domenica 27 novembre 2011
Omeopatia per la pelle
OMEOPATIA PER LA PELLE
E’ noto a molti di voi che i tessuti dell’organismo, così vari e complessi, derivano dai tre foglietti che si formano durante lo stato embrionale: Ectoderma, mesoderma ed entoderma.
In altri capitoli ho detto che la pelle deriva, come il sistema nervoso, dall’ectoderma.
Immaginando questi tre foglietti disposti a strati in quel piccolo essere che sembra una sogliola, possiamo facilmente capire come, passando ad un avvolgimento cilindrico, lo strato più esterno diventa anche il più interno ed è quello chiamato “Ectoderma”.
Ma, i tessuti che costituiscono la pelle non sono tout court di derivazione ectodermica come avevo detto tanto per semplificare.
In ogni organo ci sono parti provenienti quasi sempre da tutti e tre i foglietti iniziali. Possiamo vedere che in ogni zona penetrano vasi e nervi, linfa, rivestimenti muscolari, foglietti epiteliali ecc ecc.
Man mano che l’embrione si sviluppa fino a diventare un bambino, si avanza sempre più verso una maggiore complessità e non è facile classificare un organo come proveniente da un solo foglietto embrionario iniziale.
Così, per quanto riguarda la pelle, riporto qui un resoconto schematico e molto semplificato di come è possibile affrontare i problemi dermatologici usando rimedi omeopatici mirati secondo il tessuto che ci interessa.
Per questi dati ho utilizzato un articolo tratto da La medicina biologica, ma è talmente impoverito che dovrei scusarmi con l’autore !!!!!
In realtà mi è parso un ottimo spunto da cui partire per questa carrellata, ma resta implicita la necessità di rivolgersi ad un addetto ai lavori quando si hanno problemi di una certa importanza.
“Il derma origina dal foglietto intermedio che è lo stesso da cui derivano ossa, muscoli e tessuto connettivo. Le sue funzioni sono, analogamente a questi tessuti, di sostegno e di deposito. Tutte le patologie del derma sono quindi in massima parte espressione di accumulo tossinico favorito o indotto da altri fattori, quali quelli ormonali e immunologici. Si usano rimedi di drenaggio epatico e generale. Frequentemente per patologie quali la dermatite atopica e da contatto, vengono usati SULFUR, PETROLEUM, SELENIUM.
La patoogia dermica si giova del drenaggio emuntoriale che si può effetture con i farmaci omeotossicologici come ad esempio LYMPHOMIOSOT, GALIUM HEEL, LYCOPODIUM COMP, GLYOXAL COMP.
Per queste patologie la necessità di prescrivere farmaci omeotossicologici contrasta con l’indicazione specifica dei rimedi unitari ad alta diluizione scelti dopo un’accurata individuazione, anche psichica, necessaria nele patologie epidermiche.
L’epidermide si divide nelle 4 zone.
Procedendo dall’esterno verso l’interno:
(1) nello strato corneo si evidenziano patologie quali la cheratosi;
(2) nello strato granuloso si evidenziano patologie come la psoriasi;
(3) nello strato spinoso patologie quali il Lichen planus;
(4) nello strato basale, a grande attività mitotica, patologie profonde e destrutturanti quali il pemfigo. Vediamo ora le seguenti corrispondenze:
SOLANACEE == STRATO CORNEO== CORTECCIA
UMBRELLIFERE== STRATO GRANULOSO== CORTECCIA TEMPORO-PARIETALE
ANACARDIACEE== STRATO SPINOSO== SISTEMA LIMBICO
EUPHORBIACEE== STRATO BASALE== TRONCO ENCEFALICO.
La somministrazione di un rimedio ad alta diluizione esclusivamente indicato per un sintomo cutaneo può indurre, in soppressione, un aggravamento a livello mentale e viceversa. Il farmaco omeopatico in alta diluizione specifico per una patologia dermatologica deve essere prescritto solo dopo attenta valutazione mentale del soggetto.”
Nel vedere i sintomi negativi di queste sostanze sottolineo che ne vediamo contemporaneamente i sintomi che vanno a curare... secondo il principio generale dell’omeopatia
Ciò che in dosi pesabili è un veleno, in dosi omeopatiche è la cura per i sintomi generati da quel veleno.
