VERATRUM ALBUM ...alla riscossa
domenica 28 novembre 2010
VERATRUM ALBUM...alla riscossa
VERATRUM ALBUM ...alla riscossa
L’uomo che stava seduto di fronte a Tumis con lo sguardo rivolto in direzione della finestra ad osservare preoccupato la neve che cadeva in abbondanza, era Armando Garcia Velasco, un medico con poca fiducia nei suoi colleghi; al telefono si era dichiarato come un “caso urgente”.
Mentre raccontava i suoi sintomi, Tumis lo osservava facendo istintivamente la sua analisi fisiognomica.
Era alto e magro, dalla pelle molto chiara e quasi spenta, come fosse anemico. I capelli erano lisci, folti, molto scuri.
Le labbra avevano un aspetto cianotico, lo sguardo come annacquato, l’aspetto generale emaciato; mentre parlava innalzava spesso il tono della voce mentre qualche schizzo di saliva colpiva la nostra malcapitata dottoressa; poi faceva di nuovo scendere il tono, quando coglieva in lei uno sguardo interrogativo ed allora le goccioline di saliva si crogiolavano nell’anticamera del cavo orale imperlando i tra i denti.
Armando: “ Come le dicevo al telefono, ho dei sintomi che non esiterei a definire da avvelenamento, se non fosse che so benissimo di non aver mangiato nulla di sospetto.
Tumis:” mi dica con precisione...”
A: ” ho una costante sensazione di freddo...come di un freddo cui non ci sia rimedio, come se mi si gelasse il sangue nelle vene; spesso vomito, sempre diarrea profusa e grande quantità di urina. Ovviamente, dato che perdo molti liquidi, ho sempre una gran sete, una sete di acqua fredda e bevande fredde. Ma anche dopo aver bevuto non mi sento meglio. Quando mi muovo mi vengono come delle crisi neurovegetative...in pratica sudori freddi. Spesso sto a letto perché non ho la forza di fare altro!”
T : “ E questo da quanto tempo?”
A: “ Poco più di un mese.”
T: “ Coincide con qualche evento particolare della sua vita?”
A: “Certamente! Non mi sono mai nascosto la componente psico-somatica. In pratica è successo che sono stato retrocesso nelle mie mansioni lavorative. E questo senza alcun motivo, tranne quello che non ho santi in paradiso!
Come le ho detto, sono ricercatore universitario all’istituto di farmacologia.
Ora devo solo compilare delle cartelle cliniche e scrivere i risultati delle ricerche svolte da altri, perché io non sono affidabile, dicono i miei superiori. Ho commesso qualche errore ma non vogliono dirmi quale! Insomma, tanto per non dilungarmi con i particolari, la situazione attuale è che vivo una quotidianità ambigua in cui vengo continuamente sottovalutato e umiliato. Poi a casa mi ritrovo da solo, con tutti i miei fantasmi. Non in senso metaforico: nel senso che mi vengono delle allucinazioni, immagini o voci che mi sfidano e mi sottovalutano ancora, e fanno un gran baccano in casa mia.... ma io sono stufo!
Inoltre conosco il mio valore; so benissimo di valere molto più dei miei dirigenti sia sul piano scientifico che umano. Non devo dimostrare niente a nessuno, io!
Ma --ed ecco un altro malessere-- vorrei ardentemente avere la soddisfazione di dimostrare loro che valgo moltissimo per poi rifiutare la mia collaborazione: voglio prendermi la mia vendetta!!! L’odio contro questi stupidi mi consuma e mi sto letteralmente consumando! Poi mi dico che non posso certo salvare il mondo dalla stupidità! Altre volte, pur essendosi quietate le diatribe del lavoro, mi sveglio di pessimo umore senza un valido motivo. Quando è cattivo umore di livello medio, spaccherei tutto, mentre quando è di livello grave mi sento prostrato e rimango inerte a letto...anche il pensare mi stanca! Altre volte, ultimamente un giorno si e un giorno no, mi viene un’ispirazione particolare nel cercare di arricchirmi. Se avessi molti soldi, potrei lasciare il lavoro rinunciando pure al preavviso! Potrei prendermi la mia rivincita in tanti piccoli modi: certo sarei come una zanzara contro un elefante, ma almeno mi sentirei appagato! Allora faccio la cosa più stupida sapendo bene quanto sia stupida: vado a comperare ogni sorta di biglietti del superenalotto, di tutti i tipi di lotteria, gioco al lotto, prendo molti gratta e vinci! Mi viene una grande trepidazione, la sensazione imminente che stia per accadermi un miracolo, si sto per diventare multimiliardario e quindi sto per mandare tutti a quel paese....che gioia! Poco dopo ecco che non ho vinto niente. Sembra una grossa sciocchezza, ma io vivo in modo molto reale la sensazione di stare per vincere e di solito la mia percezione non mi inganna, DEVO darle ascolto! E poi mi prende lo scoramento: la percezione a quanto pare è stata fallace!!! Con questa ciliegina sulla torta, può farsi un’idea degli stati di trepidazione e delusione che mi procuro da solo.... come se non fossi già abbastanza nei guai!!!”
