sabato 28 settembre 2013

PERCORSI BENESSERE... CON REGALO




Vi propongo tre percorsi che, se volete, potete scegliere anche contemporaneamente.

I primi due sono ottimi per il benessere psicofisico e indicati per tutti.
Il terzo è un percorso di studio indicato, quindi, per chi vuole conseguire una competenza in Kinesiologia, craniosacrale ed altre materie satellite. Che cos’ha di diverso dagli altri sullo stesso tema? Semplice: il fatto che è stato il mio percorso e quindi ve lo raccomando!!!

Ma prima di   entrare nel dettaglio sui tre eventi, vi parlo del regalo.
Avete riconosciuto questi personaggi? li ho ritratti  con contorni diversi che ne esprimessero maggiormente il carattere. Sono solo quattro esempi per ricordarvi lo stile in generale.
Se vi iscriverete a una qualsiasi di queste attività, riceverete in omaggio a scelta il vostro ritratto o il ritratto di una persona di vostra scelta eseguito da me.
Per avere l’omaggio dovrete:
inviare la foto del soggetto del ritratto  e poi    
  1. per chi sceglie yoga o bioenergetica non mi occorre altro tranne che essere avvisata con un commento su questo post  e poi prendere contatti specifici per spedirvelo via mail, dato che sono a stretto contatto con i docenti che mi confermeranno la vostra iscrizione.
  2. per chi sceglie un corso del centro di Kinesiopatia mi serve anche la ricevuta o altra attestazione del fatto che vi siete realmente iscritti.


Infine se qualcuno iscritto a uno di questi percorsi volesse il ritratto ben fatto nel senso di un vero quadro artistico  che eseguo  stampato su tela 40x40 cm e incorniciato.... che sarebbe ad esempio un regalo carino per l’anima gemella, potrà averlo al costo scontato del 50% (cioè 150 euro invece che 300).
Per chi non volesse partecipare a nessuno di questi eventi  resta valida solo l’offerta del ritratto su tela al costo di 300 euro.
Tenete presente quindi che il regalo vi arriverà via mail d voi potrete stamparlo su carta. Invece per il ritratto “ganzo” occorre circa un mese dall’ordinazione al giorno in cui vi arriverà a casa tramite corriere.



I TRE EVENTI

Il primo  è la BIOENERGETICA

cui potete iscrivervi sia a Modena che a Bologna, contattando la dottoressa Marina Fregni qui:



Il secondo è Yoga, in particolare Hata Yoga e potete iscrivervi contattando il centralino del Coliseum a Modena o contattando me che vi darò il numero del docente
Dr Claudio Becchi.


Per il terzo percorso ecco il calendario delle attività:
14/15 Gennaio 2012   e   4/5 Febbraio 2012
WELLNESS OLTRE LO STRESS
Costo:  Euro 400,00 + Iva
Costo ripetizione: Euro 100,00 + Iva

3/4/5 marzo 2012    e    24/25/26 Marzo 2012
INTRODUTTIVO ALLA TERAPIA CRANIO-SACRALE
Costo: Euro 600,00 + Iva
Costo ripetizione: Euro 150,00 + Iva

Per l'iscrizione contemporanea di Wellness + Introduttivo alla terapia
cranio-sacrale verra' applicato un ulteriore sconto del 20%.

Contenuto dei corsi:

