando o dicendo che siete voi; chiudete gli occhi, mentre con la mano togliete la figura; riaprite gli occhi e osservate la successiva dicendo che siete voi; continuare così fino all’utima figura magra.Questo esercizio serve anche per sedare l’attacco di fame fuori pasto: mentre metete una mano sull’addome, in pochi secondi visualizzate la figura che dimagrisce “a vista d’occhio”. Anche se sapete che è solo un simbolo, per l’inconscio funziona benissimo.
(2) Durante questo percorso dimagrante potete pesarvi finchè volete. Non vi preoccupate del fatto che sia una manìa. Di norma io consiglio 1 volta a settimana. Ma il peso non dice tutto. La cosa migliore per fornire dati sui progressi e sui periodi statici è la misurazione del giro vita nel punto più stretto mentre trattenete il fiato al massimo per “risucchiare la pancia” e la misurazione del giro fianchi nel punto più largo.
(3) Ogni volta che sgarrate dal percorso ache avete adottato, potete recuperare attuando una sorta di pagamento che avrete preordinato nel testo di autoipnosi. Potete ad esempio inserire la frase
“ogni volta che mangerò senza avere realmente fame”
o “fuori pasto”
o “ogni volta che mangerò un cibo vietato nella dieta”
------> farò un piccolo pagamento che consisterà nel mettere 1 o più euro, secondo la gravità della trasgressione, in un salvadenaio. Quando sarò magro, userò questa cifra per fare un regalo a qualcuno o per me. Ma fino a quando non dimagrisco non potrò usarla.
DIETA PERSONALIZZATA
COSTRUIRE LA PROPRIA DIETA
CALCOLO DEL TIPO DI OSSATURA
si misura il giro polso, il giro ginocchio e il giro caviglia(misurato appena sopra i malleoli) e si fa la somma in cm.
Questa cifra x100 e il risultato diviso l’altezza in cm ci dà l’indice osseo, cioè il tipo di ossatura.
Un indice osseo fino a 43= ossatura sottile
un indice osseo da 43 a 46=ossatura normale
un indice osseo da 46 in su=ossatura robusta
Ad esempio consideriamo un soggetto femminile con
giro polso=15
giro ginocchio=40
giro caviglia=24
La somma = 79
Questa cifra x 100= 7900, diviso 155=51= ossatura robusta.
Per calcolare il peso ideale si calcola l’indice scelico:
Peso ideale donna= -107,600+ (1,012x altezza)
Peso ideale uomo=-50,950+ (0,672x altezza)
Questo ci dà il peso ideale di un soggetto con ossatura sottile. Per ossatura normale, aggiungere il 6%
ossatura robusta aggiungere il 12%
prendiamo lo stesso soggetto di prima
la donna è alta 155.
1,012 x 155=156,86
156,86-107,600=49,24 questo peso ideale va corretto aggiungendo il 12% dato che stiamo trattando un’ossatura robusta
quindi aggiungiamo Kg 5,9 (che è il 12% di 49,24)=55,14
Quindi il suo peso ideale è 55Kg
metabolizzatori rapidi = corpo a mela
metabolizzatori lenti= corpo a pera
QUALITA’ della dieta quindi sarà diversa per i due tipi.
Un metabolizzatore rapido potrà mettere una quota di grassi pari al 30% delle calorie, una quota di carboidrati pari al 60% e una quota proteica (mi riferisco a cibo proteico come carne, uova ecc, non alle proteine come peso secco) pari al 10%
Un metabolizzatore lento o normale, invece assumerà una quota di grassi pari al 25%, una quota di carboidrati pari al 65% ed una quota proteica del 10%.
FABBISOGNO CALORICO
per un soggetto adulto, non più in crescita, le calorie che servono in una giornata sono quelle per mantenere il metabolismo basale + quellenecessarie alla sua attività abituale.
Per un soggetto che svolge un lavoro “pesante” come ad esempio sollevare continuamente pesi o cassette di attrezzi, o il soggetto che fa sport a livello professionale, il fabbisogno va calcolato secondo apposite tabelle che potete trovare ovunque si parli di alimentazione.
La maggioranza delle persone, che svolge un lavoro non di fatica muscolare, e che è proprio quella a trovarsi più spesso nella necessità di dimagrire, può attenersi senza scrupoli a calcolare il solo fabbisogno necessario al metabolismo basale ed assumerlo come dieta leggermente ipocalorica.
CALCOLO DEL FABBISOGNO CALORICO
= 1 Kcal x Kg di peso x 24 (che sono le ore di un giorno)
Nell’esempio che ho fatto prima ho inserito una donna di piccola statura, con peso-forma 55Kg.
Ad esempio questa donna pesa 60 Kg e quindi vuole perdere 5 Kg
Il suo fabbisogno calorico è
60x24=1440
Quindi imposterà una dieta di 1440 Kcal. In tal modo quelle 200 che le servono a svolgere il suo lavoro di impiegata, le consumerà come energia. Quindi con quelle 1440 Kcal sta già facendo una dieta moderatamente ipocalorica. Quando però raggiungerà i 57 Kg, per esempio dopo un mese o due secondo il metabolismo ( i metabolizzatori rapidi dimagriscono più facilmente di quelli lenti), deve rifare il calcolo del fabbisogno
57x24=1368 e quindi farà una dieta da 1368... e così via.
