sabato 4 maggio 2013

SCUOLA SALERNITANA parte prima

 SCUOLA   SALERNITANA
 parte prima

Molti dei precetti sanitari di questa scuola sono ancora oggi perle di saggezza e possiamo notare che riflettono una concezione olistica. 
Per amore di sintesi, riporto testualmente da Wikipedia una nota che descrive la scuola e subito dopo, invece, un testo in poesia che sicuramente nel tempo sarà stato molte volte tradotto e messo in rima, ma senza cambiare i concetti. Questa traduzione è probabilmente molto recente (da come si esprime, direi anni ’50).

 “La Scuola medica salernitana è stata la prima e più importante istituzione medica d'Europa nel Medioevo (XI secolo); come tale è considerata da molti come l'antesignana delle moderne università
La Scuola si fondava sulla sintesi della tradizione greco-latina completata da nozioni provenienti dalle culture araba ed ebraica. Essa rappresenta un momento fondamentale nella storia della medicina per le innovazioni che introduce nel metodo e nell'impostazione della profilassi. L'approccio era basato fondamentalmente sulla pratica e sull'esperienza che ne derivava, aprendo così la strada al metodo empirico e alla cultura della prevenzione.
Di particolare importanza, dal punto di vista culturale, è anche il ruolo svolto dalle donne nella pratica e nell'insegnamento della medicina. Le donne che insegnarono e operarono nella scuola divennero famose col nome di Mulieres Salernitanae.
Princìpi e metodo 
Le basi teoriche erano costituite dal sistema degli umori elaborato da Ippocrate e Galeno, tuttavia il vero e proprio bagaglio scientifico era costituito dall'esperienza maturata nella quotidiana attività di assistenza ai malati. Con la traduzione dei testi arabi, si aggiunse a questa esperienza una vasta cultura fitoterapica e farmacologica.
Il curriculum studiorum era costituito da:
Era inoltre prevista, ogni 5 anni, l'autopsia di un corpo umano.
Da notare che nella Scuola, oltre all'insegnamento della medicina (dove le donne erano ammesse sia come insegnanti che come studenti), si tenevano anche corsi di filosofia, teologia e legge ed è per questo che alcuni la considerano anche come la prima università mai fondata. Si badi bene, però: non fu mai chiamata "università", giacché fu proprio con la scuola salernitana che nacque la parola”.


RIMEDI GENERALI

Di Salerno la scuola al Re Britanno 
Scrive: Se vuoi tua sanità perfetta
Ed immune serbar da tutti i mali,
Scaccia le gravi cure, e non dar luogo
All’ira passion truce, e profana,
A’ calici di Bacco il labbro accosta
Sobrio, e di rado, ad una parca cena
Siediti, e sorgi in piè dopo la mensa,
Su l’ore del meriggio al pigro sonno
Non ti donar, non ritener l’orina,
E la parte ne men posteriore
Comprimere tu dei, nè farle forza.
Così osservando ben questi precetti
Lungamente godrai vita felice.


RISTORO DELLA MENTE

Lava le mani e gli occhi sul mattino
sorto dal letto all’acqua fresca e pura;
indi le membra in un legger passeggio
muovi e distendi, e l’incomposto crine
col pettine rassetta, e purga i denti.
Il celabro da ciò sia confortato,
e ogni altro membro prenderà vigore.
Difenditi dal freddo allor che uscito
sarai dal caldo bagno; e dopo il pranzo
alzati, o stando in piedi, o a lento passo
movendoti pian piano, e sempre avverti
di star lontano dal soverchio freddo.
Saran grati , e del par utili oggetti,
 alle pupille tue del chiaro fonte,
la pura cristallina onda cadente,
il terso specchio, e del giardin, del prato
le piante amene, e l’erbe verdeggianti;
sul mattino pertanto il piede, e il guardo
rivolgi ai monti, e su la sera a i fonti.
IL SONNO POMERIDIANO

Dormirai nel meriggio o nulla o poco;
il sonno meridiano è la sorgente
onde nascon la febbre, e la pigrezza,
e la doglia di capo, ed il catarro.

FLATULENZA TRATTENUTA

Insegna la maestra sperienza,
che da’ flati nel ventre trattenuti,
quattro sogliono uscir acerbi mali:
l’impetuoso moto convulsivo,
l’acquosa stitibonda idropisia,
la dolorosa colica, e la sempre
ne’ giri suoi vertigine incostante.

LA  CENA

Di lauta cena apporta il cibo grave,
a stomaco indigesto, assai di pena:
se la notte dormir sonno soave
tu brami, usa frugale, e parca cena.

DISPOSIZIONE PRIMA DI INGERIRE IL CIBO

Mai non mangiar, se dai malnati umori
prima non hai lo stomaco purgato,
e libero dal cibo antecedente;
di ciò ti accorgerai dall’appetito,
che col suo salivar acqueo sottile
ti stimoli al desio di nutrimento.

EVITARE I CIBI CHE PRODUCONO MALUMORE

Il pesco, il melo, il pero, il latte, il caccio,
e la carne salata, e la cervina,
e la caprina esaltan l’atrabile.
Ed agli infermi son di nocumento.


CIBI ALTAMENTE NUTRITIVI


L’uova fresche, il vin rosso, e il brodo grasso
misto col più bel fior della farina
del miglior grano, sono un alimento
profittevol di molto alla natura.