WELLNESS - OLTRE LO STRESS
2 incontri della durata di 2 gg.ciascuno per avere l'opportunita' di
capire in che modo il ns corpo si adatta e reagisce agli stress e come
imparare a combatterne gli effetti. Nell'ambito del corso verranno offerti
strumenti che possono aiutare sia chi si avvicina al mondo del benessere a
livello personale, sia da chi da tempo si occupa di salute, avendo la
possibilita' di arricchire e integrare le proprie competenze
professionali.
Contenuti:
* I meccanismi fisiologici dello stress
* Definizioni: eustress, dis-stress, ipostress, iperstress. I meccanismi
di difesa di fronte al troppo.
* Effetti dello stress sul sistema nervoso: reazioni fisiologiche di
difesa e adattamento allo stress, meccanismi di rigenerazione delle
risorse.
* Gli schemi individuali di risposta allo stress: fight/flight/fright * il
sistema connettivale come strumento di adattamento all'ambiente: l'energia
e la sua distribuzione nel corpo.
* Le posture antalgiche e le memorie connettivali, la riprogrammazione
propriocettiva neuro-mio-fasciale e il CIA stretch, la meta-integrazione.
* L'uso dei punti riflessi di Chapmann (neurolinfatici) per la
riattivazione ed il miglioramento del metabolismo energetico.
* L'uso dei punti riflessi di Bennett (neurovascolari) per l'allentamento
dello stress emotivo.
* Le somatizzazioni a livello dei diaframmi corporei: area sub-occipitale,
inlet toracico, diaframma respiratorio, diaframma pelvico.
* Le tensioni masticatorie e l'articolazione temporo-mandibolare
* I riflessi del viso e il mantenimento delle tensioni cervico-craniali.

INTRODUTTIVO ALLA TERAPIA CRANIO-SACRALE
E' una tecnica estremamente delicata e non invasiva, ma eccezzionalmente
efficace per mantenere l'equilibrio dell'organismo. Attraverso il contatto
manuale con il corpo e' possibile identificare i blocchi presenti nei
tessuti, le memorie dei traumi e gli atteggiamenti posturali che assumiamo
per proteggeerci dalle sofferenze che tali traumi ci hanno causato.
L'ascolto dei tessuti permette all'operatore di favorire la liberazione di
tali blocchi promuovendo un aumento della vitalita' corporea.
Contenuti:
* Percezione, presenza, contatto, sintonizzazione.
* I ritmi corporei
* Il sistema cranio-sacrale nelle sue componenti strutturali e funzionali,
valutazione della qualita', ampiezza e simmetria dei ritmi cranio-sacrali.
* Mobilita', motilita', resilienza, tensione reciproca.
* il Liquido cefalorachidiano: sistema ventricolare e sub-aracnoideo * Il
sistema delle menbrane ed il sistema fasciale, principi fondamentali di
liberazione delle restrizioni del sistema cranio-sacrale
* Componenti longitudinali e liberazione delle restrizioni fasciali
trasversali
* Espansione e contrazione delle maree: trattamento del sacro e del cranio
e facilitazione dei fluidi
  • Reset temporo-vascolare

PER ISCRIVERVI POTETE ANDARE QUI:






sabato 21 settembre 2013

SCOLIOSI


  La scoliosi idiopatica (v. post precedente per il termine “idiopatica”) è una deformazione tridimensionale della colonna vertebrale evidenziabile con una curva sul piano frontale. Strutturalmente, oltre ad evidenti alterazioni estetiche, si rileva una rotazione del corpo vertebrale e la comparsa di gibbo. Colpisce prevalentemente il sesso femminile; la sua caratteristica più saliente è l’evolutività; insorge, nella maggior parte dei casi, alla soglia dello sviluppo puberale, tendendo ad arrestarsi verso il periodo in cui avviene la maturazione ossea. Recenti studi hanno dimostrato che la scoliosi idiopatica ha una origine genetica. Si determinano una ritardata maturazione di alcuni centri nervosi di controllo della postura e del movimento e  alcune alterazioni biochimiche e neuromuscolari.
 La deformazione vertebrale provocata dalla scoliosi idiopatica può essere definita come il segno di una sindrome complessa ad eziologia multifattoriale.
La diagnosi differenziale (DD) va posta con le scoliosi congenite da difetto di formazione: parziale (vertebra a cuneo), completo (emispondilo); da difetto di segmentazione: monolaterale (barra congenita), bilaterale (vertebre a blocco) e con le patologie neuromuscolari: neuropatie del primo motoneurone, paralisi cerebrali infantili, sindromi spinocerebellari, siringomielia, neoplasie del midollo spinale, lesioni del midollo spinale e neuropatie del secondo motoneurone (poliomielite), mieliti virali, traumatiche, amiotrofie spinali, disautonomia. 