SCHEMA BASE DI DIETA
Come conviene contare le calorie: non con il loro reale valore che richiederebbe lunghi calcoli anche quando si decide di cambiare un alimento con l’altro, bensì assegnando un punteggio che riporta alcune calorie approssimate per eccesso ed altre per difetto, ma in modo sempre uguale, ai tipi di alimenti:
Farinacei e cereali = 4x grammo
Carne =4x grammo
pesce 3,5x grammo
1 uovo=80 Kcal
formaggi stagionati 7x grammo
formaggi freschi 6x grammo
grassi come burro, panna, besciamella, mascarpone,
burro di arachidi, margarina, frutta secca tipo noci mandorle=9x grammo
vino 1 bicchiere=80
birra 1 bicchiere=40
succhi di frutta fatti in casa=40 ogni 200 ml
caffè=0
tisane e té=4 ogni 200 ml
verdure cotte un piatto pieno=40
verdure crude un piatto pieno=40
frutta 250g=100
legumi=4x grammo
minestrone=60
patate =2x grammo
L’olio non lo contiamo di proposito, perchè ha un valore nutritivo “sublime” e , valutando gli effetti benefici sulla funzione intestinale ,compensa con una pìù facile evacuazione il suo elevato potere calorico; pertanto merita di non essere lesinato.
ESEMPIO DI DIETA DA 1300 calorie per il metabolizzatore lento
colazione 200ml di latte con caffè o senza +3 biscotti 240
metà mattina 500g di frutta (es 2 mele) 200
pranzo per prima cosa insalata mista ben condita
con 1-2 cucchiai di olio d’oliva, sale e aromi 40
un piatto di pasta (50g) o riso , o farro , o altro cereale
ben condito a scelta 200
Merenda uno yogurt magro da 125 grammi 80
cena 100g di carne di vitello + 40g di pane fresco 560
totale 1320
20 calorie in più o in meno sono accettabili.
ESEMPIO DI DIETA DA 1300calorie per il metabolizzatore rapido
colazione uno yogurt intero da 125g 150
metà mattina 20grammi di noci 180
pranzo 150 grammi di pesce +insalata mista 390
pomeriggio 40 grammi di pane fresco +10g di burro 250
cena 40 grammi di formaggio +verdura cotta tipo cicoria 280
in tarda serata un cioccolatino 50
totale 1300
Ho fatto solo due banalissimi esempi, ma sta a voi costruirvi su misura con gli alimenti che preferite, la dieta più adatta facendo i calcoli del vostro fabbisogno calorico e poi programmando un repertorio di cibi di volta in volta, ma da pesare sempre prima. Se mangiate fuori potete comunque fare un calcolo approssimativo delle calorie tenendo un piccolo notes dove annotare ciò che avete mangiato per poi compensare al pasto successivo.
Se siete in sovrappeso, questo criterio approssimativo va benissimo.
Se siete grandi obesi e dovete ad esempio perdere 30 Kg per arrivare al peso forma, dovete calcolare rigorosamente il vostro ATTUALE fabbisogno calorico e costruire una dieta con 200 calorie in meno. Nel vostro caso però sono tassativamente vietati tutti i “cibi spazzatura” che sono: alimenti in scatola, merendine e simili, coca cola e tutte le bevande di frutta gasate, anche i succhi di frutta preconfezionati. Meglio bere un frullato preparato al momento, da sostituire al pasto di sola frutta di tanto in tanto. Assolutamente vietati tutti i dolci. Consentito solo 1 cucchiaino di zucchero nel caffè e nella colazione.
Dal mio punto di vista tutti i DOLCIFICANTI ARTIFICIALI sono da considerare spazzatura. Potete invece dolcificare le bevande calde con miele. Il miele sciolto a caldo ha 1/3 di calorie rispetto allo zucchero , secondo la farmacologia Ayurvedica. Oppure potete usare sciroppo d’acero, che gode di un effetto drenante.
PUNTI DI MTC punto 36S da stimolare con una matita in modo pulsatile. Fare 120 picchiettamenti per ogni alluce. Questo punto così trattato serve a sedare la fame.
OMEOPATIA
COSTITUZIONI Se vi riconoscete già in una di quelle descritte nei precedenti capitoli per altri disturbi: bene . E’ così che agiscono i rimedi di costituzione, equilibrando il soggetto in tutti i suoi disturbi. Ma attenzione, tra i rimedi descritti sono di costituzione:Phosphorus, Calcarea fluorica,Silicea, Sulfur, Natrium muriaticum e Calcarea carbonica.
Il Soggetto Phosphorus è di solito magro e alto, ma questa condizione non è una garanzia. Un soggetto di questo tipo può essere rimasto magro per molto tempo finchè un giorno il suo metabolismo rallenta, oppure ha un disturbo endocrino, oppure mangia per dimenticare. La costituzione la valuteremo dalla struttura ossea ed ecco che anche un phosphorus, ossatura lunga , può ingrassare. Ecco che anche un silicea, ossatura extrasottile, può ingrassare... e ciò con maggior danno, dato che ciò non è dipeso dalla tendenza naturale della sua costituzione come avviene per il Calcarea carbonica.
