sabato 7 settembre 2013

BALBUZIE


La balbuzie è un disordine nel ritmo della parola. Il soggetto che ne soffre sa con precisione ciò che vuole dire, però non riesce a dirlo a causa di involontari arresti, ripetizioni o prolungamenti di un suono. In pratica, il balbuziente è un soggetto che sa articolare con chiarezza il proprio pensiero, senza problemi a livello cerebrale o degli organi preposti alla fonazione; talvolta, il balbuziente riesce anche a parlare in modo fluente, soprattutto se è solo; eppure, in determinate situazioni, le parole sembrano inciampare in bocca. Si possono individuare 5 tipi di balbuzie: 
1 Tonica:  ogni volta che si inizia una parola ci si blocca all’improvviso per un istante. E’ la forma più diffusa. 
2 Clonica: ripetizione dei fonemi di tutte le parole.
3 Mista:  concomitanza di forma clonica e tonica.
4 Utturotettanica: tendenza a ricalcare suoni occlusivi come la “t” e la “c”.
5 Labiocorenica: si ripetono i suoni linguali “r” e “l”. 


Gli ultimi 2 casi, più gravi, sono poco frequenti. 
Lo sviluppo della balbuzie è individuale, tuttavia è stato possibile individuare cinque fasi distinte, ciascuna caratterizzata da sintomi ben precisi. 

La prima fase è la normale mancanza di fluidità: tra i 2 e i 6 anni , nel bambino impegnato ad apprendere il linguaggio, possono manifestarsi piccoli problemi di articolazione di singole parole senza però che il piccolo mostri frustrazione, imbarazzo e tensione  quando questo avviene. E’ un fenomeno del tutto naturale, talvolta dovuto a cambiamenti ed eventi traumatici all’interno dell’ambiente familiare come divorzio, nascita di un fratello, trasloco. 

La seconda fase è la balbuzie al limite della normalità: nel bambino tra i 2 e i 6 anni si registra più del 10% di parole mal articolate; la parola viene ripetuta più di 2 volte. 


La terza fase è la balbuzie iniziale: il bambino tra i 2 e 6 anni appare affaticato o ansioso quando deve parlare; più del 10% delle parole è mal articolata; a intervalli di settimane o mesi, si manifestano episodi di difficoltà di articolazione che poi scompaiono; i suoni vengono ripetuti più di 3 volte di seguito; si nota inoltre una tensione a livello della muscolatura facciale che tende a ripetere solo alla prima parola di ogni frase. Non è tuttavia preoccupato del suo disturbo.


 La quarta fase è la balbuzie intermedia: interessa i ragazzi tra i 6 e 13 anni. In questa fase , il soggetto tende ad avere paura di pronunciare alcune parole, a evitarle o a sostituirle; si interrompe spesso mentre parla e ripete diversi suoni. La balbuzie diventa cronica e si acuisce in determinate situazioni. 



La quinta e ultima fase è la balbuzie avanzata: dopo i 14 anni il ragazzo ha coscienza di essere balbuziente e cerca di dedicarsi ad attività che non richiedono di parlare. Alcuni adulti balbuzienti diventano talmente abili da riuscire a sostituire velocemente tutte le parole difficili senza che l’interlocutore si accorga del disturbo.


 Ecco quali sono le classiche condizioni in cui il soggetto articola un discorso con evidenti difficoltà: parlare al telefono; dire il proprio nome e cognome; raccontare barzellette; spiegare qualche cosa di importante; parlare in pubblico; parlare con un proprio “superiore”.
 Ecco invece le situazioni in cui il soggetto si sente a proprio agio e quindi risente meno o nulla del disturbo: parlare da soli, con animali o con bambini; parlare contemporaneamente con un’altra persona, fingere di essere un’altra persona (infatti troviamo un’alta percentuale di balbuzienti tra gli attori e le attrici); esprimere sentimenti di gioia; dire parolacce; cantare: dato che il canto è controllato da un’altra area cerebrale, diversa da quella del linguaggio. Il canto è proprio uno dei principali esercizi di alcuni approcci terapeutici contro la balbuzie.