SCOLIOSI PARAMORFICA  
Premesso che si definisce scoliosi una curva maggiore di 10° sul piano frontale, distinguiamo la scoliosi idiopatica dall’atteggiamento scoliotico o scoliosi paramorfica. 
La scoliosi paramorfica è una flessione laterale della colonna senza abnorme deformazione e rotazione dei corpi vertebrali con minor comparsa di gibbo, la cui caratteristica è una minor tendenza all’evolutività. Il soggetto va valutato attraverso un esame obiettivo con lo studio della morfologia e della funzionalità rachidea. Dapprima le osservazioni di asimmetrie ed alterazioni estetiche che riguardano il bacino, gli arti inferiori, il cingolo scapolare, il capo. Con il filo a piombo si valuta l’eventuale strapiombo della colonna. Il  banding anteriore permette di valutare l’eventuale presenza di gibbo e un semplice regolo con livella, la sua misurazione. Con il banding laterale possiamo verificare la rigidità della colonna e la riducibilità della curva.  Per la misurazione della curva è ormai accettato l’esame radiografico in proiezione antero-posteriore e la misurazione in gradi Cobb che viene effettuata mediante l’individuazione della vertebra apice della curva, la vertebra con più gradi di rotazione sul piano traverso e le 2 vertebre limitanti, superiore e inferiore. Il grado di rotazione della vertebra è ritenuto elemento prognostico estremamente importante. L’enorme aggravamento della deformità scoliotica nel periodo dello sviluppo ha indotto molti ricercatori allo studio della crescita ossea e delle poussées di sviluppo della colonna. Il periodo di maggior aggravamento è quello pre-puberale. Tanner ha individuato gli stadi della crescita e della maturazione ossea nel periodo che precede e segue la pubertà: gli stadi della crescita sono da un lato statistici, dall’altro legati al grado di maturazione dei caratteri sessuali secondari. L’evoluzione della deformità dipende dalle cartilagini di accrescimento del rachide sottoposte a forte spinta evolutiva. La diagnosi precoce è l’arma più efficace per un intervento sistematico sulla popolazione a rischio. 
La scoliosi non è patologia frequente (2-3% della popolazione) più frequenti sono i vizi di portamento e le alterazioni posturali che possono degenerare e sfociare in una scoliosi paramorfica di discreta entità. L’atteggiamento scoliotico è conseguenza della disfunzione posturale. Un intervento riabilitativo olistico può evitare ulteriori complicanze. Dal punto di vista riabilitativo, molta attenzione deve essere posta alla probabilità evolutiva della scoliosi. Sulla base di queste osservazioni, le scoliosi con forte spinta evolutiva (oltre 40° cobb) che possono creare deformità gravi ed irreversibili, con importanti complicazioni cardio-respiratorie, devono essere trattate chirurgicamente. Le scoliosi comprese tra 20 e 40° cobb con spinte evolutive importanti devono essere trattate con corsetto e rieducazione; 
quelle comprese tra 10 e 20-30° cobb con scarse spinte evolutive possono essere trattate con rieducazione posturale, osteopatia, chiropratica, kinesiterapia ed omotossicologia.

 La postura è la risposta integrata del corpo nelle sue manifestazion statiche e cinetiche alla forza di gravità. La reazione antigravitaria deve essere: economica, efficiente, confortevole. Se la reazione antigravitaria è inadeguata si instaura un’alterazione posturale. Un alterato equilibrio posturale determina una catena lesionale; le strutture osteo-mio-fasciali, attraverso il gioco dei compensi, organizzano una serie di adattamenti che, a seconda dell’origine, partono dal basso verso l’alto o viceversa. Caratteristica della catena lesionale è quella di agire a distanza. Per catena lesionale a partenza dal basso si intende quella ascendente, alterazione che prende origine da una disfunzione dell’appoggio podalico, della zona sacro-iliaca e del rachide.
La catena discendente è a partenza da una alterazione dell’organo vestibolo-uditivo, visivo o occlusale (apparato stomatognatico  cioè masticatorio). Più in dettaglio, il sistema stomatognatico comprende le ossa craniche, la mandibola, l’ATM, il complesso muscolo-legamentoso flesso-estensorio del collo, l’osso ioide, il sistema linfatico e nervoso del collo e del capo.

