domenica 28 marzo 2010

FEGATO parte seconda






FEGATO parte seconda


vento, primavera.
La Loggia F/VB appartiene all’elemento legno e rappresenta l’ “ io “


E’ la sfera in cui si forma la personalità. La capacità di trasformare le situazioni ed accettare i cambiamenti. Il legno riguarda la forza di attuazione delle situazioni, essere abili e responsabili. Formulare piani e portarli a termine nel modo e nel tempo appropriati. La percezione del momento giusto, la comunicazione verbale appropriata nel modo e nel tempo. Chi ha problemi di carenza di energia nel meridiano F ha difficoltà ad assumersi un incarico. Al contrario, se in eccesso, cerca sempre di avere il controllo e sopraffare gli altri, di mostrare potere. Tutto questo indica che il soggetto non ha una giusta percezione di sè. La rabbia inconscia è dovuta alla difficoltà a manifestare il proprio potenziale intero. Se non avvengono i cambiamenti positivi nella vita il paziente entra o in una condizione di rabbia o in una condizione di apatia: spesso si alternano, dato che dopo una prolungata apatia c’è un’esplosione di rabbia.
Secondo il barometro comportamentale (Argomento trattato nei corsi di Francesco Gandolfi che potete trovare su www.kinesiopatia.it) la sfera del legno è legata all’azione.
L’aspetto sano del Fegato è sentire l’uguaglianza verso gli altri. Il contrario è il senso di colpa, sentirsi sconfitto, sentirsi rovinato a priori. Questi sono gli aspetti negativi e passivi della sfera del legno. Senso di colpa che ti fa sentire inferiore, inadeguato ecc. L’eccesso fa sentire ostilità verso gli altri. L’equilibrio porta ad entusiasmo.
La VB ha degli aspetti di dominio sul fegato. E’ dalla formazione embrionale della VB che si formano le trabecole del fegato.
Il F rappresenta i modelli da seguire, l’azione. Mentre la VB è il giudice.

I disturbi di carenza energetica del meridiano fegato si manifestano con faccia pallida e priva di luce, gola secca, incapacità di flettersi con lombalgie. Il F governa l’energia dei tendini. Poca flessibilità è indice di problemi di fegato. All’uomo può causare ernia e alla donna gonfiori alla zona inguinale. Oscuramento e abbassamento della vista. Crampi muscolari che impediscono di respirare, dolori da soffocamento. Unghie molto chiare con un orlo più rosso in periferia. Per l’uomo disturbi ai testicoli, insonnia, impotenza.
I disturbi di eccesso energetico si manifestano con occhi rossi, abbassamento visivo, vertigini, pesantezza degli arti, guance gonfie. A livello organico feci con cibi non digeriti, incontinenza o ritenzione urinaria.
VESCICA BILIARE Bocca amara, dolore al petto, ai lati del torace, pelle priva di luminosità, grigiastra. A livello corporeo c’è aridità. Parte superiore del piede molto calda.
Eccesso: dolore al torace e lungo i fianchi che impedisce di voltarsi; pienezza addominale; tremiti di febbre.
Carenza: abbassamento della vista, macchie sul viso, difficoltà di deambulazione per atonia dei muscoli striati. Sul piano organico paralisi del 4° e 5° dito del piede. Gonfiori dell’ascella e del mento. Le cefalee possono derivare da dolori all’angolo esterno dell’occhio.



KINESIOLOGIA

Il fegato rappresenta azione, rinnovamento, trasformazione della vita. “Io mi permetto di rinnovare, trasformare la mia vita”.
significato emotivo del meridiano=Mentre la VB elimina, il F trasforma le sostanze. Se sappiamo trasformare gli aspetti della nostra vita il fegato funziona bene. Lavorare vuol dire trasformare le cose. Il fegato è il lavoro, la capacità di trasformare le situazioni. A livello psicosomatico ciò spesso si ripercuote nell’artrosi delle mani = conseguenza di un fegato disturbato. Se con VB in equilibrio facciamo le scelte giuste e i cambiamenti, con F in equilibrio diamo il benvenuto ai cambiamenti. Quando subentra la presunzione, l’invidia, la stupidità, il continuare a rimanere sempre nelle stesse posizioni, la frase chiave è “ io sono perfetto, rimango come sono, ho sempre ragione io” , allora il nostro fegato ha qualcosa che non funziona.
L’artrosi è rabbia, invidia non espressa, cattiveria; lo si noterà nelle mani nodose, quasi ad uncino, storpie. Il soggetto sa qual’è la vera causa dei suoi problemi, ma preferisce dare la colpa agli altri.
SIGNIFICATO FISICO= Il muscolo grande pettorale-sternale è legato all’attività epatica; spesso un sovraccarico dell’attività del fegato dovuto ad abusi alimentari o all’uso di alcolici o a sostanze tossiche si manifesta con una debolezza di questo muscolo. Disturbi quali dolori di testa persistenti possono dipendere da questi sovraccarichi. Oltre che al F, questo muscolo è legato agli occhi e viene interessato spesso nei disturbi quali glaucoma, presenza di macchie nel campo visivo o fotofobia. L’utilizzo di vitamina A riduce questi sintomi.
PUNTI DA MASSAGGIARE
Punto riflesso neuro-linfatico= 5° spazio intercostale dalla linea emiascellare allo sterno a dx; posteriori sulla apofisi trasversa della quinta vertebra dorsale, tra D5 e D6, a dx. Tutta questa zona va massaggiata lentamente e profondamente... in parole povere con una forza di circa 4 Kg : se sentite un leggero dolore che va diminuendo man mano che massaggiate, allora avete attuato la giusta pressione. In realtà non va massaggiato per tutti con la stessa forza. Con l’automassaggio potete calibrare da voi la forza da usare: quanto basta per sentire la pressione o un leggero dolore, non certo da farsi male al punto da provocare lesioni di tessuti. Voglio sottolineare che ogni volta che comprimiamo una zona della pelle, stiamo provocando in diversa misura una stenosi alla circolazione sanguigna sottostante. Cioè possiamo bloccare o ridurre il calibro di una vena , o venula o di una arteriola o di una rete di capillari. Quindi se mentre premete sentite un battito tumultuoso, dovete allentare di molto la pressione e/o spostarvi leggermente in una zona adiacente.