 La risoluzione spontanea del disturbo è frequente nei bambini più piccoli. Il 65% dei casi infantili regredisce spontaneamente. Tale percentuale scende al 18% nei casi in cui il bambino abbia balbettato per un periodo di 5 anni. Se a 6 anni il bambino è ancora balbuziente è necessario un trattamento terapeutico. 



Le possibili cause: 
1 Fattore fisiologico: problemi  dell’apparato fonico, oppure a livello delle aree cerebrali preposte all’articolazione della parola. Può verificarsi in caso di incidenti o interventi chirurgici al cervello: in questi casi si verifica una mancanza di sincronia tra il pensiero e l’articolazione della parola. Ad aggravare la situazione può intervenire anche un fattore psicologico. 
2 Fattore neurofisiologico: verso il 3° anno di vita, l’emisfero sinistro, specializzato per il linguaggio, diventa dominante: ha il compito di raccogliere i dati, mentre il destro quello di elaborarli. Nel balbuziente i due emisferi entrano in conflitto nel tentativo di avere il predominio.
3 Fattore psicologico: problemi conflittuali irrisolti che possono comparire nella famiglia o nell’ambiente del bambino; la causa può essere una madre eccessivamente ansiosa, un insegnante troppo severo, un rapporto difficile con la figura paterna; questo spiega perché il soggetto tende a balbettare quando si trova di fronte a determinate persone, oppure in specifiche circostanze. 
4 Fattore ereditario: balbuzienti si diventa e non si nasce. Alcuni autori sostengono questo fattore perché il 20% dei soggetti ha un genitore balbuziente. Secondo noi al massimo si tratta di un disturbo che si può acquisire “per imitazione”, come lo strabismo.


Naturalmente la cura di questo disturbo è come prima scelta effettuata dal logopedista. Tuttavia voglio qui aggiungere alcuni rimedi che aiutano il soggetto a rilassarsi e ad avere un maggior senso di fiducia in se stesso.
Infatti noteremo sempre nel balbuziente cronico, una fluidità di linguaggio quando parla con le persone intime (partner ad esempio) e con le persone sotto un certo aspetto più fragili rispetto a sè come ad esempio i bambini e gli animali. Inoltre noteremo che con la maturità (dai 40 anni in poi) il problema tende a diminuire anche del 70% proprio perché il soggetto è in una stagione della vita nella quale possiede  notevole radicamento e fiducia nelle proprie opinioni e idee.

OMEOPATIA
Si tratta di rimedi che consiglio in dose unica alla 200CH da assumere una volta alla settimana per tre settimane. Trascorso questo periodo si nota se c’è stato un miglioramento e in tal caso si prosegue con dosi uniche sempre maggiori, passando dalla 200 alla 1000K ogni 3 settimane, poi alla XMK  sempre ogni 3 settimane, poi alla LMK ogni 4 settimane e alla CMK ogni quattro. Infine si fa una pausa per vedere se i risultati raggiunti si mantengono stabili. In caso contrario, dopo un paio di mesi si ricomincia partendo dalla 200.
Nel caso in cui, invece, non si nota alcun miglioramento, con una maggiore indagine sulle caratteristiche del soggetto, si può scegliere un altro rimedio.


RIMEDI DA MANUALE
che ho estratto da qui:
Il documento è molto più ampio e ve ne consiglio la lettura.

CALCAREA PHOSPHORICA
per soggetti che:
a) peggiorano pensando alla loro balbuzie ed in generale pensando ai loro disturbi.
b) presentano evidente conflitto tra una ricca competenza linguistica e la capacita’ di produzione verbale periferica.
c) hanno alternanza di euforia e tristezza con iperemotivita’ e tendenza agli attacchi di panico. 

PHOSPHORUS
rimedio simile al precedente.
E’ adatto a soggetti particolarmente estroversi, che peggiorano verso sera e manifestano ansieta’ marcata in rapporto al cambiamento di tempo, sino ad angoscia durante una tempesta.
Migliora con la rassicurazione, quindi con la sola presa in carico logopedica e con una buona empatia con il terapeuta.