Il dorso curvo giovanile o gli atteggiamenti viziati sono elementi molto importanti nell’eziopatogenesi dell’atteggiamento scoliotico; se vengono trascurati in un momento di forte spinta evolutiva, la conseguente deformità può assumere proporzioni rilevanti.

Terapie consigliate come prima scelta sono:
 Craniosacrale, Osteopatia viscerale, Osteochiropratica; 
lo studio  dell’eterometria degli arti inferiori, l’assetto del bacino, la rigidità rachidea e lo studio dell’equilibrio sono elementi fondamentali per la valutazione morfo-funzionale. Logan e De Jearnette affermano l’importanza dell’appoggio podalico, delle ali iliache e del sacro nelle alterazioni posturali ascendenti. Non a caso lesioni di grande interesse sono la rotazione posteriore o anteriore delle ali iliache e la chiusura ed apertura iliaca.


OMEOPATIA
La scoliosi fa parte della fase di deposito e di impregnazione del tessuto osseo. Vanno verificate le caratteristiche costituzionali dei genitori e del bambino. Molta attenzione deve essere posta alla presenza di fluorismo e tubercolismo nei soggetti con caratteristiche di brevilineità o di longilineità con habitus astenico (cioè scarso sviluppo muscolare e scarsa energia. Astenia in senso stretto vuol dire debolezza, ma riguardo alla classificazione fisiognomica  per astenico si intende un soggetto con muscolatura poco sviluppata...il che, tra l’altro,  spesso lo conduce a posture caratteristiche ). L’anamnesi familiare va completata con l’anamnesi fisiologica ( eventuali difetti di suzione, dentizione, fonazione, deambulazione). E’ particolarmente importante associare rimedi costituzionali, nosodi ecc.

I rimedi più usati sono: 
CALCIUM FLUORATUM, CALCIUM CARBONICUM, CALCIUM PHOSPHORICUM, NATRIUM MURIATICUM, LUESINUM, OSTEOHEEL S, LEDUM COMPOSITUM, CARY BABY COMPOSITUM(cosmochema).


SPORT
 Un suggerimento  frequentemente proposto è la pratica del nuoto. Molti studi hanno dimostrato l’inconsistenza di questo consiglio. In generale non c’è nessuna controindicazione alla pratica di sport moderato ma il soggetto non va illuso di risolvere il problema con il nuoto, nè lo sport in generale e non va dissuaso dalla terapia delle alterazioni posturali.

STOP


sabato 14 settembre 2013

PAROLE DIFFICILI DELLA MEDICINA

Gli operatori sanitari  (dei quali anch’io faccio parte) sono stati da sempre abituati a usare determinati termini e parole che spesso risultano di difficile comprensione alla gente comune. Certo, questi termini sono spesso utili a definire con una parola un concetto che altrimenti  necessiterebbe di una lunga descrizione. In pratica  molti  concetti già ampiamente noti e condivisi, nel tempo vengono riassunti in una parola. Altre volte vengono scelti termini  difficili senza che vi sia una ragione evidente.
IDIOPATICA-IDIOPATICO
Il termine  “Idiopatica o idiopatico” che troviamo spesso aggiunto al nome di una patologia, significa “malattia che non si accompagna ad altri disturbi precedenti e della quale non si conosce la causa”