Alimentazione-integratori= molto importante la vitamina A, presente in carote, prezzemolo, verdure a foglia, peperoni. CoQ10, taurina, cisteina, Cu; sali biliari, estratti di fegato, Se, vitamina C, quercitina, rutina, gingko biloba. Evitare cibi fritti, grassi, zuccheri , bevande alcoliche e caffeina.
Punti riflessi neurovascolari= circa 2-3 -4 cm sopra le eminenze frontali, all’attaccatura dei capelli. Questi punti vanno leggerissimamente toccati, al contrario dei neurolinfatici. Si appoggiano le dita e si aspetta di sentire un battito regolare e sincrono da ambo le parti. In questo caso non state provocando una stenosi, ma percependo a livello tattile il normale battito dell’arteria sottostante.
FITOTERAPIA
Si distinguono le seguenti categorie di piante in base alle indicazioni: epatoprotettori, antinfiammatori, immunostimolanti, coleretici, colagoghi, antispastici, antiproliferativi, analgesici, vitaminici, antiox, lipotropi, ipolipemizzanti, ipoglicemizzanti e antimicrobici.
Nelle malattie del fegato, dalla steatosi alle epatiti, dalle intossicazioni da farmaci all’epatopatia alcolica, è di fondamentale importanza evitare l’uso di derivati di piante a contenuto alcolico. Nelle forme acute, infatti, il fegato deve riposare senza venire ulteriormente aggredito. Nelle forme croniche, dovendo i trattamenti protrarsi per alcuni mesi, si avrebbe l’apporto di un quantitativo di alcool di per sè epatotossico.
Useremo quindi: succhi, estratti secchi, infusi, decotti, polveri e oli essenziali. Queste restrizioni non si applicano a coloro che sono affetti da malattie delle vie biliari con integra funzionalità epatica.

Nei casi in cui si dimostri le reale sofferenza cellulare, sia in relazione a steatosi epatica, sia in relazione a un tossico esogeno, è importante il ricorso agli epatoprotettori, dei quali il più importante è certamente il CARDO MARIANO. Particolarmente interessante si è dimostrato l’antagonismo nei confronti dell’alfa-amanitina e della falloidina, le tossine dell’Amanita falloides. Va tenuto presente che il cardo, quando utilizzato come estratto totale della pianta, può avere effetti ipertensivi.
La silimarina sembra anche migliorare il tasso di sopravvivenza nei pazienti affetti da cirrosi da etanolo. Essa risulta priva di tossicità e non è associata a significativi effetti collaterali.
NB la debole idrosolubilità dei flavolignani rende improbabile un’attività antiepatotossica degli infusi che vengono usati, infatti, molto raramente se non come coadiuvnti nei disordini della colecisti in virtù delle sue proprietà colagoghe e spasmolitiche.


ROSMARINO germogli: hanno azione epatoprotettiva notevole, mentre la pianta intera ce l’ha blanda. A seconda del metodo di estrazione dei principi attivi, vengono attribuite alle foglie e alle sommità fiorite proprietà coleretiche in forma di infuso, azione drenante per i macerati, azione antisettica astringente antalgica per gli OE in applicazioni topiche, proprietà antiox come conservante per l’industria alimentare. Rispetto alla TM i giovani germogli (cioè il macerato glicerico che trovate indicato con la sigla MG) hanno dimostrato di possedere un’azione coleretica maggiore come pure una maggiore azione epatoprotettiva.
E’ stata dimostrata l’attività antiradicalica del rosmarino che può essere paragonata a quella ampiamente già dimostrata per altre piante.

L’EUGENOLO, che è il componente principale dell’OE di CHIODI DI GAROFANO ha azione colagoga . Tale azione è durevole ed è collegata all’aumento delle sostanze componenti la bile come gli ac biliari e, viceversa, alla diminuzione del colesterolo e dei fosfolipidi.


L’IPERICO, nella medicina popolare turca è conosciuto e usato come epatoprotettore. Tale proprietà è stata dimostrata sperimentalmente. Estratti alcolici di iperico aumentano la coleresi modificando la qualità della bile; inoltre presentano una specifica azione protettiva nei confronti del parenchima epatico; riducono infatti la sonnolenza da barbiturici in animali trattati con sostanze epatotossiche. Come epatoprotettore, ovviamente, va usata una forma non alcolica.


Rimedi per eccellenza delle epatiti croniche post-infettive sono le sostanze ad attività immunostimolante quali gli estratti di UNCARIA TOMENTOSA, che oltretutto presenta anche attività antinfiammatoria, il GINSENG, l’ ECHINACEA, AGLIO e PROPOLI. Tra i rimedi antiproliferativi degna di nota è la COLCHICINA, che agisce in quanto inibitore della sintesi del collagene per disaggregazione del sistema microtubulare, utilizzata sotto stretto controllo medico alla dose di 1 mg/die x 5 giorni alla settimana.