“Alcaloidi piperidinici presenti nella maggior parte delle ombrellifere curano lo strato granuloso e in dosi ponderali hanno effetti eccitatori sul SN, fino a determinare tremori e convulsioni. CONIUM MACULATUM e CICUTA VIROSA contengono questi alcaloidi. Sostanze che agiscono sullo strato spinoso sono gli orcinoli e i fluoroglucinoli contenuti nella maggior parte delle piante della famiglia delle anacardiacee; queste sostanze sono inoltre contenute nella CANNABIS INDICA e nelle essenze filogeneticamente simili; esse hanno un effetto stimolante sul SNC e determinano una sensazione di ebrezza, alterazioni delle percezioni sensoriali e temporali, della coordinazione, dismnesia, ansia e attacchi di panico. L’azione prevalente è sul sistema limbico, con profondo impatto sulla sfera emotiva. Queste piante hanno un nettissimo effetto irritativo sulla pelle attraverso l’induzione di una reazione allergica immunomediata, caratterizzata sempre dall’insorgenza di flittene. ANACARDIUM ORIENTALE rappresenta l’evoluzione e l’approfondimento della patologia sia mentale che cutanea di RHUS TOX. COMOCLADIA DENTATA presenta un ulteriore aggravamento del quadro cutaneo. Vediamo ora i derivati triterpenici contenuti nella maggior parte delle euphorbiacee e delle timiliacee. I diterpeni sono molecole con effetto sedativo sul SNC. Esso si presenta come quadro patologico molto aggravato nel caso delle euphorbiacee, piante tossiche tanto da causare stati di demenza. Esse possono causare un sovvertimento delle strutture più profonde del SN. Queste sostanze sono sintetizzate da varie piante ad effetto sedativo conosciuto come ad esempio la CHAMOMILLA, piante del genere Taxus come TAXUS BACLATA, TAXUS BREVIFOLIA. La tossicità cutanea di queste piante è molto accentuata tanto da causare un’irritazione diretta su qualsiasi superficie epiteliale con cui vengono a contatto. Come esempio di quanto detto citiamo la CICUTA VIROSA, che è rimedio delle turbe della conduzione elettrica centrale, come ad esempio l’epilessia, e contemporaneamente rimedio della psoriasi.”
Quindi la cicuta ad alta diluizione può curare l’epilessia, e far sfociare una psoriasi; mentre a basse dosi può curare la psoriasi ma causare turbe della conduzione fino ad una crisi epilettica.
sabato 19 novembre 2011
Contatti estenuanti
CONTATTI ESTENUANTI
Tumis era appena tornata da un estenuante viaggio di lavoro a Venezia condito di giallo con finale a sorpresa.
Si era trattato di un breve soggiorno. Il giorno dell’arrivo c’era un forte vento: persino l'acqua del canale era agitata.
Doveva incontrarsi in un noto albergo il “New Age 2012” con Bobby, un “Nativo Americano”, come amava definirsi egli stesso, per preparare un seminario su un nuovo sistema terapeutico di recente messo a punto da lui e tutta la sua equipe. Tumis gli aveva promesso la sua collaborazione per poter rendere più facilmente comprensibile questo sistema fatto di musica, danza e canto ad un pubblico piuttosto difficile, costituito da psicoterapeuti che “amavano la bioenergetica ma non la pseudo-magia”.
Quale non fu la sua amarezza nell’apprendere che proprio quella mattina Bobby era morto a causa di un incidente.
Le telefonate con diverse persone e gli eventi del mattino si susseguivano scandendo tempi velocissimi. Poi in certi momenti il tempo sembrava andare al rallentatore ed allora Tumis riusciva ad essere straordinariamente presente ed attenta a certi dettagli.
Come quando, ad esempio, prete diceva "Splenda per lui la luce perpetua e riposi in pace". In quel momento non potè fare a meno di notare come, tra i soggetti presenti alla cerimonia, la segretaria fosse parecchio più afflitta della vedova.
Poi di nuovo velocità, quasi a non poter fare un riepilogo ordinato dei fatti.