sabato 7 settembre 2013

BALBUZIE


La balbuzie è un disordine nel ritmo della parola. Il soggetto che ne soffre sa con precisione ciò che vuole dire, però non riesce a dirlo a causa di involontari arresti, ripetizioni o prolungamenti di un suono. In pratica, il balbuziente è un soggetto che sa articolare con chiarezza il proprio pensiero, senza problemi a livello cerebrale o degli organi preposti alla fonazione; talvolta, il balbuziente riesce anche a parlare in modo fluente, soprattutto se è solo; eppure, in determinate situazioni, le parole sembrano inciampare in bocca. Si possono individuare 5 tipi di balbuzie: 
1 Tonica:  ogni volta che si inizia una parola ci si blocca all’improvviso per un istante. E’ la forma più diffusa. 
2 Clonica: ripetizione dei fonemi di tutte le parole.
3 Mista:  concomitanza di forma clonica e tonica.
4 Utturotettanica: tendenza a ricalcare suoni occlusivi come la “t” e la “c”.
5 Labiocorenica: si ripetono i suoni linguali “r” e “l”. 


Gli ultimi 2 casi, più gravi, sono poco frequenti. 
Lo sviluppo della balbuzie è individuale, tuttavia è stato possibile individuare cinque fasi distinte, ciascuna caratterizzata da sintomi ben precisi. 

La prima fase è la normale mancanza di fluidità: tra i 2 e i 6 anni , nel bambino impegnato ad apprendere il linguaggio, possono manifestarsi piccoli problemi di articolazione di singole parole senza però che il piccolo mostri frustrazione, imbarazzo e tensione  quando questo avviene. E’ un fenomeno del tutto naturale, talvolta dovuto a cambiamenti ed eventi traumatici all’interno dell’ambiente familiare come divorzio, nascita di un fratello, trasloco. 

La seconda fase è la balbuzie al limite della normalità: nel bambino tra i 2 e i 6 anni si registra più del 10% di parole mal articolate; la parola viene ripetuta più di 2 volte. 


La terza fase è la balbuzie iniziale: il bambino tra i 2 e 6 anni appare affaticato o ansioso quando deve parlare; più del 10% delle parole è mal articolata; a intervalli di settimane o mesi, si manifestano episodi di difficoltà di articolazione che poi scompaiono; i suoni vengono ripetuti più di 3 volte di seguito; si nota inoltre una tensione a livello della muscolatura facciale che tende a ripetere solo alla prima parola di ogni frase. Non è tuttavia preoccupato del suo disturbo.


 La quarta fase è la balbuzie intermedia: interessa i ragazzi tra i 6 e 13 anni. In questa fase , il soggetto tende ad avere paura di pronunciare alcune parole, a evitarle o a sostituirle; si interrompe spesso mentre parla e ripete diversi suoni. La balbuzie diventa cronica e si acuisce in determinate situazioni. 



La quinta e ultima fase è la balbuzie avanzata: dopo i 14 anni il ragazzo ha coscienza di essere balbuziente e cerca di dedicarsi ad attività che non richiedono di parlare. Alcuni adulti balbuzienti diventano talmente abili da riuscire a sostituire velocemente tutte le parole difficili senza che l’interlocutore si accorga del disturbo.


 Ecco quali sono le classiche condizioni in cui il soggetto articola un discorso con evidenti difficoltà: parlare al telefono; dire il proprio nome e cognome; raccontare barzellette; spiegare qualche cosa di importante; parlare in pubblico; parlare con un proprio “superiore”.
 Ecco invece le situazioni in cui il soggetto si sente a proprio agio e quindi risente meno o nulla del disturbo: parlare da soli, con animali o con bambini; parlare contemporaneamente con un’altra persona, fingere di essere un’altra persona (infatti troviamo un’alta percentuale di balbuzienti tra gli attori e le attrici); esprimere sentimenti di gioia; dire parolacce; cantare: dato che il canto è controllato da un’altra area cerebrale, diversa da quella del linguaggio. Il canto è proprio uno dei principali esercizi di alcuni approcci terapeutici contro la balbuzie.

 La risoluzione spontanea del disturbo è frequente nei bambini più piccoli. Il 65% dei casi infantili regredisce spontaneamente. Tale percentuale scende al 18% nei casi in cui il bambino abbia balbettato per un periodo di 5 anni. Se a 6 anni il bambino è ancora balbuziente è necessario un trattamento terapeutico. 