Quando prendiamo un rimedio di costituzione per curare l’obesità, ci riferiamo agli aspetti psicologici del soggetto, perciò useremo dei granuli da 200 CH, e , se il caso, prenderemo anche dei tubi-dose da 1000K, 10000,50000 e 100000. Il soggetto cambierà gradualmente le sue abitudini passando da un modo di nutrirsi compulsivo ad unotranquillo e rispettoso delle reali esigenze nutritive del suo corpo
CALCAREA CARBONICA è il rimedio per il soggetto brevilineo dall’ossatura robusta . E’ quello che di frequente ha tendenza a ingrassare e in alcuni casi è in sovrappeso già da bambino.
ANTIAGE-FAM della GUNA è un prodotto che io consiglio sempre per ridurre la fame. L’ho usato personalmente e mi sono trovata benissimo. Contiene alcuni aminoacidi che fungono da neurotrasmettitori. Ovviamente in dose omeopatica.
Oligoelementi X il bambino e l’adolescente Mn-Cu 1 dose 3 volte a settimana x cicli di 3 mesi; Zn-Cu 1 dose 3 volte a sett; Zn-Ni-Co 1 dose al dì x cicli di 3 mesi. X L’adulto Mn-Co 1 dose 3 volte a sett x cicli di 3 mesi e Zn-Ni-Co 1 dose 3 volte al dì mezz’h prima del pasto, contribuisce a ridurre la sensazione di fame e ad accettare meglio le diete ipocaloriche
FITOTERAPIA
Fitoterapia CITRUS AURANTIUM (arancio amaro) ha attività simpaticomimetica, attiva la termogenesi e la lipolisi. Favorisce la performance fisica e preserva la massa magra dall’indesiderato catabolismo. E’ uno dei più potenti prodotti naturali a effetto termogenico selettivo. Il citrus aurantium è la pianta più ricca di queste amine; ma esse sono presenti anche in tutte le altre varietà di citrus; ricordiamo che anche il succo di agrumi, se pure in minor quantità rispetto alla buccia, contiene sinefrina. La sinefrina possiede attività stimolatoria sul SN-simpatico. Non la consiglio agli ipertesi e, ovviamente, essendo una fonte di tiramina ,questo va tenuto presente quando il paziente è in terapia con farmaci incompatibili con essa come ad es gli IMAO o se il pp soffre di emicrania.
GARCINIA CAMBOGIA da essa si prepara un estratto secco estremamente ricco di ac idrossicitrico. La demolizione finale degli zuccheri, delle proteine e dei grassi ingeriti avviene nei mitocondri attraverso il ciclo di Krebs con produzione di energia attraverso la catena respiratoria a questo collegata. Nei principali tessuti lipogenici (fegato, tessuto adiposo e intestino tenue), quando l’ingestione di cibo, in particolare di zuccheri, è in eccesso, una parte di citrato esce nel citoplasma e qui a opera dell’enzima ATP-citrato-liasi, viene scisso in ossalacetato e acetil-CoA dando origine mediante successivi passaggi agli ac grassi, al colesterolo e di conseguenza all’immagazzinamento delle calorie in eccesso sotto forma di grasso, che va a depositarsi nei tessuti adiposi. Quella descritta è la sintesi dei grassi a partire dai carboidrati. L’idrossicitrato limita fortemente l’attività dell’enzima citratoliasi pertanto blocca drasticamente questo processo; favorisce invece la glicogenosintesi e la demolizione completa degli alimenti con produzione di energia. L’aumento di glicogeno nel fegato stimola i glucorecettori epatici (energia-recettori); l’elaborazione centrale di questa informazione periferica conduce alla determinazione che l’apporto calorico del cibo ingerito è stato sufficiente a ripristinare le riserve di energia dell’organismo e che pertanto non è più necessario introdurre cibo (senso di sazietà). La sintesi endogena di colesterolo e trigliceridi viene ridotta del 27%. La garcinia sviluppa la sua az attraverso 2 componenti: la soppressione dell’appetito e l’inibizione della sintesi dei lipidi, senza alterare la produzione di energia mitocondriale, poichè non è capace di penetrare nel mitocondrio. Diminuisce di efficacia dopo 2 mesi di trattamento. Noi consigliamo la prima settimana 700 mg mezz’ora prima dei pasti x 3 volte al dì, dalla seconda sett in poi 350 mg /3 volte al dì x 2 mesi e poi pausa x 1 mese. Eff coll in alcuni ppp può dare leggeri disturbi gi, che scompaiono diminuendo il dosaggio. La combinaz con Cr-picolinato potenzia l’efficacia della garcinia favorendo la demolizione degli zuccheri e dei grassi presentii.
