domenica 16 agosto 2015

LE PAROLE DIFFICILI DELLA MEDICINA apoptosi e necrosi



I fenomeni di autodistruzione subiti ogni giorno da decine di miliardi delle nostre cellule prendono il nome di “morte cellulare programmata” , “suicidio cellulare” e di “apoptosi”. Quest’ultimo termine descrive la sequenza stereotipata di modificazioni cui in generale vanno incontro le cellule che si stanno auto-distruggendo, caratterizzata in particolare dal mantenimento dell’integrità della membrana (che impedisce la liberazione degli enzimi tossici contenuti nella cellula) e dall’esposizione sulla membrana di molecole che permettono alle cellule vicine di ingerire quella morente, facendola così rapidamente scomparire. Per queste ragioni, l’apoptosi di solito non genera alcuna lesione nei tessuti in cui avviene. Viceversa, nel processo di necrosi la membrana si rompe e il contenuto cellulare, sovente nocivo, si riversa  all’esterno causando lesioni nei tessuti. L’autodistruzione può essere indotta in risposta a segnali che nascono nell’ambiente esterno alla cellula, ma anche in quello interno, e che esprimono una minaccia per la sua integrità. Così, il manifestarsi di anomalie genetiche porta all’attivazione delle proteine della famiglia p53 (le guardiane del genoma) le quali portano o alla riparazione delle alterazioni o al suicidio della cellula, impedendo così l’evoluzione verso il cancro.

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