CIBI INGRASSANTI


Cibi sono ingrassanti e nutritivi,
il bianco pane di frumento eletto,
il pero fresco, latte appena uscito
dalle poppe di capra ben pasciuta,
e quello che del provido Pastore,
unì l’arte maestra, e in cerchio strinse,
recente, che di sal non anco è sparso,
e quella parte senza cui è inetto
al generar ogn’Animal, la carne
del giovane dimestico majale,
e il celabro sucoso, e la midolla,
il dolce amabil vino, e ogn’altro gusto
più grato cibo, e l’uova atte a sorbirsi,
e i fichi ben maturi, e l’uva fresca.


PROPRIETA’ DEL BUON VINO


I vini dall’odore hanno il lor pregio,
e dal sapore, e dalla limpidezza,
e dal colore, e sono i più perfetti,
che tu possa bramar, que’ che potenti
trovi, e belli, e fragranti, e freddi, e lievi,
sicchè lo spirto in lor si riconosca.


DEL VINO  ROSSO


Se si beve talor troppo vin rosso
il ventre si ristringe, e si conturba
la voce chiusa tra le rauche fauci.


DEL VINO DOLCE E BIANCO


Il bianco e dolce vino ha più d’ogni altro
facoltà d’impinguare il nostro corpo.


ANTIDOTI CONTRO I VELENI


Per antidoto contro i rei veleni,
efficaci saran l’aglio, la ruta,
la pera agreste, il rafano, le noci,
la di tanti composta ingredienti
teriaca d’Andromaco famosa.


L’ARIA SALUBRE


Scegli per abitar l’aere che sia
lucido, non di nebbia oscuro intorno,
non di vapori impuro, e non infetto
da pestiferi effluvj, e da mal nati
aliti di materie adre, e fetenti.


L’ECCESSO DEL BERE


Se di notte bevendo a lauta cena
ti nocquero talor le numerose
tazze lennee di preto vin ripiene,
ritorna nel mattino susseguente
a bere, e quel liquor fia medicina.


QUALE E’ IL VINO MIGLIORE


Quanto è miglior il vin, che bevi, tanto
migliori in te genererà gli umori,
schiva di bere il negro, egli è ripieno
di terree particelle, onde più pigro
il corpo rende, e non ben atto al moto:
tu solo pregierai quello ch’è chiaro, 
di molt’anni, sottile, e ben maturo,
temprato, e co i minuti suoi zampilli
spruzzante gli occhi, e sovra tutto poi
moderato nel beverlo tu dei.


LA CERVOGIA (specie di birra)


La cervogia scerrai per tua bevanda,
ch’acido in sè non abbia, e sia ben chiara,
e fermentata bene, e di buon grano,
e purgata col tempo dalle feccie.
Con tal sobrietà tu la berrai,
che non ti sia lo stomaco gravato.


LE STAGIONI DELL’ANNO


Nella bella stagion di primavera,
fa che i tuoi prandi sien parchi, e frugali,
e sappi ancor, che nella calda state,
nocivi sono i cibi immoderati,
ma più nocivi ti  saran que’ frutti
co’ quali ti lusinga autunno adulto;
allora poi, che giunge il pigro verno,
siedi senza timore a lauta mensa.


COME RENDERE SALUTIFERE LE BEVANDE


Renderanti salubre le bevande,
e la salvia, e la ruta in esse infuse,
e se a questi aggiugnerai le rose,
a Venere porrai freno potente.
CONTRO IL MAL DI MARE


Chi pria di porsi a navigar il mare
l’onda salsa berrà mista col vino,
fra le procelle ancor del nauseante
vomito impetuoso andrà sicuro.


DEI CONDIMENTI


Le salse che userai per condimento,
della tua mensa ai tempi accomodate,
saran la salvia, il sale, e l’acetoso
vino, e il pepe mordace, l’aglio, e l’appio.


IGIENE DELLE MANI


Dopo la mensa lavati le mani,
e ne conseguirai due beneficj,
le monderai, e in tergerti con quelle
gli occhi, la vista renderai più acuta.


IL PANE


Il pane che userai caldo non sia,
qual’è dal forno di recente estratto,
e di troppo nè men sia vecchio, e duro,
ma fermentato, e a guisa d’una spugna,
ed occhiuto, e leggero, e sia ben cotto
con poco sal, di gran matyro eletto,
di tal sorta, e non d’altra  è sano il pane,
di cui la crosta lasciar dei, che genera
malinconici umori, adusta collera.
NOTA SULLE IMMAGINI 
(1) Tratte dalla rete, e precisamente dalla pagina di facebook Musica, pittura e dintorni. Non ho che i nomi degli autori e quindi non sempre riesco a distinguere quando si tratta di artisti “importanti” o amatoriali. In ogni caso è una pagina che vi consiglio di visitare per le stupende e suggestive immagini che propone!
la prima è un’opera di Ivan Slavinsky
la seconda di Rumen NikolovdimitrovI

2 commenti:

  1. Ciao Marina, un blog assai interessante il tuo..
    Ho assai gradito quanto hai scritto riguardo al post su mio padre, da Carla. Mi ha fatto molto piacere scoprire che hai provato certe emozioni.
    Di tanto in tanto verrò a leggerti....sto poco al computer,ma tornerò.
    Cari saluti e buona serata

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