In quel momento suonò il telefono nell’altra stanza e Tumis fu chiamata a rispondere in privato: era Morpheus
“Tumis, volevo solo sincerarmi che stesse andando tutto bene... sai il soggetto che ti ho mandato non è tanto tranquillo, e, dato che viene fuori da un ricovero coatto, volevo metterti sull’avviso di stare attenta a non fare osservazioni che lo possano irritare”
T. “Davvero? devo essermi confusa, perché solo ieri mi hai inviato quattro persone... ma credo che ti sbagli, questo è quel ricercatore universitario piuttosto depresso...”
M . “ Ricercatore-cosa? Non c’è nessun ricercatore universitario! L’unico universitario che ti ho mandato è una sorta di fac-totum, abbastanza colto, di certo diplomato, che è stato assunto all’istituto di farmacologia dopo che aveva perso il precedente lavoro, che era quello di venditore di auto di seconda mano!
Tumis cominciò a sorridere: “ grazie mille, con quest’ultima informazione sei stato prezioso: ero indecisa tra due rimedi,
Causticum o Veratrum album, ma ora so quale dare! Gli faccio la prescrizione e poi te lo invio per la psico-terapia come al solito ...ciao”
“ sei sempre la solita: uno dice qualcosa e lei “ecco mi hai dato l’idea!!!!” Ok, spero che il tuo rimedio mi sollevi almeno un po’ da questa difficile gestione...ciao paperina!”
E così, Tumis sceglie Veratrum Album, uno dei “grandi bugiardi, di quelli che ormai sono allo stadio in cui non sanno di mentire”.
La considerazione stavolta è solo una: ho cercato di romanzare i sintomi che traggono giovamento da questo rimedio ed allora li ho descritti tutti; ma niente paura: se un soggetto ha solo quelli della sfera fisica basta assumere una diluizione bassa, dalla 5 alla 9 CH; Se ha i sintomi psichici può assumere le diluizioni alte ed altissime, tenendo presente che nelle psicosi l’omeopatia può essere un valido aiuto ma che da sola non è quasi mai risolutiva.... ovviamente come prima scelta ci vuole la psico-terapia.
Le immagini oltre ilm mio disegno sono: Pronto soccorso e La volata di Giovanni Ambrosioni e Happy thanksgiving di Vntghippy.
STOP
domenica 21 novembre 2010
1 0 0
1 0 0 !!!
Siamo arrivati al centesimo articolo
ed al secondo anno di vita di questo blog: che dire?
Innanzitutto ringrazio tutti gli amici artisti dei quali ho biecamente sfruttato le immagini!!!!
In particolare Giovanni, Romano, Carla, Thaline, Tania e tutti nessuno escluso!!!
Oggi non posso certo tralasciare di includere queste tre immagini che simbolizzano questo particolare momento della mia vita culturale-lavorativa:
“Donna d’altri tempi...Susy”, di Giovanni Ambrosioni, perchè tale mi sento fin troppo spesso!!!
“Salute”, sempre di Giovanni, per fare un brindisi virtuale con tutti voi;
“Saharamarathon” di Romano Guidotti perchè indica la maratona che sto facendo (conciliare i tempi lavorativi e privati con l’attività in rete è una vera maratona) per diffondere concetti olistici e di “armonico sviluppo dell’uomo”!!!
Mi diverte mettermi in sintonia con i significati dei numeri ed il cento (in tutti i campi) per me rappresenta l’occasione di fare un bilancio, una pausa per raccogliere l’energia, e una riflessione sul come e perchè continuare.
Alcuni di voi sono lettori occasionali che hanno clickato questa pagina mentre cercavano altro; altri sono lettori che mi conoscono e non perdono una puntata; altri mi hanno contattato in quanto operatori olistici o amici dei siti d’arte. Un posto speciale poi sono gli amici iscritti al blog!
A tutti voi, di qualunque categoria facciate parte voglio dire un mega-grazie per aver avuto la pazienza di leggere questi discorsi a volte troppo tecnici, a volte pedanti, a volte troppo lunghi...e ci sarebbero altri difetti da elencare ma meglio calare un velo pietoso!!!!