Era stata una giornata surreale iniziata con l'acqua agitata dal vento e quello strano funerale e finita nel terrazzo
dell’ Albergo New Age 2012.
Immersa nella musica mesmerizzante di tamburi di ogni tipo, le sembrava di sentire la presenza del fantasma dell'indiano alle sue spalle.
Da ricco medico, morendo era tornato dai suoi avi ed ora con il suo tamburo sembrava urlarle:
"Scopri chi è il mio assassino in modo che io possa trovare la pace"
Quella notte un incubo spaventoso: una mano cadaverica prendeva la sua e la tirava giù dal letto.
Lei si opponeva con tutte le sue forze a scendere come se cadendo dal letto avesse potuto precipitare in un abisso senza fondo. Allora l’incubo assunse una forza maggiore: ora si sentiva alitare sul viso le seguenti parole “ Tumis, svegliati, su, alzati e vieni con me”.
Ed ecco che svegliatasi così bruscamente vide di fronte a sé nientemeno che Bobby, vivo e vegeto!
Ecco come stavano le cose. Per quanto incredibile potesse sembrare, si era trattato di una finta morte e di un finto funerale per far sì che Fanny, la sua segretaria, a causa della sua scomparsa si decidesse a tornare a Parigi e a non cercarlo mai più.
“Scusami Tumis se ti ho coinvolto in questa farsa tragicomica, ma credimi non avevo scelta! Non voglio più essere famoso e riconosciuto dalla gente. Voglio tornare all’anonimato e vivere con i miei risparmi che ormai sono più che abbastanza.”
T: “Si, ma non bastava ritirarsi dall’attività?”
B : “Dimentichi Fanny”
T: “Ma è poi così terribile questa Fanny?”
B: “ Nessuno immagina quanto fino a quando non la conosce! E’ un vero e proprio masso al piede! Ma presto, andiamo via, l’aereo non aspetta... andiamo nella mia nuova casa dove ci aspetta il resto del gruppo e dove abbiamo costruito l’ecovillaggio “Senza Fanny”... vedrai come ci siamo organizzati, è una favola!!!
Quella mattina il telefono squillava incessantemente mentre lei si affannava a cercare le pantofole che sembravano lontane chilometri dal letto.
“Che incubo idiota -- pensò mentre andava a rispondere con passo da quasi-sonnambula-- con un incubo dentro l’incubo: quella mano gelida mi ha fatto davvero una gran paura.”
T : “pronto”
F: “Finalmente! Ciao Tumis, sono Fanny, allora ho urgente bisogno di parlarti: devi sapere che bla bla bla bla”
T: “ Ma è esattamente ciò che mi hai detto ieri!”
F: “No che non lo è! C’è questa sottile differenza, che prima il dolore era sull’eminenza ipotenar ed ora si è spostato sullo stesso margine ma nel polso. Inoltre bla bla bla
T: “ Ok, prendi le stesse cose che ti ho indicato ieri
F: “Insomma non vorrai liquidarmi così?! bla bla bla ho l’impressione che tu non prenda sul serio quello che ti dico”
Ma Tumis stava già lavandosi i denti mentre Fanny continuava a parlare ad un telefono abbandonato.
Dopo quindici minuti, ormai pronta ad uscire di casa, Tumis prese la cornetta
F: “ecco com’è andata... che ne pensi?
T: che hai fatto una giusta osservazione. Ora devo scappare ci vediamo in studio nel pomeriggio, per la tua seduta”.
Eccoci arrivati alla conclusione della nostra storiella la cui morale è multipla:
(1) Anche i terapisti, i medici, gli psicologi e tutta la categoria degli operatori sanitari hanno bisogno di sganciarsi periodicamente da tutto e da tutti e di ricaricarsi.
Si consiglia poi sempre di sottoporsi a loro volta ad un costante trattamento per riequilibrarsi e riparare i danni causati dallo stress.
(2) Pazienti come Fanny ce ne sono tanti ma il mio consiglio è accettatene al massimo uno alla volta.
Si riconoscono dal fatto che hanno il classico atteggiamento predatorio di energia.
(3)... immedesimandomi in questa storia, vado in vacanza per una settimana, ma dico a quei lettori che avessero bisogno di una consulenza di non preoccuparsi: in questo momento non ho in carico nessuna Fanny, potete contattarmi al solito indirizzo e risponderò: sia pure con comodo.