NATRUM MURIATICUM

anch’esso simile al primo. Agisce su soggetti che alternano frequentemente malinconia ed allegria, con netta tendenza a pensare agli eventi tristi del passato. Il paziente peggiora costantemente se viene consolato, sino a respingere alcuni tipi di psicoterapia; ricerca la solitudine, ma sta meglio in compagnia .
Percio’ e’ adatto a terapia logopedica e psicologica di gruppo.


IGNATIA AMARA

Migliora rapidamente ansia e malinconie, riducendo spasmi e somatizzazioni varie. E’ complementare ai 3 precedenti rimedi.
Specifica per la distonia neurovegetativa e le sue manifestazioni.

GELSEMIUM

E’ specifico per ansia e tremori, con paura di parlare in pubblico ed ansia di anticipazione.
E’ quasi indispensabile per la maggioranza di soggetti affetti da balbuzie vera, soprattutto in situazioni di eloquio in pubblico.
balbuzie nell’ambito di un contesto di disarmonia generale molto piu’ ampio.
CALCAREA FLUORICA
E’ specifico per gli spasmi muscolari di ogni tipo, sia tonici che clonici.
Migliora l’irrequietezza.

CUPRUM METALLICUM

E’ il rimedio adatto ad ansieta’, collera e spasmi di un soggetto balbuziente, soprattutto sulfurico, permaloso, che non tollera l’ingiustizia. Risolve anche la distonia nervosa d’accompagnamento.

NUX VOMICA

E’ utile soprattutto in pediatria, in bambini che non si sentono apprezzati quanto meritano e che si offendono per la minima cosa.

 SULFUR e CALCAREA SULFURICA

Rimedio per il soggetto che non tollera il sentir parlare e desidera il silenzio 

 BARYTA CARBONICA
Adatto ai ritardi semplici di linguaggio dei soggetti carbonici.
Rimedia maggiormente la pseudobalbuzie che la balbuzie vera.

RIMEDI DEL MIO REPERTORIO
sono quei rimedi che ho consigliato diverse volte ottenendo ottimi risultati. Ovviamente  mi sono basata più sulla modalità ansiosa del soggetto che sui rimedi classici già indicati nella prima parte.

KALIUM BROMATUM
il soggetto alterna periodi di tristezza con periodi di euforia. Questo rimedio è tra quelli di prima scelta per la balbuzie in generale.

ARNICA
quando si ha la certezza che il disturbo è iniziato in seguito ad un evento traumatico ben preciso

VIPERA BERUS
quando si ha la certezza che il disturbo è iniziato in seguito ad un evento traumatico ben preciso che ha causato una grande paura. Inoltre il soggetto ha spesso paura di molte cose, come se fosse stato “marchiato” a causa dell’antico trauma, con una paura permanente.


AMBRA GRISEA
Psicastenia, nevrastenia, ipereccitabilità, depressione, irritabilità. Misantropia, agorafobia, isteria, debolezza di memoria e difficoltà di concentrazione. La sua timidezza è inverosimile: non riesce a fare nulla in presenza di un estraneo. Anche la sua sensibilità emotiva è un elemento di spicco:la musica gli provoca il pianto.
Insonnia. Ansia, paura, fobie.
La timidezza si manifesta spesso con sudori freddi.



 SPIGELIA 
Timidezza.Pensa spesso alle sue difficoltà. Soggetto tendenzialmente depresso. Una sua caratteristica peculiare è la paura per gli oggetti appuntiti, la fobia per aghi e spilli .

VALERIANA
Irrequietezza generale, impossibilità a stare fermi, i sensi sono sovreccitati

HELONIAS DIOICA
Sul piano psichico eccessiva sensibilità alle contraddizioni, umore depresso e disperato.

ALUMINA
Sul piano psichico l'Alumina è in grado di rinforzare ed equilibrare, in particolare in caso di paura e insicurezza.
Lo consiglieremo ad alte diluizioni in caso di  Incapacità decisionale; Paura e agitazione.






Ed infine ecco alcuni balbuzienti famosi
...da Wikipedia
Giorgio VI del Regno Unito  (alla cui vicenda è ispirato il film Il discorso del re di Tom Hooper)


STOP



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