Ma allora , direte voi, se giudichi di scarsa qualità questi scritti perchè insisti?
Sono consapevole della scarsa qualità formale ma altrettanto convinta dell’importanza dei contenuti.
Ciò non toglie che -- tempo permettendo-- cercherò di migliorare anche tutti gli aspetti grezzi :-)
Inoltre questo articolo di pausa lo prendo per festeggiare insieme a voi questo piccolo traguardo e poi continuare alla grande!
Per festeggiare voglio fare un mini-sondaggio!
Questo sondaggio mi servirà a preparare articoli più mirati verso le vostre esigenze e curiosità.
Sottolineo che non vi sto chiedendo commenti e/o complimenti ma solo pochi aspetti che possa modificare a breve termine. Naturalmente su ogni domanda potete dare anche più di una risposta, dato che alcune non si escludono a vicenda!
COME GIUDICHI LA COMPRENSIBILITA’ DI QUESTI TESTI:
(1) facile
(2) media
(3) difficile
COME GIUDICHI LA LUNGHEZZA MEDIA
(1) non mi interessa tanto guardo solo le figure;
(2) mi stufo di leggere a circa metà articolo e chiudo;
(3) leggo tutto l’articolo lentamente oppure più di una volta per ben recepire il contenuto;
(4) leggo il capitolo una volta e velocemente, tanto so che se mi viene quel problema posso sempre consultarlo di nuovo per annotare i rimedi;
HAI MAI SEGNALATO QUESTO LINK AD AMICI , PARENTI O CONOSCENTI PERCHE’ AVEVANO UN PROBLEMA A TUO PARERE RISOLVIBILE CON I CONSIGLI QUI INDICATI?
(1) no, mai
(2) una volta
(3) qualche volta
(4) spesso
TI SOFFERMI A GUARDARE I DISEGNI NELLA CARRELLATA IN BASSO?
(1) mai
(2) una volta
(3) qualche volta
(4) spesso
(5) sempre
COME GIUDICHI I DISEGNI “ORNAMENTALI” RIPORTATI SULL’ARTICOLO
(1) inutili o poco pertinenti
(2) piacevoli
(3) sento che offrono uno spunto di riflessione anche se non so come e perchè
COME GIUDICHI I DISEGNI SCHEMATICI RIPORTATI SULL’ARTICOLO?
(1) del tutto incomprensibili
(2) li guardo una volta ma non credo di poterli usare per
l’auto-trattamento
(3) li guardo con attenzione solo durante la lettura dell’articolo
(4) li stampo per usarli nell’auto-trattamento
SEI UN LETTORE:
(1) occasionale che ha clickato questa pagina mentre cercava altro;
(2) mi conosci “dal vivo” o come amico o come cliente della farmacia.
(3) non perdi una puntata
(4) mi hai contattato in quanto operatore olistico
(5) mi hai contattato in quanto amico dei siti d’arte
(6) Sei un amico iscritto tra i magnifici seguaci del blog!
ALTRO
puoi richiedere argomenti che ti piacerebbe appofondire o argomenti nuovi che ancora non ho trattato e ti interessano.
Puoi esprimere critiche e/o suggerimenti
CIAO!!!!!!!
domenica 14 novembre 2010
Energia e Cosmo
ENERGIA e COSMO
secondo la MTC
Secondo il pensiero della medicina tradizionale cinese (MTC) tutto l’universo è energia in incessante moto di trasformazione e circolazione il cui equilibrio è garantito dalla sua trasformazione stessa. L’uomo-microcosmo è soggetto alle stesse leggi del macrocosmo. L’essere umano eredita l’energia dai suoi genitori, energia ancestrale, e man mano che la consuma la reintegra con ciò che mangia e respira. L’energia circola lungo i meridiani che mettono in comunicazione gli organi interni, dove viene prodotta, con qualunque parte del corpo. Nel sistema teorico della medicina cinese non esiste dualismo in senso antitetico tra corpo e psiche e tra materia ed energia.
In agopuntura, come nelle varie tecniche di digitopressione, ogni punto può essere utilizzato efficacemente per intervenire sia sulla sfera fisica che su quella psichica.
Si osservano quattro PRINCIPALI ENERGIE nel corpo umano:
WEI QI= energia difensiva. E’ l’energia più yang, la più mobile del corpo, la più rapida, che serve a difendere l’organismo contro le aggressioni esterne. Essa circola soprattutto sulla superficie del corpo, nella pelle e nella carne; apre e chiude i pori, riscalda i differenti tessuti e agisce a livello della vasomotricità e della termoregolazione nonché del sistema immunitario (ad esempio nella reazione allergica).