STOP
domenica 13 novembre 2011
PSICOSOMATICA parte terza
PSICOSOMATICA
parte terza
Le malattie psicosomatiche ci colpiscono, per così dire, nelle zone del nostro corpo che simboleggiano l’aspetto in cui siamo carenti di adattabilità ed elasticità.
Un soggetto che manifesta equilibrio mentale e un ottimo adattamento a ciò che la società impone, tende più di uno cosiddetto “nervoso” ad avere disturbi psicosomatici, proprio perché reprime le sue istanze, sarà il corpo a ricordargliele e ad urlare a gran voce.
Ci sono persone poi che non lasciano trasparire l’affettività e cercano di mantenersi e mostrarsi fredde. Certo se uno si mette in gioco poco, ha la garanzia di soffrire poco. D’altra parte però gioisce ben poco. E’ uno che punta poco perché ha paura di perdere: a monte di tutto c’è la paura di quali saranno le conseguenze delle nostre scelte ed azioni: prima che con gli altri, nei rapporti con noi stessi.
Quante volte vi sarà capitato di pensare o temere in certe situazioni sentimentali in fase iniziale “non vorrei innamorarmi troppo” ?
Ma la freddezza, ammesso che uno riesca a realizzarla (perché di solito è solo una maschera), blocca l’emergere dei desideri e quindi degli obiettivi ed infine, ben presto dalla fase psicosomatica si può virare alla sofferenza psichica consapevole, della quale l’esempio più drammatico è la depressione.
E ora torniamo al nostro mini dizionario.
OBESITA’
(1) soggetto che sente delle carenze affettive. Il cibo è qualcosa di importante che ci viene fornito dalla nascita insieme all’amore: quando siamo neonati riceviamo cibo e carezze, parole dolci e la massima protezione.
Tutto questo viene a mancare rispetto alla forma iniziale, molto presto quando si passa all’età adulta in cui ciò che serve dobbiamo procurarcelo con le nostre forze.
Ma nella nostra immaginazione il cibo vuol dire “mamma”, vuol dire “mi sento amato senza ombra di dubbio, con totale certezza”. Ma sui significati del cibo ci sono addirittura discorsi enciclopedici ....perciò vi risparmio di addentrarvi in questa giungla!!!
Va pure notato che a volte l’obesità può significare anche la creazione di una corazza per proteggerci dagli attacchi esterni o per nascondere ciò che siamo: ad esempio se abbiamo dei forti sensi di colpa e disistima. Se la pelle rappresenta il confine, il pannicolo adiposo sottocutaneo può rappresentare un muro fortificato all’interno del confine.
(2) Da chi non mi sento sufficientemente amato? C’è un modo per ottenere questo amore ?
Cosa voglio nascondere di me? Ho paura di diventare attraente per l’altro sesso? Ho paura che se divento attraente gli altri mi invadano con le loro avances? Ho paura che a qualsiasi avance non saprei dire di no?
ACNE
(2) anche se sono così pieno di brufoli, riesci ad accettarmi lo stesso?
NOTA: a mio parere comunque la componente psico-somatica nell’eziologia dei brufoli è minoritaria; ha molta più importanza la componente ormonale. Poi a sua volta la componente ormonale è collegata a psiche e sistema immunitario come abbiamo visto al capitolo PNEI. Tuttavia per risolvere l’acne è più facile intervenire facendo leva sull’equilibrio ormonale con gli appositi rimedi omeopatici e fitoterapici.
VITILIGINE
(1) soggetto con profondi sensi di colpa
NOTA idem come sopra, perché per questa patologia ci sono componenti costituzionali. Anche se uno si chiede “rispetto a cosa mi sento in colpa” non credo che guarisca dal disturbo. Tuttavia è utile osservare sui propri disturbi la componente psico-somatica per conoscersi meglio e prendere dimestichezza con le proprie fragilità.
ECZEMA
molto spesso è collegato alla paura, all'insicurezza, all'ansia e all'incertezza.
PSORIASI
Il soggetto è ipersensibile e si sente spesso ferito.