E’ comune vedere utilizzare erroneamente nelle malattie di fegato le numerose piante ad azione coleretica-colagoga indicate invece nella patologia propria delle vie biliari: sono infatti sostanze che vanno a stimolare la cellula epatica la quale invece quando è malata ha bisogno soprattutto di riposo funzionale. Molte piante medicinali sono da tempo apprezzate per queste proprietà farmacologiche: CARCIOFO, FUMARIA, CICORIA, CALENDULA, BARDANA, MELISSA, MENTA, BOLDO, ROSMARINO, CURCUMA, TARASSACO, CASCARA, COMBRETO, GENZIANA, RABARBARO. Alcune di queste piante presentano azioni farmacologiche anche su altri organi o apparati funzionalmente connessi con il sistema epato-biliare come ad esempio bardana sulla pelle, cascara sull’intestino, tarassaco sui reni, melissa sul SNC, genziana sullo stomaco. Numerose piante medicinali ad azione coleretico-colecistocinetica trovano indicazione nella patologia delle vie biliari da usarsi, tuttavia, con molta cautela. Sono decisamente controindicate negli itteri ostruttivi. Deve essere tenuto presente il fatto che normalmente le piante ad azione colereico-colagoga migliorano la fluidità della bile aumentandone la parte acquosa, ma spesso diventa indispensabile mantenere un adeguato rapporto tra fosfolipidi, acidi biliari e colesterolo al fine di prevenire o curare l’insorgenza di calcolosi biliare. Per questo necessita sempre l’uso di farmaci ad azione lipotropa e ipolipemizante come GARCINIA, GYMNEMA, GUGGUL, AGLIO, fosfatidilcolina ecc.
Nella patologia infettiva delle vie biliari è necessario intervenire prontamente con terapia antibiotica adeguata; valido complemento alla terapia saranno rimedi antimicrobici quali la propoli, l’OE di CANNELLA, TIMO, EUGENIA, MELALEUCA, estratti di AGLIO ecc.



Va tenuto presente che esistono anche piante che contengono sostanze potenzialmente tossiche per il parenchima epatico e come tali da evitare; ad es: Larrea tridentata e tutte le piante contenenti alcaloidi pirrolizidinici. A quest’ultimo gruppo appartiene la Farfara, da sempre apprezzata per le sue proprietà emollienti e sedative della tosse, la consolida (=symhytum officinalis), per questo oggi riservata all’uso esterno, il farfaraccio, la crotalaria, il cinoglosso, appartenente sempre alla famiglia delle borraginacee la cui radice vanta proprietà antidiarroiche, il senecione, la borragine. La sensibilità dell’uomo all’azione tossica degli alcaloidi pirrolizidinici è del tutto imprevedibile, ed esistono casi di intossicazione per ingestione accidentale di piccole quantità di alcaloidi. In modo particolare l’epatotossicità risulta più evidente negli organismi giovani rispetto agli adulti per immaturità del corredo enzimatico microsomiale ( dimostrata da Garcia nel 1988)

RAFANO NERO, TARASSACO come succhi freschi, e come tinture madri (TM). Il rafano è utile come rimedio di pronto uso nei sintomi del post-sbornia o hangover: ne vanno assunte 20-25 gocce in poca acqua.
Il macerato spagirico Astrum a base di ELICRISO ha un’azione sbloccante dei muchi ed epatoprotettrice.


SCHISANDRA SINENSIS in MTC è conosciuta per le sue proprietà toniche, antitussive ed epatoprotettrici. Gli estratti di questa pianta possiedono un’azione epatoprotettrice nei confronti di varie sostanze chimiche e farmaci noti per indurre un danno al fegato (tetracloruro di carbonio, paracetamolo, tiacetamide, etinilestradiolo). Tale azione sembra dovuta in parte ad un effetto diretto ed in parte ad un effetto antiox, particolarmente utile nel prevenire l’evoluzione verso la fibrosi epatica; è stata anche evidenziata una stimolazione della superossidodismutasi e della catalasi. Inoltre, i suoi estratti sembrano esercitare un’azione protettiva nei confronti dell’aumentata incidenza di tumori epatici cui sono soggetti i portatori di epatite cronica.
NB è possibile che la schizandra possa interferire con il metabolismo di altri farmaci. Il profilo safety non è ancora stato valutato scientificamente. Tuttavia non sono stati rilevati effetti collaterali significativi.


ROOIBOS da studi recenti svolti su pazienti con cirrosi epatica, spicca una possibile attività epatoprotettrice; è stata infatti ottenuta una normalizzazione dei parametri relativi alla funzionalità epatica e la riduzione significativa dell’alterazione dei valori relativi alla sofferenza epatica (malonildialdeide, triacilgliceroli e colesterolo)


Per eccitanti epatobiliari si intendono quei composti e rimedi in grado di favorire l’escrezione della bile
(= coleretici) o di favorire lo svuotamento della cistifellea per stimolazione diretta della muscolatura liscia della VB (= colagoghi). Tuttavia, è raro che sia possibile avere rimedi che presentino esclusivamente l’una o l’altra delle proprietà, anzi si tende di proposito all’associazione e alla combinazione di più fitoterapici.
Un approccio completamente nuovo (1998) è quello dell’epatoprotezione per stimolazione delle difese immunitarie: e sottolineiamo che questo è il primo esempio di farmaci che agiscono come difesa immunitaria, oltre agli altri effetti.

(1)Il PICROLIV è un rimedio brevettato della farmacologia ayurvedica composto da estratti di Picorrhiza Kurroa al 4 % .L’estratto è ottenuto dalla radice e dal rizoma. La Picrorrhiza Kurroa appartiene alla famiglia delle Scrofulariacee, ed è una piccola erba perenne che cresce nella regione Himalayana. Nei casi di intossicazioni epatiche da sostanze chimiche o da overdose di farmaci, il picroliv ha mostrato ottimi risultati di recupero. Gli effetti del Picroliv sono stati confrontati con quelli di un altro epatoprotettore naturale e cioè la Silimarina, estratta dal Cardo Mariano, a cui è risultato essere superiore. La dose di picroliv è di 300 mg/die, da assumere lontano dai pasti.
(2) PHILLANTHOL a base di estratti di Phyllanthus amarus al 0,2%. L’estratto alcolico sembra ridurre effettivamente i markers serici dell’epatiteB e questo è confermato ,oltre che da studi in vitro, da studi sull’animale da esperimento. Nell’ultimo decennio numerosi sono stati i protocolli clinici per la valutazione dell’attività dell’estratto di Phyllanthus amarus, atti a valutare la sua efficacia sul fegato. Uno studio clinico condotto su 160 pazienti ha dimostrato che esso è efficace nel trattamento di epatiti di natura infettiva. Il marker antigenico dell’HBV era scomparso dal sangue dei pazienti già pochi giorni dopo l’inizio del trattamento e, a distanza di 9 mesi, in nessuno dei soggetti si è verificata la ricomparsa dei marker dell’HBV. La dose dell’estratto titolato è 200-250 mg x 2 volte al dì.
(3)CURCUMIN , invece è un composto di vari curcuminoidi del rizoma di Curcuma Longa, appositamente studiato per ottimizzare le proprietà antiox e detossificanti. Questo è il primo esempio di farmaci che agiscono come difesa immunitaria, oltre agli altri effetti.
I curcuminoidi sono in grado sia di esercitare il blocco dei radicali liberi circolanti sia di inibire la formazione di nuovi radicali. Essi inibiscono efficacemente anche la perossidazione lipidica, con benefici effetti sull’intero metabolismo. L’estratto è in grado di attivare il sistema principale di detossificazione dell’organismo che è quello del Cyt P450. Questo fa presumere che il curcumin Complex sia coinvolto anche nel meccanismo di blocco e inattivazione di agenti cancerogeni e mutageni immediatamente dopo il loro arrivo nell’organismo.