GYMNEMA SILVESTRIS Il pa è l’ac gymnemico, che si estrae dalle foglie ed è costituito da una miscela di almeno 9 acidi glicosidici a struttura simile, di cui il componente più attivo è l’ac gymnemico A1 detto anche A-D. L’ac gymnemico svolge az ipoglicemizzante attraverso 2 meccanismi principali: inibizione dell’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale e aumentata trasformazione metabolica del glucosio a livello cellulare. Esso ha una molecola simile a quella degli zuccheri, ma più grossa, x cui è capace di legarsi ai recettori intestinali adibiti all’assorbimento degli zuccheri bloccandoli reversibilmente. Tale blocco si instaura velocemente e permane diverse ore, soprattutto se le dosi sono ripetute nell’arco della giornata, impedendo per circa il 50% l’assorbimento degli zuccheri. Un analogo legame si instaura anche a livello delle papille gustative; infatti, ponendo sulla lingua una piccola quantità di polvere di gymnema, in pochi istanti viene annullata la percezione del dolce e dell’amaro, lasciando inalterata quella degli altri 3 sapori. In carenza di insulina, o x insensibilità del recettore insulinico di membrana (insulinoresistenza), il glucosio in eccesso , in quanto non demolito attraverso la glicolisi con produzione di energia, viene in parte eliminato con le urine insieme a notevole quantità di acqua, in parte trasformato attraverso vie metaboliche insulino-dipendenti portando alla formazione di proteine glicosilate, glicosaminoglicani e alcuni loro intermedi. I prodotti glicosilati vengono accumulati nei tessuti formando col tempo proteine legate da legami trasversi , cioè prodotti terminali della glicosilazione avanzata. Tale glicosilazione non enzimatica è ritenuta direttamente responsabile dell’espansione della matrice vascolare e quindi della maggior parte degli effetti dannosi di una sovralimentazione a base di carboidrati e del diabete: complicazioni cardiovascolari, aterosclerosi, opacizzazione del cristallino. L’assunzione di G riporta alla normalità i valori ematici delle suddette sostanze; questa normalizzazione è legata a una aumentata disponibilità di insulina e/o a una aumentata sensibilità del rec di membrana. La terapia con G ha dimotrato la capacità di raddoppiare il numero delle beta-cellule dimostrando una possibile rigenerazione o riparazione delle isole di Langherans, purchè queste non siano completamente distrutte. G antagonizza anche l’eff iperglicemico di somatotropina e corticotropina.La posologia è 2 cp insieme 15-20’ prima dei pasti cioè 150-300 mg pro dose.
EFEDRA Nella farmacologia cinese è usata come antidiaforetico. L’efedrina è un agente simpaticomimetico misto, che agisce sia direttamente come agonista dei rec adrenergici alfa e beta, sia indirettamente, determinando il rilascio di NA dalle terminazioni nervose simpatiche. E’ da tempo dimostrato che essa è un agente termogenico, come le metilxantine , tra cui in particolare la caffeina. Una miscela di efedrina e metilxantine è 2 volte più efficace nello stimolare la termogenesi dell’efedrina da sola. La tolleranza, che si sviluppa solo verso gli eff cardiovascolare e broncodilatatore, potrebbe essere dovuta al fatto che l’aumentata stimolazione dei rec beta promuove una forte riduzione dei rec beta2, mentre non influenza i beta1. L’eff termogenico, a differenza di quello cardiovascolare, non va incontro a tolleranza durante il trattamento cronico, ma anzi aumenta. L’efedrina, esercitandoi suoi effetti primari tramite le catecolamine circolanti, è potenzialmente capace di attivare tutti i tipi di recettori adrenergici, proprietà che comporta tutta una serie di implicazioni riguardo il suo uso cronico come farmaco antiobesità. Una di queste implicazioni è che essa stimola la sintesi proteica e può essere utile nel controllare la perdita di massa magra durante la dieta ipocalorica.
Tra i farmaci in grado di potenziare l’eff termogenico dell’efedrina sono da considerare le metilxantine come caffeina, teofillina, aminofillina, nonchè l’aspirina.
La caffeina è il principale costituente della KOLA NITIDA, ma è presente anche nel caffè, tè, cacao, cioccolata e bevande tipo coca cola, e in numerose preparazioni farmaceutiche come rilassanti muscolari, decongestionanti e farmaci antiallergici; è presente in diversi prodotti da banco usati per dimagrire. L’astinenza dopo un uso regolare di caffè produce un transitorio senso di stanchezza e in alcuni soggetti un leggero mal di testa.L’eff termogenico maggiore si ha usando la combinazione efedrina 20 mg-caffeina 200 mg.
Il SUCCO DI DALIA aiuta a mantenere costante il livello di glucosio nel sangue, soprattutto nei momenti di intenso sforzo fisico.