Inoltre ha una sorta di ansia da prestazione: vuole essere efficiente e perfetto soddisfacendo tutte le richieste degli altri. Ma questo comportamento lo fa poi sentire oppresso e frustrato: è un circolo vizioso. Sempre a causa di questo bisogno d’amore (a suo parere insoddisfatto) il soggetto con la psoriasi ha un notevole impulso di protagonismo.
CEFALEA
Come per l’obesità, qui si potrebbe parlare per migliaia di pagine.
Si tratta di un disturbo che va affrontato in maniera molto personalizzata.
Come pesonalità, comunque, il soggetto che soffre della classica emicrania, quella cronica, è un perfezionista con grande bisogno di esercitare la sua autorità. Ha la personalità del capo (capo=testa), ha una interiore necessità di dirigere gli eventi, il suo destino, gli altri: e quando questa possibilità gli sfugge di mano (cosa che per forza avviene continuamente) si scatena il dolore. Il soggetto fa anche fatica a lasciarsi andare e lasciar andare determinate situazioni: in questo aspetto somiglia a chi soffre di stitichezza.
L'uomo, specialmente nelle società cosiddette civilizzate, ha privilegiato in misura sempre maggiore le forze celebrali a scapito, delle esigenze del proprio corpo raggiungendo una sempre più scarsa capacità di esteriorizzare le emozioni.
DISTURBI VISIVI
(2) cosa non voglio vedere?
In realtà, come detto in altri articoli, i disturbi visivi sono una vasta gamma e molto legati a cause fisiche.
VERTIGINI
insicurezza nei confronti di situazioni ignote: in chiave simbolica essa richiama la mancanza di punti di riferimento affettivi che ostacola la persona a strutturare un equilibrio interiore stabile: perde di vista il rapporto col mondo e si trova a "ruotare attorno a se stessa". L'equilibrio precario, quindi, conduce ad irrigidimento, a non potersi "guardare attorno". Ecco che arriva la vertigine rotatoria: tentativo di rompere la rigidità imponendo alla persona a "guardarsi attorno".
Ecco cosa dice Claudio Bonipozzi:
“L'ipotesi che sta alla base della medicina psicosomatica è quella dell'unità funzionale di SOMA e PSICHE. La filosofia di questa terapia è, pertanto, quella di fornire informazioni utili a conoscere e colloquiare con il proprio corpo, a rilasciarlo, a scoprire i canali di comunicazione più vicini alla nostra natura (scoprire il linguaggio del proprio corpo attraverso il sintomo).”
NOTA IMPORTANTE:
Per questa carrellata sulla medicina psicosomatica mi sono basata sui miei appunti di kinesiologia ed articoli vari. Voglio però segnalarvi, se volete approfondire, l’articolo da cui ho attinto interessantissimi spunti. E’ a cura del Dr Paolo Bonipozzi e lo potete trovare qui:
http://www.studiobonipozzi.it/Medicina%20psicosomatica.htm
Le stupende opere artistiche inserite subito dopo il mio disegno sono:
due sculture del prof Carmelo Cozzo dal titolo Lo stravolto e l’apatico. Potete trovare tutte le informazioni sull’autore
qui:
http://carmelocozzo.blogspot.com/
I due quadri successivi sono di Carla Colombo e vi consiglio di fissarli durante la meditazione perché non a caso si intitolano Relax 1 e Relax 2.
Potete trovare tutte le opere sul suo sito e sul suo blog:
http://artecarlacolombo.blogspot.com/
sabato 5 novembre 2011
PSICOSOMATICA parte seconda
PSICOSOMATICA parte seconda
Fegato
(1) il Fegato trasforma le sostanze. Se sappiamo trasformare gli aspetti della nostra vita il fegato funziona bene. Lavorare vuol dire trasformare le cose. Il fegato è il lavoro, la capacità di trasformare le situazioni. Con il fegato in equilibrio diamo il benvenuto ai cambiamenti. Quando subentra la presunzione di non aver bisogno di cambiare, il continuare a rimanere sempre nelle stesse posizioni, il pensare “ io sono perfetto, rimango come sono, ho sempre ragione io” , allora il nostro fegato ha qualcosa che non funziona.
(2)Qual’è la causa delle mie inquietudini?