ALIMENTAZIONE E INTEGRATORI
Una dieta adeguata può essere spesso sufficiente alla cura delle malattie del fegato. Il fegato infatti in alcuni casi è capace di rigenerarsi, se la dieta è adeguata e fornisce tutti gli elementi nutritivi essenziali. La dieta ideale è ad alto tenore proteico perché le proteine sono necessarie alla rigenerazione dei tessuti, ma deve essere anche ricca di carboidrati complessi, per aumentare l’introito calorico e favorire la rigenerazione delle scorte di glicogeno, evitando che vengano consumate proteine a scopo energetico. Inoltre occorre un apporto suppletivo di nutrienti essenziali, cioè vitamine e minerali. La dieta deve essere ricca di vitamine del complesso B e A,C,E,K, che aiutano il fegato a disintossicarsi dalle tossine. In caso di itterizia occorre attenzione alle vitamine liposolubili il cui assorbimento potrebbe essere contrastato. Anche l’alcol riduce l’assorbimento di alcune vitamine del complessoB, per cui può crearsi uno stato di carenza nutrizionale. La carenza accentuata di vitamina B1 provoca confusione e perdita di memoria, irregolarità cardiache e problemi gastrointestinali. Le vitamine B1,B2, B6, B12 e PP sono essenziali per la prevenzione e il trattamento della nevrite alcolica e della pellagra. La niacina (= PP) aiuta a prevenire il desiderio di alcool. La B6, il Mg, la lecitina, possono aiutare a prevenire l’accumulo e la formazione di ammoniaca, provocati dall’incapacità del fegato danneggiato a scomporre correttamente le proteine. L’integrazione con nutrienti per le affezioni al fegato può essere opportunamente completata con l’apporto di principi attivi di origine naturale ad azione specifica sul fegato.

Evitare cibi ai quali siano stati aggiunti grassi animali durante la cottura; ridurre al minimo l’uso di grassi animali; preferire cibi ricchi in proteine nobili; verdura, frutta fresca e cereali; pesce; abbandonare il consumo di alcolici, alimenti in scatola, salse e spezie piccanti; ridurre al minimo caffè e té; eliminare il fumo perché esso riduce la perfusione del parenchima epatico; attenzione ai pasti fuori casa.

Sostanze ad azione epatoprotettrice: GLUTATIONE RIDOTTO, LIEVITO DI BIRRA associato a piante selvatiche, OLIO DI GERME DI GRANO, POLLINE, FOSFATIDILCOLINA, METIONINA.


VITAMINA E siccome questa vitamina aumenta la risposta proliferativa dei linfociti e delle cellule NK, polarizza la risposta T in direzione Th1, supponiamo che i risultati positivi di questo studio, dove la vitamina E si è rivelata efficace, siano dovuti a questi effetti d’azione della vitamina E. Specialmente considerando il fatto che in corso di epatite B cronica la risposta Th1 è molto carente.



OMEOPATIA
NUX VOMICA heel è utile in tutti i casi in cui si voglia accelerare e normalizzare le funzioni digestive, ed eliminare gli stati irritativi gastrointestinali. Trova indicazione nell’acidità e pesantezza di stomaco, flatulenza, inappetenza, catarro gastrointestinale acuto e cronico con spasmi e diarrea.

RECKEWEG REKIN37 è indicato per coliche flatulenti, meteorismo, porfinuria, coliche intestinali, spasmi addominali di origine diversa caratteristici della porfinuria, con risentimento epatico. Cirrosi epatica, coliche biliari, coliche da saturnismo, dismenorrea, come trattamento complementare delle coliche renali. In caso di stipsi cronica, graduale effetto regolarizzatore. Dose 1 fiala x os 1-3 volte alla settimana; nei casi acuti 1 fl al dì. E’ così composto: alumina, bryonia cretica, citrullus colocynthis, hydrargyrum bichloratum , lachesis, lycopodium, plumbum aceticum, nux vomica, sulfur.


RECKEWEG REKIN 7 è indicato per disfunzioni organiche e funzionali del fegato e della VB, epatopatie, colecistopatie, disturbi della secrezione biliare, epatite, gonfiore addominale, sazietà prematura, inappetenza, bocca amara, flatulenza, stipsi, pesantezza post-prandiale, irritabilità, ipocondria. Dose 1 fl x os 1-3 volte a sett; nei casi acuti 1 fl al dì. E’ così composto: carduus, chelidonium majus, chincona succirrubra, cholesterinum, colocynthis, lycopodium, nux vomica.



STOP

domenica 21 marzo 2010

FEGATO





FEGATO parte prima



legno, vento, primavera



Il fegato è un organo vitale dalle molteplici funzioni importanti per l’equilibrio dell’organismo. La medicina cinese è, tra i sistemi olistici antichi, quello che a mio parere meglio descrive le funzioni e le relazioni di quest’organo nei confronti della totalità dell’organismo. Il fegato esercita la sua massima attività in primavera. Una sua debolezza determina stanchezza e gioca un notevole ruolo nelle sindromi allergiche.... mi sembra il momento giusto per introdurre l’argomento!