Le possibili cause: 
1 Fattore fisiologico: problemi  dell’apparato fonico, oppure a livello delle aree cerebrali preposte all’articolazione della parola. Può verificarsi in caso di incidenti o interventi chirurgici al cervello: in questi casi si verifica una mancanza di sincronia tra il pensiero e l’articolazione della parola. Ad aggravare la situazione può intervenire anche un fattore psicologico. 
2 Fattore neurofisiologico: verso il 3° anno di vita, l’emisfero sinistro, specializzato per il linguaggio, diventa dominante: ha il compito di raccogliere i dati, mentre il destro quello di elaborarli. Nel balbuziente i due emisferi entrano in conflitto nel tentativo di avere il predominio.
3 Fattore psicologico: problemi conflittuali irrisolti che possono comparire nella famiglia o nell’ambiente del bambino; la causa può essere una madre eccessivamente ansiosa, un insegnante troppo severo, un rapporto difficile con la figura paterna; questo spiega perché il soggetto tende a balbettare quando si trova di fronte a determinate persone, oppure in specifiche circostanze. 
4 Fattore ereditario: balbuzienti si diventa e non si nasce. Alcuni autori sostengono questo fattore perché il 20% dei soggetti ha un genitore balbuziente. Secondo noi al massimo si tratta di un disturbo che si può acquisire “per imitazione”, come lo strabismo.


Naturalmente la cura di questo disturbo è come prima scelta effettuata dal logopedista. Tuttavia voglio qui aggiungere alcuni rimedi che aiutano il soggetto a rilassarsi e ad avere un maggior senso di fiducia in se stesso.
Infatti noteremo sempre nel balbuziente cronico, una fluidità di linguaggio quando parla con le persone intime (partner ad esempio) e con le persone sotto un certo aspetto più fragili rispetto a sè come ad esempio i bambini e gli animali. Inoltre noteremo che con la maturità (dai 40 anni in poi) il problema tende a diminuire anche del 70% proprio perché il soggetto è in una stagione della vita nella quale possiede  notevole radicamento e fiducia nelle proprie opinioni e idee.

OMEOPATIA
Si tratta di rimedi che consiglio in dose unica alla 200CH da assumere una volta alla settimana per tre settimane. Trascorso questo periodo si nota se c’è stato un miglioramento e in tal caso si prosegue con dosi uniche sempre maggiori, passando dalla 200 alla 1000K ogni 3 settimane, poi alla XMK  sempre ogni 3 settimane, poi alla LMK ogni 4 settimane e alla CMK ogni quattro. Infine si fa una pausa per vedere se i risultati raggiunti si mantengono stabili. In caso contrario, dopo un paio di mesi si ricomincia partendo dalla 200.
Nel caso in cui, invece, non si nota alcun miglioramento, con una maggiore indagine sulle caratteristiche del soggetto, si può scegliere un altro rimedio.


RIMEDI DA MANUALE
che ho estratto da qui:
Il documento è molto più ampio e ve ne consiglio la lettura.

CALCAREA PHOSPHORICA
per soggetti che:
a) peggiorano pensando alla loro balbuzie ed in generale pensando ai loro disturbi.
b) presentano evidente conflitto tra una ricca competenza linguistica e la capacita’ di produzione verbale periferica.
c) hanno alternanza di euforia e tristezza con iperemotivita’ e tendenza agli attacchi di panico. 

PHOSPHORUS
rimedio simile al precedente.
E’ adatto a soggetti particolarmente estroversi, che peggiorano verso sera e manifestano ansieta’ marcata in rapporto al cambiamento di tempo, sino ad angoscia durante una tempesta.
Migliora con la rassicurazione, quindi con la sola presa in carico logopedica e con una buona empatia con il terapeuta.