YING QI= energia nutrice, ha il compito di nutrire tutti gli elementi dell’organismo; proviene dal metabolismo delle energie alimentari, inviate dallo stomaco, e respiratoria, ricavata dai polmoni. Circola in particolare nei meridiani principali.
YUAN QI= energia ancestrale, quella originaria che è data a ciascuno all’atto del concepimento, dall’unione delle due energie di polarità opposta proveniente dai genitori. Questa ha sede nei reni, che comprendono anche le ghiandole surrenali e gli organi genitali corrispondenti. Essa costituisce un potenziale fisso che va diminuendo durante la vita.
SHEN QI= energia psichica o mentale. I cinesi definiscono 5 particolarità della mente, che corrispondono ai 5 movimenti psichici, 5 entità viscerali o 5 anime vegetative.
SIGNIFICATO DI COSMO
Cielo anteriore è un termine che definisce tutto il complesso di eventi passati sia recenti che remoti; Cielo posteriore indica gli eventi presenti e le prospettive future in base all’intrecciarsi delle varie circostanze.
Le 6 energie -- Liu-Qi--
provengono dal cielo e dall’ambiente. Esse hanno il compito di vivificare, attivare, risvegliare l’inerzia yin interna. La direzione del loro vettore è
esterno-interno, interessando via via la cute, i meridiani, i tessuti, i visceri, gli organi.Per un buon funzionamento dell’organismo è necessario che vi sia un costante equilibrio tra i due parametri variabili cosmo e vivente.
Le 6 energie cosmiche quando vengono introiettate in modo “giusto”, hanno l’effetto di un nutrimento sull’individuo.
In caso di sovraccarico parassita o di desincronizzazione, le 6 energie divengono patogene e prendono il nome di
6 perversità --Liu Xie--.
Esse penetrano nell’organismo e la loro irruzione attraverso il punto debole di quel dato momento, provoca uno stato iperergico (piano Shi) caratterizzato da una sintomatologia particolare:
(1) rapida insorgenza dei sintomi in fase acuta
(2) avversione mirata contro l’energia specifica responsabile (ad esempio se il soggetto sta male per un colpo di freddo, la perversità è il freddo, il soggetto è freddoloso, odia il freddo e cerca il caldo);
(3) stati febbrili
(4) malessere generale con dolorosità diffusa
(5) polso superficiale e/o lento nel caso del freddo.
I modelli di reattività e le energie determinanti sono simbolizzati in 6 parole chiave abbinate a condizioni climatiche ben definite.
Essi sono :
Vento- feng,
Calore-re,
Fuoco-huo,
Umido -shi,
Secco -zao
Freddo-han.
(1) Vento= L’energia cosmica agisce sul legno in primavera e al mattino. Si verifica il risveglio di vermi e microbi. Nel simbolismo dei termini “primavera, vermi e microbi” sono insiti i concetti di allergia e contagio. I cinesi immaginarono i microbi come invisibili lumachine che lasciavano una scia bavosa piena di veleni (le esotossine). Vento vuol dire tempeste di vento, uragani, tifoni, veicolo di contagio di malattie infettive in generale e degli itteri tossinfettivi; sgretolatore delle difese dell’energia (allergie e malattie autoimmuni), scatenatore di bufere psicosomatiche. Attivatore e concausa di altre perversità, è classificato al 1° rango di tutte le malattie. Il vento rende operativi dapprima il meridiano F collegato a quello MC. Si attivano così contemporaneamente tutte le cellule irritabili come ad esempio placche neuromuscolari, motrici, vasomotricità, attività retinica, sistema immunitario, funzioni cardiocircolatorie, aggressività, ira. Se di intensità eccessiva penetra direttamente dentro schiantando l’ammortizzamento dei meridiani e provoca danni subitanei e brutali tipo paralisi (emiplegie monolaterali motorie, spastiche), turbe del visus (fino a glaucoma acuto), deragliamenti immunitari (fenomeni allergici o autoimmuni); turbe cardiocircolatorie in iper- , fino alla rottura vascolare. Nella sfera psichica determina ira funesta. La meteropatia moderna studia alcune di queste sindromi, come ad esempio la sindrome da Scirocco, Midi, Foehn sud-europei, che portano agitazione, insonnia, ipertermia, disidratazione, morte improvvisa del lattante, aumento delle complicanze postoperatorie, aggravamento della TBC, delle ulcere gastro-duodenali, delle reumo-artropatie; sindromi da Amok nel Sud-Est asiatico che scatena crisi di follia omicida collettiva; sindromi da Autan in Linguadoca; sindromi da Sharav in Israele, responsabili di crisi iper-serotoninergiche, iper-tireosiche, astenie; sindromi da Tramontana e Mistral con insonnie, emicranie e nevralgie; sindromi da Uragani con diarree, convulsioni infantili, aumento degli infarti più marcato ai tropici nei mesi estivi e in Europa nei mesi primaverili.