Ecco con un passo del cap 8° del Ling Shu (una delle due parti di cui si compone il Nei Jing, testo basilare di MTC redatto nel 4° sec a.C. ).

“Si ha la tendenza a divenire collerici, pusillanimi, assillanti, accigliati, eccitati, pignoli, spaventati, inquieti, poco affabili. Poco per volta la programmazione ben regolata di tutte le distribuzioni che fanno la vita fisica e psichica, si squilibra, si disorganizza; qualcosa va troppo in fretta, qualcosa va troppo in alto, qualcosa troppo in basso, troppo lentamente. Gli scambi dei soffi sottili ne soffrono; gli spiriti sono sempre meno al sicuro e quindi meno capaci di far tornare a sè, alla situazione normale. Si finirà per morirne, anche se in apparenza si muore di questa o quella malattia, generata alla lunga dalla deviazione del movimento in sé dei soffi.

L’imperatore domandò : “Vorrei sapere da quali soffi sono prodotte le cento malattie”
“Quando vi è collera i soffi salgono, quando vi è allegria i soffi si rilasciano, quando vi è tristezza i soffi scompaiono, quando vi è paura i soffi discendono, quando vi è freddo i soffi sono raccolti, quando vi è calore i soffi scorrono all’esterno, quando vi è sussulto di terrore i soffi restano in disordine, quando vi è fatica i soffi sono deteriorati, quando vi è pensiero ossessivo i soffi si annodano (si ha l’immobilizzazione del pensiero)“
La perdita dei soffi che si possono ricostruire non è grave e questo avviene con il riposo e con il sonno. Invece la perdita di essenza che duri a lungo attacca il luogo stesso dove si forma la vita.


La medicina cinese impedirà alle essenze di disperdersi, sia facendo uscire i soffi perversi con la puntura, sia richiamando i soffi buoni con la puntura, sia integrando con le erbe la mancanza dei soffi necessari alla ricostituzione delle essenze. Nella medicina cinese, il medico trova legata la propria sorte alla sorte del malato, perché è nel suo cuore che egli riceve ciò che percepisce del malato. Non si è invece obbligati a essere fedeli a un insegnamento. Un vero medico va oltre l’insegnamento e lo ritrova nella sua esperienza.”



I SAPORI IN MEDICINA CINESE
piccante, amaro, salato, acido, dolce, esercitano un’influenza sulla funzione dei 5 organi: Polmone, Cuore, Rene, Fegato e Milza-Pancreas. Infatti ciascun sapore, sia di tipo alimentare che medicinale, rinforza l’energia di un organo ben definito. Tuttavia, se tale sapore viene assunto in eccesso, esso rischia di nuocere all’energia di un altro organo.

IL SAPORE ACIDO E’ CORRELATO AL FEGATO
di tipo yin, permette di radunare e di immobilizzare l’energia. Possiede un’azione astringente, cioè evita all’organismo una perdita eccessiva di liquidi in caso, ad esempio, di vomito o diarrea. Cura la maggior parte dei disturbi collegati alla funzione muscolare, oculare, digestiva, sessuale, causati da un cattivo funzionamento dell’entità energetica fegato.




FUNZIONI DEL FEGATO

governa il flusso e la diffusione del Qi in tutte le direzioni, in tutte le parti del corpo. E’ l’organo più sensibile ai ristagni ed alle ostruzioni energetiche. Ogni disturbo della funzione del Fegato può influire sulla circolazione del Qi e sangue e, cosa particolarmente importante, sulla digestione, in quanto controlla la secrezione di bile, necessaria alla digestione di cibi solidi e liquidi. Il meridiano del fegato include anche i tendini, le unghie e gli occhi. Nelle carenze energetiche si osserva un disturbo agli occhi, in quanto, non essendo alimentati da quantità sufficiente di sangue, diventano ruvidi e secchi. Altri sintomi sono spasmi, insensibilità agli arti, difficoltà di flessione e stiramento, unghie sottili, fragili e pallide.


LEGNO= l’energia dell’Est è di colore verde primaverile. L’Est genera il vento. Il Fegato regge i tendini e i muscoli, la sua energia raggiunge gli occhi e regge la vista.
Funzioni sensoriali=vista
Suoni emessi= grida
Sentimenti= collera
Emozione = rabbia
Liquidi= lacrime
Stagioni= primavera
Pianeti=Giove
Rimedi fitoterapici=gemme.
Psichismo= forza di attuazione. Le sue facoltà psichiche sono quelle che ci consentono di portare avanti le nostre funzioni e responsabilità. Un compito dell’energia del fegato è quello di sviluppare responsabilità e abilità di rispondere alla vita. Ha a che fare con il formare e proclamare piani, prendere decisioni e portarle a termine. La sua energia ci consente di rispondere alle cose in modo appropriato, con il senso comune che deriva dall’essere in contatto con la nostra energia vitale, con i desideri istintivi del sé corporeo. È il Sé in via di sviluppo che dirige la propria energia verso l’esterno, affermandosi ed esprimendosi. È la motivazione per la comunicazione verbale appropriata, così come l’azione appropriata.
Una carenza di energia può manifestarsi come sensazione di impotenza.
Un eccesso come sentimenti aggressivi.
In entrambi i casi si tratta di una difficoltà nella responsabilità. Un estremo è rappresentato dall’incapacità di esprimersi o assumersi un incarico; L’estremo opposto è rappresentato dalla tendenza all’eccesso di controllo, o al desiderio egoistico di dimostrate potere sugli altri. La via di mezzo tra questi estremi è l’affermazione di sé senza forzare le cose. L’equilibrio energetico del Fegato porta alla volontà di diventare quel SE che ognuno è veramente. La rabbia inconscia nasce proprio dal non essere il nostro SE, o non manifestare il nostro intero potenziale.