NATRUM MURIATICUM

anch’esso simile al primo. Agisce su soggetti che alternano frequentemente malinconia ed allegria, con netta tendenza a pensare agli eventi tristi del passato. Il paziente peggiora costantemente se viene consolato, sino a respingere alcuni tipi di psicoterapia; ricerca la solitudine, ma sta meglio in compagnia .
Percio’ e’ adatto a terapia logopedica e psicologica di gruppo.


IGNATIA AMARA

Migliora rapidamente ansia e malinconie, riducendo spasmi e somatizzazioni varie. E’ complementare ai 3 precedenti rimedi.
Specifica per la distonia neurovegetativa e le sue manifestazioni.

GELSEMIUM

E’ specifico per ansia e tremori, con paura di parlare in pubblico ed ansia di anticipazione.
E’ quasi indispensabile per la maggioranza di soggetti affetti da balbuzie vera, soprattutto in situazioni di eloquio in pubblico.
balbuzie nell’ambito di un contesto di disarmonia generale molto piu’ ampio.
CALCAREA FLUORICA
E’ specifico per gli spasmi muscolari di ogni tipo, sia tonici che clonici.
Migliora l’irrequietezza.

CUPRUM METALLICUM

E’ il rimedio adatto ad ansieta’, collera e spasmi di un soggetto balbuziente, soprattutto sulfurico, permaloso, che non tollera l’ingiustizia. Risolve anche la distonia nervosa d’accompagnamento.

NUX VOMICA

E’ utile soprattutto in pediatria, in bambini che non si sentono apprezzati quanto meritano e che si offendono per la minima cosa.

 SULFUR e CALCAREA SULFURICA

Rimedio per il soggetto che non tollera il sentir parlare e desidera il silenzio 

 BARYTA CARBONICA
Adatto ai ritardi semplici di linguaggio dei soggetti carbonici.
Rimedia maggiormente la pseudobalbuzie che la balbuzie vera.

RIMEDI DEL MIO REPERTORIO
sono quei rimedi che ho consigliato diverse volte ottenendo ottimi risultati. Ovviamente  mi sono basata più sulla modalità ansiosa del soggetto che sui rimedi classici già indicati nella prima parte.

KALIUM BROMATUM
il soggetto alterna periodi di tristezza con periodi di euforia. Questo rimedio è tra quelli di prima scelta per la balbuzie in generale.

ARNICA
quando si ha la certezza che il disturbo è iniziato in seguito ad un evento traumatico ben preciso

VIPERA BERUS
quando si ha la certezza che il disturbo è iniziato in seguito ad un evento traumatico ben preciso che ha causato una grande paura. Inoltre il soggetto ha spesso paura di molte cose, come se fosse stato “marchiato” a causa dell’antico trauma, con una paura permanente.


AMBRA GRISEA
Psicastenia, nevrastenia, ipereccitabilità, depressione, irritabilità. Misantropia, agorafobia, isteria, debolezza di memoria e difficoltà di concentrazione. La sua timidezza è inverosimile: non riesce a fare nulla in presenza di un estraneo. Anche la sua sensibilità emotiva è un elemento di spicco:la musica gli provoca il pianto.
Insonnia. Ansia, paura, fobie.
La timidezza si manifesta spesso con sudori freddi.



 SPIGELIA 
Timidezza.Pensa spesso alle sue difficoltà. Soggetto tendenzialmente depresso. Una sua caratteristica peculiare è la paura per gli oggetti appuntiti, la fobia per aghi e spilli .

VALERIANA
Irrequietezza generale, impossibilità a stare fermi, i sensi sono sovreccitati

HELONIAS DIOICA
Sul piano psichico eccessiva sensibilità alle contraddizioni, umore depresso e disperato.

ALUMINA
Sul piano psichico l'Alumina è in grado di rinforzare ed equilibrare, in particolare in caso di paura e insicurezza.
Lo consiglieremo ad alte diluizioni in caso di  Incapacità decisionale; Paura e agitazione.






Ed infine ecco alcuni balbuzienti famosi
...da Wikipedia
Giorgio VI del Regno Unito  (alla cui vicenda è ispirato il film Il discorso del re di Tom Hooper)


STOP