GLUCOMANNANO ha la capacità di assorbire fino a 70g di acqua x ogni g di polvere; si consigliano 2 cp pari a 1,2g di glucomannano /die. L’assunzione di glucomannano con acqua porta alla distensione dello stomaco che attraverso il n vago stimola il centro della sazietà ipotalamico, contribuendo così a far mangiare di meno. Il glucomannano trasformato in gel continua la sua azione nell’intestino tenue, dove, frammisto agli alimenti ingeriti, ritarda e riduce l’assorbimento del glucosio, del colesterolo e dei grassi, contribuendo così a diminuire la quota calorica assimilata. A livello del grosso intestino favorisce l’aumento e l’idratazione della massa fecale, migliorando la peristalsi e permettendo un’evacuazione regolare.Esso può interferire con l’assorbimento di farmaci e di sostanze nutritive essenziali quali vitamine e minerali . Personalmente non lo consiglio mai perchè ad uno stomaco nosmale dà un senso di gonfiore molto fasidioso e perchè , dato che dilata le pareti dello stomaco, il soggetto, quando ha finito di assumerlo come supporto dietetico, avrà l’esigenza di riempire lo stomaco come faceva con il glucomannano. In parole povere una delle componenti del suo senso di fame rimane falsata in eccesso e quindi ben presto tenderà a riempirsi di cibo per colmare il vuoto lasciato dalla fibra così ingombrante. Può essere di molto aiuto ai grandi obesi, ma ai soggetti comuni no.
PSILLIO nella dose di 3-5g/sera è utile per ottenere evacuazioni regolari già dal primo giorno in attesa che il glucomannano eserciti i suoi effetti.
ALGA BRUNA e LAMINARIA sono fitocomplessi contenenti iodio i quali, attivando la produzione di ormoni tiroidei, accelerano il metabolismo basale; essi aumentano la concentrazione di ioduro intratiroideo. Il risultato è un calo ponderale particolarmente spiccato nelle zone più ricche di tessuto adiposo. Sono da utilizzare con estrema cautela. I preparati a base di alga bruna non devono essere assunti in maniera continuativa per periodi superiori a 40-60gg. A causa della presenza di alginati possono avere una leggera azione lassativa.
BACCELLO DI FAGIOLO inibisce l’alfa-amilasi pancreatica, deputata alla scissione degli zuccheri complessi in zuccheri semplici, disponibili per l’assorbimento.
SALVIA officinale ha azione tonica-stimolante generale come pure la
CANNELLA utili nell’iperfagia di origine ansioso-depressiva; in più la salvia è diuretica.
A maggior ragione questa scelta vale per l’ IPERICO; la sua influenza sul sistema serotoninergico consente di mantenere il controllo sulle pulsioni alimentari, in quanto in definitiva diminuisce il desiderio di alimenti ricchi in glucidi, drasticamente limitati nei regimi ipocalorici.
LIQUERIZIA riduce la secrezione dei succhi gastrici per inibizione diretta a livello cellulare; questa azione può essere utile in quanto l’organismo aumenta la produzione delle secrezioni digestive (saliva e succhi gastrici) quando avverte la sensazione di fame o anche solamente alla vista del cibo che lo attira.
Alle piante con specifica az dimagrante spesso vengono associate quelle ad az drenante; su alcune di queste indichiamo importanti note da tenere in onsiderazione. TARASSACO Da sempre usato per epato-colecistopatie, esso combatte le iperlipemie; è ricco di K; è controindicato in pazienti con microcalcoli alla colecsti, in quanto, agendo da colecistochinetico, può scatenare una colica; è controindicato anche in pazienti con ulcera peptica, in quanto stimolante delle secrezioni gastriche; come tutte le verdure amare, che aumentano il grado di acidità dello stomaco.Una pianta che cresce spontanea nell’ Africa australe è HOODIA GORDONII, un cactus della famiglia delle asclepiacee. Esssa contiene un pa con eff antifame 100000 volte superiore al glucosio; inoltre inibisce il centro di regolazione ipotalamico della fame senza produrre stimolazione nè sedazione del SNC. La pianta è conosciuta fin dall’antichità dalle popolazioni locali, in particolare i San del Sudafrica (che la usavano come antifame e sete durante le battute di caccia, quando duravano a lungo). Allo stato attuale necessitano i normali studi prima di poterne rendere sicuro l’utilizzo. Tra parentesi la ditta Pfizer aveva brevettato il prodotto per conto suo ma è stata denunciata dalle istituzioni a tutela delle etnie e ha dovuto pagare i diritti sulle conoscenze tradizionali al popolo San che percepirà una quota pari a 6000000 di dollari annui.
MARRUBIO pianta che abbina alle note proprietà antitussive interessanti azioni dimagranti.
RHODIOLA x 2 azioni: quella adattogena generale e quella di riduzione della fame nervosa.In condizioni di stress viene secreto un eccesso di cortisolo, che facilita l’accumulo di grassi nei tessuti di deposito, specialmente a livello addominale.Anche la caduta dei livelli di estrogeni può portare ad un simile risultato, infatti nella menopausa si ha uno spostamento della zona di deposito dei grassi da fianchi-gambe a addome; ed è noto che in questa sede il grasso è pericoloso per il rischio cardiovascolare e di diabete. La dose è 200 mg di estratto secco standardizzato al 3% mezz’ora prima dei pasti.