A quale cambiamento rifiuto di adattarmi?
Devo forse esercitare la moderazione, la tranquillità, la rinuncia a certi eccessi come il bere, le abbuffate, il troppo sesso?
Morbo di Crohn
Un profondo conflitto per aver vissuto una vigliaccata", soprattutto,
"indigesta" e con la sensazione e la paura di mancare di qualcosa.
Stitichezza
(1)I soggetti che soffrono di stitichezza sono chiusi, controllati, molto formali, avari e gelosi di ciò che posseggono. Offrono sempre un'immagine "pulita" caratterizzata da grandi ideali e particolare rettitudine.
Paure e credenze che ci inducono alla ritenzione: stipsi, accumulo di gas, ecc.
(2) C’è qualcosa che non riesco a lasciar perdere?
Ho un eccessivo attaccamento alle cose o alle persone?
NOTA
Un esercizio utile sul piano simbolico è fare ordine in casa propria gettando via oggetti inutilizzabili o inutili conservati solo per aver seguito la propria tendenza a conservare tutto. Ovviamente non mi riferisco ad oggetti ornamentali o ricordi di viaggi o comunque oggetti con un valore affettivo: quelli una loro utilità ce l’hanno...fanno parte del nostro discorso interiore.
Mi riferisco a indumenti smessi, stoviglie vecchie ecc ecc
ciò che si finisce per tenere in soffitta come anticamera della spazzatura.
Diarrea
(1) Non-accettazione; rivolta che ci fa respingere ogni cosa
(2) cosa c’è che non riesco a conservare?
Cosa c’è che non riesco a tesaurizzare?
Il problema opposto al precedente.
Spesso i due problemi coesistono proprio perché sono due aspetti di uno stesso squilibrio.
Colon irritabile
(1) meticolosità, pignoleria e, soprattutto, amore per l'ordine. Facilità al pianto, senso di stanchezza, insonnia, palpitazioni e depressione. L'esperienza diarroica non dolorosa (rilasciamento completo del colon) indica depressione, sfiducia, senso di incapacità nell'affrontare il problema.
(2) Ho forse una immotivata paura della reazione
del mio “interlocutore primario” (che può essere uno o entrambi i genitori fino all’età giovanile; il partner in età adulta)?
Ho pure una sensazione di rabbia verso questa persona? Ho voglia di trasgredire, ma paura di prendermi le mie responsabilità sulle conseguenze dei miei scatti di rabbia? Mi sento in colpa e come sporco dopo aver manifestato questa rabbia? Devo forse imparare a calibrarla ed esternarla senza troppo ferire oppure ferendo ma accettando questa conseguenza come parte del processo che mi porta ad un cambiamento nella relazione con l’altro?
Reni
(1) I disturbi ai reni si presentano sempre quando sono presenti conflitti interpersonali (comunicazione disturbata col proprio ambiente). Il meridiano del Rene è associato al decidere e prendere l’iniziativa. Quando il rene è “scarico” si ha paura di muoversi ed essere vivi: vivere è provare sia gioia che sofferenza. I sintomi più caratteristici sono astenia-indifferenza-apatia. Anche i problemi mnemonici e di apprendimento possono dipendere da un rene scarico.
(2) Perché continuo a rimandare una certa decisione o lo svolgimento di un certo compito?
Perché non riesco a prendere le sfide delle circostanze come occasione di crescita? Per poter decidere questa cosa, devo prima chiarire dei presupposti con l’interessato?
Dov’è il punto critico in cui mi blocco?
Cistite
(1) La rabbia trattenuta si trasforma in fuoco: è un disagio a livello di coppia che si manifesta proprio nei momenti in cui si è sotto pressione. Frustrazione, delusione e collera possono manifestarsi con cistiti.
(2) Qui le domande da farsi sono troppe perciò mi fermo e aspetto che vi date tutte le risposte fino alla prossima settimana... e non è detto che entro una settimana ci si riesca :-)
NOTA le due immagini dopo il mio fotocollage, sono di Silvano Franzi che trovate su Flickr come Photographein oppure sul link indicato la settimana scorsa: queste sono a mio parere, oltre che belle sul piano artistico, immagini molto utili per la meditazione.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com