A proposito di Fegato (F), ecco un articolo di Piero Ettore Quirico su Natom settembre 1989.
“ Il F è al suo massimo energetico tra le ore 1 e 3 della notte, periodo in cui si verifica la maggior parte di coliche epato-biliari. Il F è uno Zang, cioè un organo pieno di sangue che produce e tesaurizza il Qi.
La legge dei 5 movimenti considera il legno nutrito dall’acqua e a sua volta generatore di fuoco. Dunque il F sarà tonificato dal Rene e a sua volta nutrirà il Cuore, che ne disperderà l’energia.
Rapportando questi concetti alla fisiopatologia si può dire che:
(1) Il F aiuta il R nella funzione depurativa e disintossicante dell’organismo cui sono addetti unitamente questi due organi, che spesso si ammalano insieme (insufficienza epato-renale).
(2) Il F nutre il cuore in quanto il sangue venoso arriva alla piccola circolazione attraverso il sistema portale.
(3) L’aumento delle resistenze polmonari provocando le congestioni del cuore dx, nuoce gravemente al F.
(4) Un F che non è in buona salute provoca, non solo per l’alterata funzione biliare, il degrado dei processi digestivi, secondo la MTC, di pertinenza della milza.
La differenza tra i due modi di esprimere gli stessi concetti sta nella matrice delle due culture che li ispirano: quella cinese antica era di tipo analogico, e quella europea di tipo analitico e causale.
COMPITI DEL FEGATO=
(1) Programmazione e controllo dei processi vitali dell’organismo. Questa funzione di carattere generale e non ben definibile, in realtà corrisponde alla regolazione della digestione, dell’assimilazione, dei processi metabolici in generale e dei liquidi in particolare.
Clinicamente le affezioni epatiche si segnalano con un’intensa astenia, accompagnata da senso di prostrazione.

Considerando il fegato come supervisore generale dei processi vitali, e senza essere addetto in particolare ad uno di essi, la MTC ha voluto ribadirne la funzione disintossicante e depuratrice del sangue da cui deriva la buona salute. Anche il metabolismo idrico è strettamente dipendente dal fegato, che produce le proteine plasmatiche e regola i vari dosaggi ormonali.
(2) Deposito e regolatore della quantità circolante di sangue. Sicuramente il F regola la portata del torrente circolatorio; ad esempio durante il sonno contiene più sangue, mentre durante lo sforzo ne mette in circolo la maggior quantità possibile. A parte l’eritropoiesi epatica fetale, l’organo è anche produttore dei fattori della coagulazione e delle proteine plasmatiche.
(3) Controllo dei tendini e dei muscoli. Trofismo delle unghie.
Grazie al metabolismo del glicogeno è possibile l’attività contrattile della muscolatura, che perciò a ragione dipende dal fegato. Segno esterno di insufficienza epatica è dato dalla patologia ungueale e più precisamente dalla presenza di unghie fragili, molli, sottili o deformate.
(4) Sede dello Hun. L’entità viscerale dello Hun è assimilabile alla sfera del subconscio, in cui sono affastellati tutti gli stereotipi e i comportamenti, originati da divieti e codici etici, in parte ereditati e in parte acquisiti. La disarmonia di questo piano, causata dall’incoerenza delle informazioni apprese, origina la personalità nevrotica, con le relative inibizioni e problemi esistenziali. Gli incubi e l’ira, secondo l’insegnamento tradizionale, originano dalla disarmonia di questo piano; le emozioni, represse e compresse dentro la mente, ad un certo punto esplodono e originano il fuoco del fegato, che perturba la mente e sconvolge la coscienza Shen, ospitata dal Cuore; nei casi estremi si può arrivare alla follia.
(5) Apertura dell’occhio. Tutti gli Zang contraggono rapporti con l’occhio, ma il F lo influenza più direttamente; basti pensare alla diagnosi di ittero tramite l’ispezione della sclera.

Avendo esaurito la trattazione d’organo rimane da considerare la sua proiezione cutanea cioè il canale. La patologia delle regioni poste lungo il suo percorso sono assai importanti nella pratica ambulatoriale e le principali sono: gonalgie e coxalgie mediane, affezioni dei genitali esterni, dolori ipocondriaci. Le affezioni dell’organo ovviamente possono facilitare l’insorgere di patologie lungo il decorso del canale.
Il canale parte dall’alluce per terminare al 6° spazio intercostale. “

Tornando in Occidente ed unificando le conoscenze, possiamo impiegare diverse piante, preparati spagirici e rimedi omeopatici secondo le relazioni con gli elementi di medicina cinese e le costituzioni.

Tra i preparati spagirici:

LEGNO ==> ASVINI (Astrum)
INDICATO PER Epatopatie, atonia biliare, epatiti croniche attive, disturbi intestinali, difficoltà digestive, somatizzazioni legate a stress, surmenage psicofisico, disbiosi intestinale, allergie primaverili.