La ditta ASTRUM propone il seguente protocollo a base di prodotti spagirici: per obesità= tè di giava 1 cucchiaio 3 volte al dì prima dei pasti, melissa 20 gtt 3 volte al dì, fucus 20 gtt 3 volte al dì, bio-vitae 1-3 secondo il bisogno la sera prima di coricarsi in caso di stipsi, 5erbe 4-5 granuli 2-3 volte al dì prima dei pasti, in caso di gonfiori addominali. X la ritenzione idrica solidago 30 gtt 3 volte al dì, pilosella 20 gtt 3 volte al dì, ononide 10 gtt 3 volte al dì, tè di giava 1 cucchiaio prima dei pasti.
INTEGRATORI
Integratori CROMO-PICOLINATO aiuta la perdita di peso grazie al suo effetto sul legame insulina-recettore. Infatti l’insulina per esercitare la sua azione necessita del GTF, la cui parte attiva è un complesso organico cromo-ac nicotinico, detto cromo polinicotinato, cioè cromo biologicamente attivo. Tra le diverse combinazioni tra cromo e niacina la forma maggiorm attiva è il cromo dinicotinato O-coordinato. Altri tipi di complessi di cromo mostrano un’attività biologica inferiore: ad es il complesso Cr-ac picolinico (isomero dell’ac nicotinico) è poco efficace. I sali inorganici di CR addirittura vengono assorbiti solo in piccolissima parte, cioè circa l’1%. Il Cr- polinicotinato è specificamente indicato nell’obesità e nei disordini metabolici legati a insulino-resistenza. Il fabbisogno giornaliero di Cr è di 50-200mcg. La dose terapeutica può essere fino a 4 volte superiore; 100mcg di Cr 4 volte al dì producono un senso di sazirtà, diminuiscono la fame di carboidrati, favoriscono la demolizione dei grassi, fanno diminuire il colesterolo totale ed ldl, mentre aumenta l’HDL.
TRIPTOFANO è un aminoacido essenziale usato nel trattamento della depressione, dell’obesità e dell’insonnia in quanto precursore della serotonina. L’assunzione di triptofano prima di un pasto, analogamente ai farmaci che aumentano i livelli di serotonina, orienta la scelta verso cibi ricchi di proteine e poveri di carboidrati. E’ quindi capace di combattere il fenomeno del desiderio insaziabile di zuccheri. 2 caps da 500mg di triptofano circa mezz’ora prima del pasto principale (meglio serale) con una piccola quantità di carboidrati.
CALCIO PIRUVATO è efficace nell’aumentare il ritmo del metabolismo corporeo facendo si che venga bruciata una quantità maggiore di calorie. Vengono bruciati grassi e zuccheri, ma non le proteine. posologia 2 cp da 500 mgx2-3 volte al dì. Sono necessari 7-10gg x ottenere i primi risultati. Viene consigliato un dosaggio di “saturazione” pari a 6g/die x 10gg per poi passare al dosaggio personalizzato. I risultati migliorano se si associa l’esercizioo fisico. Il piruvato è un integratore molto sicuro; solo a dosi 10 volte superiori a quelle consigliate si può verificare un aumento della flatulenza. In alcuni pazienti si può verificare un transitorio aumento dell’appetito, conseguenza dell’aumentato metabolismo. per contrastare questo effetto si possono aggiungere ingredienti capaci di ridurre l’appetito come glucomannano, chitosano, guar, efedra, citrus aurantium, guaranà, cola. Un importante potenziamento del piruvato si ottiene unendolo a estratto secco di garcinia.
SON-FORMULA è una miscela brevettata basata sul “MAP” cioè master aminoacid pattern. Nello studio condotto dal prof Di Tullio sono stati prescritti 10g di son-formula+ 500-700g di frutta fresca a colazione, pranzo e cena ; attività fisica per 1h al giorno , costituita dal semplice camminare, oltre allo svolgimento delle normali attività. Peso iniziale dei pazienti era di 80,8 Kg, peso finale in 4 sett di terapia, 74Kg ; dopo 3 mesi senza alcun trattamento i pazienti hanno recuperato in media 2 Kg. Successivamente hanno mantenuto un peso stabile x 3 mesi. Dopo non è stato fatto alcun controllo. Il rationale di questo integratore è basato sull’esigenza (a) che il pp mantenga un bilancio azotato in equilibrio=non perda massa magra nè accusi i vari eff coll del dimagrimento come depressione, perdita della libido, astenia; (b) che ottenga contemporaneamente un bilancio energetico negativo capace di diminuire l’eccesso di tessuto adiposo. ((( non metto in dubbio l’efficacia quando urge ottenere un calo e non si ottengono risultati con altri sistemi naturali, ma ho 2 obiezioni: la prima è che questo schema assomiglia a un semidigiuno, per cui il paziente pur essendo sazio non si sente gratificato: questo implica intendere la dieta come un periodo di sacrificio per ottenere un calo e non come uno stile alimentare più sano da attuare per sempre.Di conseguenza, dopo un certo periodo, che può essere 1-2 anni il paziente tenderà nuovamente a recuperare il peso perduto, per cui il vantaggio di eliminare l’efetto yo-yo descritto nell’articolo perde consistenza; in realtà tale effetto sarà più dilatato nel tempo rispetto a quello che si osserva con diete drastiche o farmaci. La seconda è che tale schema prevede l’uso di una gran quantità di confezioni di son formula che già è molto costoso.))).