Vento= L’energia cosmica Jue Yin agisce sul legno in primavera e al mattino. Si verifica il risveglio di vermi e microbi. Nel simbolismo primavera, vermi e microbi sono insiti i concetti di allergia e contagio. I cinesi immaginarono i microbi come invisibili lumachine che lasciavano una scia bavosa piena di veleni (le esotossine). Vento vuol dire tempeste di vento, uragani, tifoni, veicolo di contagio di malattie infettive e in generale e degli itteri tossinfettivi, sgretolatore delle difese dell’energia Wei (allergie e malattie autoimmuni), scatenatore di bufere psicosomatiche. Attivatore e coagente di altre perversità, è classificato al 1° rango di tutte le malattie. Il vento rende operativi dapprima il meridiano F collegato a quello MC. Si attivano così contemporaneamente tutte le cellule irritabili come ad esempio placche neuromuscolari, motrici, vasomotricità, attività retinica, sistema immunitario, funzioni cardiocircolatorie, aggressività, ira. Se di intensità eccessiva penetra direttamente dentro schiantando l’ammortizzamento dei meridiani e provoca danni subitanei e brutali tipo paralisi yang (emiplegie monolaterali motorie, spastiche), turbe del visus (fino a glaucoma acuto), deragliamenti immunitari (fenomeni allergici o autoimmuni), turbe cardiocircolatorie in iper, fino alla rottura vascolare. Nella sfera psichica determina ira funesta. La meteropatia moderna studia alcune di queste sindromi, come ad esempio la sindrome da Scirocco, Midi, Foehn sud-europei, che portano agitazione, insonnia, ipertermia, disidratazione, morte improvvisa del lattante, aumento delle complicanze postoperatorie, aggravamento della TBC, delle ulcere gastro-duodenali, delle reumo-artropatie (feng iperdomina MP e si ribella a P ); sindromi da Amok nel Sud-Est asiatico che scatena crisi di follia omicida collettiva; sindromi da Autan in Linguadoca, sindromi da Sharav in Israele, responsabili di crisi iperserotoninergiche, ipertireosiche, astenie; sindromi da Tramontana e Mistral con insonnie, emicranie e nevralgie; sindromi da Uragani con diarree, convulsioni infantili, aumento degli infarti più marcato ai tropici nei mesi estivi e in Europa nei mesi primaverili.
La dicotomia psiche-soma come è vista in occidente è considerata dalla MTC un’eresia schizofrenica. Ovviamente, pensieri, sentimenti ed emozioni, così come le energie o soffi sono considerati sostanze organiche, materia.
Il trattamento dei punti è molto complesso e serve a manipolare l’energia.
Oltre ai punti scelti da caso a caso, è sempre utile trattare STIMOLANDO:
in primavera F1 e VB41.


STOP

domenica 14 marzo 2010

COLORI




I COLORI


I colori e la luce hanno un notevole impatto sul nostro sistema mente-corpo.
Possiamo usare i colori a scopo terapeutico in molti modi. Il più noto e praticato è la cromoterapia, che si serve di lampade che emettono luci colorate con una potenza di parecchi watt, cioè con una potenza maggiore rispetto a quella delle lampade comuni.

Ma possiamo usare i colori nella nostra vita di tutti i giorni per modulare il nostro umore e la qualità dei nostri chakras.
L’uso di pietre e cristalli si basa sulle proprietà del colore, oltre che sulle caratteristiche mineralogiche della pietra in relazione al nostro campo elettromagnetico (aura).
I principali colori con cui possiamo iniziare a lavorare sono:
rosa-magenta, rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, blu, viola. Poi c’è tutta una vastissima gamma di colori derivati, sia nella serie chiara tipo “pastello” con effetto calmante, sia nella serie “elettrica” con effetto stimolante: cremisi, scarlatto, porpora, indaco, cedro,turchese, ecc ecc.

Un soggetto estroverso potrà scegliere qualsiasi colore mentre un introverso avrà bisogno di colori caldi come rosso, arancione, giallo, per compensare le proprie carenze comunicative.
Oltre ad usare i colori che ci necessitano con la scelta di abiti e oggetti di quel colore, possiamo servirci di immagini da contemplare per alcuni minuti al giorno o, meglio ancora, di immagini da usare facendo una meditazione in autoipnosi , cioè registrando la propria voce che recita un testo appositamente scritto per darsi una suggestione positiva. Le immagini che possiamo usare possono essere figure astratte, fiori o panorami... insomma le possibilità sono infinite.
E non poteva mancare l’autopromozione:-)
Se volete una o più immagini personalizzate accompagnate dal testo da usare per un vostro problema emotivo contattatemi sul sito
www.guruditamara.com
al tasto consulenze.
Intanto ecco 8 immagini utili in generale per la vostra meditazione , da usare secondo le indicazioni riportate in questo articolo.






blu+rosso=porpora

blu+viola= indaco

giallo +blu= verde

giallo+verde= cedro

magenta+rosso= scarlatto

rosso+viola= magenta

giallo +rosso= arancione

verde + blu= turchese




RELAZIONI COLORI-ORGANI-ZONE DEL CORPO


epifisi: blu

fegato: rosso

ipofisi: verde

seno: arancione

milza: viola

gonadi: scarlatto

pancreas: cedro

paratiroidi: indaco

prostata: magenta

surreni: magenta

timo: cedro

tiroide: arancione

ed ecco un approfondimento sulle indicazioni terapeutiche dei colori:

ARANCIONE colore riposante ma anche entusiasmante. È il colore dell’allegria e dell’ottimismo. Ha un’azione normalizzante. È il colore del calcio. indicazioni= asma e disturbi respiratori , soprattutto bronchiti catarrali. Rachitismo. Crampi e spasmi. Dispepsia e ulcera peptica. alterazioni funzionali della tiroide. Capelli e cute secchi. Alterazioni del flusso mestruale. Scarsa produzione di latte materno. Ansia. depressione. Fobie. Anoressia . Stimola l’appetito.
Cibi arancione= carota, zucca, arancia, mandarino, pesca, albicocca, melone, mango, kaki, tuorlo d’uovo.


BLU colore freddo, rinfrescante, rilassante, anestetico, analgesico, antispastico. Indicazioni= ipertensione, tachicardia, febbre, infezioni ed infiammazioni. Faringo-tonsilliti. Diarrea. Ittero. Bruciature. Dolori reumatici. Cefalea, insonnia. Facile irritabilità. Nevralgie. Mal di denti. Agitazione fisica e mentale, manie.
Cibi colorati= mirtillo, prugna, susine, uva.


CEDRO antiacido, lassativo, mucolitico. È il colore di molti minerali: oro, iodio, ferro, fosforo, argento, zolfo. Indicazioni= riniti e bronchiti catarrali, iperacidità gastrica. Ostepoporosi.
Cibi di questo colore= cedro e limone acerbo.


GIALLO rinfrescante, lassativo e purgante. Coleretico. Migliora il tono neuro-muscolare, cardiotonico, eupeptico (= facilita la digestione) colore di estroversione e benessere. Indicazioni= dispepsia, stipsi, diaforetico (cioè stimola la sudorazione). Torpore mentale ed intellettuale.
Cibi di questo colore= mais, patata , banana, alcune zucche, limone, pompelmo, melone bianco, burro, uovo, alcuni formaggi, frutta e verdura a buccia gialla.


INDACO colore freddo. Rinfrescante ed astringente, stimola le paratiroidi, alcuni organi di senso (vista, udito e olfatto); inibisce la funzionalità tiroidea; emostatico, tonico muscolare, stimola l’attività della milza, sedativo. Indicazioni= infiammazioni oculari, edemi (es arti inferiori) bronchiti. Convulsioni. Diarrea.
Cibi di questo colore= mirtilli, prugne, susine, uva.


MAGENTA cardiotonico, diuretico, regolatore della pressione. Indicazioni= malattie bronchiali. Calcolosi urinaria.


PORPORA vasodilatatore, induttore del sonno. Eupeptico. indicazioni=insonnia, febbre, tachicardia, dispepsia.
Cibi di questo colore= broccoli, cavolo rosso, radicchio di Treviso, barbabietole, uva, more, mirtilli.


ROSA colore più per la mente che per il corpo. Indicazioni= è considerato un guaritore universale.


ROSSO colore caldo. Decongestionante, emostatico. Cardiotonico. favorisce la crescita e l’aumento di peso. Indicazioni= anemie. emorragie. Colon irritabile. Forme catarrali dell’apparato respiratorio. Alcune forme allergiche (orticaria, eczema). Alcune malattie infettive (morbillo, scarlattina). Psoriasi. Impotenza. Infiammazioni. Lombalgie. Nevriti. Riparazione di fratture. Iperuricemie.
Cibi di questo colore= pomodoro, barbabietola, ravanelli, cavolo rosso, ciliegie, susine, cocomero, fagioli rossi.


SCARLATTO stimolante del cervello, dei reni e delle arterie. indicazioni= infiammazioni.


TURCHESE tranquillante, rinfrescante, cicatrizzante. indicazioni= cefalea, edemi, dispepsia, ferite e piccole ustioni cutanee. Prurito.


VERDE è considerato il miglior colore terapeutico regolatore dell’ipofisi, disinfettante, battericida e antisettico. Regolatore della pressione arteriosa. Indicazioni= edemi, colon irritabile. Calcoli biliari. Malattie da eccesso della coagulazione. Disturbi visivi. Bulimia. Eccitazione. Depressione. Varie forme di stress.
Cibi di questo colore= insalate, cavolo verde, asparagi, sedano, prezzemolo, peperoni verdi, piselli, fagiolini e spinaci, ecc


VIOLA stimola la milza. Antipertensivo. Favorisce l’equilibrio tra sodio e potassio. Indicazioni= disturbi vescicali, contusioni, crampi convulsioni, nevralgie sciatica, diarrea, insonnia.
Cibi di questo colore= mirtillo, prugne, susine, uva.



LIVELLI DI PENETRAZIONE
I diversi colori dell’iride presentano ciascuno una diversa profondità di penetrazione, andando dal rosso , che è il più profondo, al violetto che è il meno profondo.
rosso= lunghezza d’onda 760-620
arancio= “ “ 620-590
giallo= “ “ 590-550
verde= “ “ 550-500
blu= “ “ 500-460
indaco= “ “ 460-420
violetto= “ “ 420-380



in cromoterapia si usano vari strumenti.
(1) apparecchi a fibre ottiche forniti di filtri colorati che emanano energia luminosa a circa 85 watt di potenza. Vengono trattati contemporaneamente vari punti del corpo per una durata di 5-7 minuti.
I dati variano secondo la malattia in gioco, l’estensione dell’area da curare e la reattività del paziente.
(2) Lampade selettive per bagni completi di colore
(3) Occhiali con lenti colorate ad esposizione per alcuni minuti davanti ad una sorgente luminosa
(4) Cromopuntura è l’uso della cromoterapia sui punti di MTC. Si proiettano sui punti dei fasci di luce colorata.

Oltre ai 7 colori dell’iride questa tecnica usa anche il porpora, il rosa, il verde chiaro e il turchese chiaro. Ovviamente il paziente userà il colore nella vita quotidiana e userà anche i cibi del colore che gli necessita: esempio barbabietole o pomodori per il rosso; carote, zucca , albicocche per l’arancio; insalate per il verde ecc.

In veterinaria la cromoterapia è applicata in alcuni allevamenti. La luce arancione favorisce la montata lattea e la riproduttività di molte specie.

In alcuni casi emerge un’intolleranza verso certi colori (si vede anche quando il soggetto rifiuta un certo colore).
L’intolleranza al giallo rivela la presenza di turbe metaboliche o endocrine.
L’intolleranza al rosso è indice di disturbi cardiovascolari.
L’intolleranza all’azzurro indica disturbi dell’apparato urinario.

FOTOTERAPIA E ITTERO NEONATALE
van Brunte e coll, nel 1964 riferivano che molti processi biologici degli organismi viventi potevano avvenire spontaneamente o essere indotti deliberatamente, grazie all’illuminazione della cute. Un esempio è dato dall’ittero neonatale, un’affezione molto frequente, visto che coinvolge dal 20 al 30% di bambini prematuri! Si tratta, com’è noto di una iperbilirubinemia dovuta all’accumulo di bilirubina nel sangue del feto. Il fegato del feto infatti non è capace di elaborarla. Il danno non è grave se viene tempestivamente corretto: in caso contrario può indurre grossi inconvenienti a carico del cervello. Nel 1958 Cremer e coll scoprirono che se questi bambini venivano esposti ad alti livelli di luce blu, il livello di bilirubina si riduce fino a normalizzarsi. La tecnica è nota come fototerapia ma possiamo leggerla come una forma universalmente accettata di cromoterapia.

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