CHITOSANO è un biopolimero di tipo polisaccaridico non digeribile, ottenuto mediante deacetilazione alcalina di chitine estratte dall’esoderma di crostacei. Impedisce l’assorbimento dei grassi.Eff coll= facilmente da luogo ad allergie e intolleranze; tra gli eff normali, invece, cioé che si verificano nella maggior parte dei pazienti c’è gonfiore e distensione addominale. Io non lo consiglio mai.
NOTE AGGIUNTE COME APPROFONDIMENTO
(1) Un buon programma per il controllo del peso deve prevedere una dieta bilanciata, personalizzata in base al fabbisogno calorico del paziente, tale da produrre un calo non superiore a 2-4 Kg al mese. Ogni organismo possiede un “fat-point” che non è geneticamente prestabilito, ma semplicemente un livello di grasso divenuto abituale. Il corpo tende a difendere questo livello stimolando la sintesi della lipasi, enzima che favorisce l’immagazzinamento dei grassi, contrastando piuttosto efficacemente gli sforzi messi in atto attraverso la dieta ipocalorica. Solo una diminuzione lenta e graduale è capace di ingannare il fat-point e spostarlo verso il basso.
(2)Nell’obesità androide il grasso è localizzato prevalentemente sull’addome; viene definita “profilo a mela”. Nell’obesità ginoide il grasso è localizzato a livello di glutei,cosce e gambe, mentre il tronco rimane normale; è definita profilo a pera. La donna dalla menopausa in poi avrà un’obesità mista, poichè accumulerà più grasso addominale. L’obesità androide espone maggiormente al rischio di diabete, dislipidemie, gotta, calcolosi, infarto, ipertensione, tumore del colon, ernia iatale ecc.Infatti, le cellule adipose intraddominali rilasciano elevate quantità di ac grassi liberi nel circolo portale. Essa risponde bene ai trattamenti dimagranti. L’obesità ginoide non dà la stessa entità di rischio ma provoca disturbi venosi e disturbi agli arti inferiori. Nell’obesità da cause endocrine il paziente spesso si sente frustrato in quanto non attua delle intemperanze alimentari; la causa può essere dovuta a una particolare predisposizione ad accumulare le calorie ingerite sotto forma di grasso e/o a un’alterazione dei meccanismi che regolano il dispendio energetico. La tiroide è spesso chiamata in causa in certi tipi di obesità. Gli ormoni che essa produce regolano le calorie che l’organismo deve bruciare semplicemente x il mantenimento della vita (metabolismo basale), favoriscono la mobilizzazione delle riserve di grasso x trasformarlo in energia e stimolano la produzione di grasso bruno che attraverso l’ossidazione produce energia. Le ultime due azioni, tuttavia, non sono legate tanto alla tiroxina (T4), principale ormone , quanto alla triiodotironina (T3) nella quale il T4 è convertito nei tessuti periferici. L’innalzamento dell’insulinemia seguente all’ingestione di carboidrati favorisce tale trasformazione: l’insulinoresistenza blocca questo meccanismo natiurale. Pertanto una dieta ipocalorica, soprattutto se a basso contenuto di carboidrati, frena ulteriormente la conversione di T4 in T3 compromettendo il risultato della dieta stessa, poichè i grassi accumulati non vengono mobilitati nè bruciati. L’az anabolizzante dell’insulina è di primaria importanza. Una normale risposta al suo stimolo favorisce la sintesi proteica soprattutto nel tessuto muscolare.
(3) TERMOGENESI è il processo metabolico attraverso il quale l’organismo è in grado di produrre calore. Tale processo ha luogo soprattutto nei muscoli e nel tessuto adiposo. L’entità della termogenesi varia da soggetto a soggetto perchè è strettamente legata anche a fattori genetici, i quali determinano la quantità di tessuto molto particolare, il tessuto adiposo bruno. Questo tessuto, molto abbondante alla nascita e in diminuzione nell’arco della vita, è un tessuto metabolicamente attivo perchè produce calore a partire dai grassi e loro derivati più di ogni altro distretto dell’organismo: in parole povere brucia le calorie. .
E’ consolidato il concetto che meno si mangia, più si rallenta il metabolismo basale. Pur restando vero questo meccanismo di compenso, ciò non deve indurre chi fa una dieta a mangiare spesso, bensì la situazione varia da caso a caso. Da una ricerca ( 2005 ) è emerso che quando l’organismo è meno ingolfato di cibo, il metabolismo cellulare, invece di ridursi, aumenta la sua efficienza .
(4) METABOLIZZATORE RAPIDO= è un soggetto che nella maggior parte dei casi è stato magro fino a circa 30 anni. Mangiava a sazietà, o anche per sfida con gli amici, e non ingrassava mai. E’ un soggetto che ha spesso fame perchè trasforma presto in energia le calorie dei pasti e prima che venga l’ora del pasto seguente può avere di nuovo fame. Ad un certo momento però il metabolismo rallenta o cambia ritmo mentre il soggetto mantiene le sue abitudini alimentari. Così comincia ad aumentare di peso. Se poi aggiungiamo i vari motivi di stress, può arrivare a diventare obeso. Anche chi ha fatto sport per molti anni quando si ferma può trovarsi nelle condizioni di un metabolizzatore rapido che ha girato l’angolo.
Per queste persone io consiglio di arrivare, sempre per gradi, a ridefinire il proprio fabbisogno calorico. Esempio: a 30 anni consumava 2000 Kcal al giorno mantenendo il peso-forma (indice di massa da 17 a 24). A 40 è in sovrappeso di 15 Kg. Oggi dovrà fare una dieta che lo riporti al peso-forma lentamente; quando ha raggiunto questo peso , per mantenerlo,dovrà consumare un fabbisogno di 1600 Kcal, e non più le 2000 che assumeva in gioventù.
METABOLIZZATORE LENTO= ingrassa per motivi opposti a quelli del metabolizzatore rapido: non ha un buon sincronismo tra i pasti e l’energia che forniscono. Non ha ancora finito di digerire il pranzo (si fa per dire, sono esempi estremi che vanno presi cum granu salis) che già è ora di cena. Non avendo fatto in tempo a bruciare i grassi, li immagazzina nel tessuto adiposo come riserva e intanto fa il pasto successivo. E’ un soggetto che si sente sempre stanco perchè non usa i nutrienti ma non li smaltisce.
(5)BENEFICI E DANNI DERIVANTI DALLA PERDITA DI PESO
Effetti negativi CALCOLOSI DELLA COLECISTI Gli obesi sono soggetti a rischio per lo sviluppo di calcoli della colecisti, rischio che aumenta ulteriormente durante l’esecuzione di una dieta ipocalorica. Infatti, benchè il calo ponderale determini una riduzione in termini assoluti della sintesi e della secrezione biliare di colesterolo, questa comunque eccede la quota di acidi biliari e di fosfolipidi secreti nella bile, anch’essa diminuita; come conseguenza l’indice litogenico della bile aumenta. Il minore rischio si verifica con una dieta moderatamente ipocalorica e con contenuto lipidico pari al 30%.
(6)BILANCIO PROTEICO E IDROELETTROLITICO Si considera ragionevole e sufficientemente priva di effetti collaterali una perdita di peso costituita per il 75% da grasso e per il 25% da massa magra. Questo obiettivo può essere meglio raggiunto con diete moderatamente ipocaloriche. Infatti diete fortemente restrittive e contenenti proteine di scarso valore biologico (derivate dal collagene) tendono non solo a far perdare una quota proteica eccessiva ma, se protratte per più di 6-8 settimane, sono anche potenzialmente pericolose per l’insorgenza di aritmie cardiache non responsive ai farmaci antiaritmici.
Le diete fortemente ipocaloriche sono controindicate nei pazienti obesi portatori di cardiopatia. Un attento monitoraggio elettrocardiografico va riservato a tutti i pazienti sottoposti a forte restrizione calorica, in quanto la comparsa di aritmie o di anormalità dell’intervallo QT deve indurre all’immediata sospensione della dieta. L’inizio di una dieta, specie se fortemente ipocalorica nel paziente in marcato sovrappeso, è sempre accompagnato da una considerevole diuresi, responsabile del rapido calo ponderale che comunemente si osserva. Se la perdita rapida di liquidi in eccesso è sicuramente benefica, è tuttavia immancabilmente accompagnata da uno squilibrio elettrolitico per perdita di Na e K e in minor misura di Mg, Ca e P, squilibrio che va corretto integrando la dieta con un supplemento di questi ioni.
ALTRI Si può osservare un aumento delle transaminasi epatiche e della fosfatasi alcalina, secondario alla rapida mobilizzazione delle riserve di tessuto adiposo presenti nel fegato. Di solito si assiste a un progressivo normalizzarsi di questi indici con la prosecuzione della dieta. E’ anche frequente, dopo 1-2 settimane , specie se la dieta è a basso contenuto di carboidrati, un aumento dell’uricemia, che tuttavia solo raramente acquista significato clinico. Altri fenomeni sono costipazione o diarrea nei pazienti che assumono formulazioni liquide; ipotensione, perdita dei capelli, intolleranza al freddo.
(7)SISTEMA IMMUNITARIO una dieta troppo restrittiva può portare ad un’alterazione in senso negativo dell’immunocompetenza del paziente, anche se in maniera non drammatica. Tale cambiamento può durare anche alcuni mesi dopo la fine della dieta restrittiva, ma non è stato avvalorato da molti altri studi. In linea di massima, invece, la riduzione del peso si associa a un miglioramento della risposta immunitaria, segno che l’alterazione non è irreversibile.
(8) Il rapporto tra giro vita e giro fianchi deve essere compreso tra 0,65 e 0,85 : di più è indice di eccesso di grasso viscerale (pancia)
stop
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Errata corrige: Al § MTC, il punto da automassaggiare con una matita , 36 S, che serve a sedare la fame, non è sull'alluce, ma sull'angolo ungueale interno del 2° dito.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com