(2) Calore L’energia cosmica agisce sul fuoco in estate e nel pomeriggio. Il calore è energia del cielo. Nella maggioranza dei casi il calore è esogeno ed espande, diffonde, ipermobilizza. Impatta nel meridiano VB e TR, tende a prosciugare i fluidi con comparsa di astenie psicofisiche, distonie, disidratazione. Di conseguenza si avranno ripercussioni sul Qi, intimamente correlato a fluidi e sangue, e nel sangue con ribollimenti (= tendenza allo stravaso emorragico). Con facilità il calore diviene concausa assieme all’umidità nel produrre “veleno di fuoco” che si concreta in formazioni purulente, ascessuali, empiematose, flemmonose. Attacca l’alto del corpo, perciò soprattutto il capo con i colpi di sole e di calore, aggravati da bevande ghiacciate (diarree fredde) e dai bagni freddi. Le emorragie cerebro-meningee da calore sono descritte come “comi subitanei del paziente che ha tinta grigio-terra e profuse sudorazioni fredde”. La meteropatologia moderna dice che il calore provoca aumento delle gonadotropine, della kaliemia, dell’attività surrenalica, della secrezione testicolare, delle emazie, delle piastrine e degli eosinofili. L’esposizione al clima sahariano o l caldo-umido della giungla provoca una sindrome caratterizzata da tachicardia, ipotensione, sudorazione con perdite elettrolitiche, iperventilazione, alcalosi, tetania ed eclampsia anche mortale. La disidratazione, con cui si possono perdere fino a 18L /die, provoca i sintomi classici da calore e cioè essiccamento delle mucose e tegumenti, sete intensa, astenia, delirio, vertigini, vomito,cefalee, collasso cardiocircolatorio.
(3)Fuoco è l’aumento della temperatura, oltre ogni soglia biologica, con impossibilità di un adeguato adattamento. Impatto sull’asse vitale Shao Yin (reni-cuore). Può essere determinato da cause fisiche come ad esempio climi equatoriali, fonti di calore eccessivo, o da cause tossiche che provochino sintomi simili (ipertermie maligne), cioè disidratazione, emoconcentrazione, shock e morte. Vi è un fuoco endogeno che non deve essere confuso con il fuoco esogeno, pernicioso. Le energie esogene vento, calore e fuoco sono le più yang e possono essere anche considerate come energie radianti anche considerandone gli effetti biologici descritti dalla tradizione. Il calore è il fuoco che “riscalda” ed è anche il fuoco che “illumina”. Perciò viene classificato in luce, raggi infrarossi, raggi UV, e altre energie. La luce è yang che si alterna al buio yin in un ritmo perenne. La luce attiva le gonadotropine, i bioritmi cronodipendenti endogeni ormonali, ipertrofizza l’ipotalamo. Le luci colorate hanno effetti psicobiologici (cromoterapia). Nello spettro luminoso visibile i “colori” vanno dall’ultravioletto (verde-blu del legno) all’infrarosso (del fuoco) con al centro sempre il giallo della terra. Perciò lo spettro visibile è yang, colorato, induttore. Lo yin, bianco-metallo e nero-acqua, ricettivo. I raggi infrarossi calorici sono responsabili di reazioni eritematose, vasomotrici, attive, e di benefici riflessi sulla sofferenza atro-mio-reumatica. I raggi UV abbronzano, concorrono a formare vitamina D, hanno azione sull’epifisi (assieme alla luce) con attivazione di circuiti antidepressivi. Se in eccesso provocano gastriti, ipotensione, disionie con iper Ca,K,Na e P e fotoftalmiti. Altre energie sono i raggi alfa, beta e gamma: raramente l’uomo ne è vittima in natura salvo che per i raggi cosmici (cielo) e il radon (terra).
(4) Umidità colpisce i meridiani P e MP. Agisce anche nella funzionalità del connettivo (edemi), delle mucose respiratorie (catarri), gastrointestinali (dispepsie) e della cute. L’umidità aerea è un filtro nebuloso per le radiazioni elettromagnetiche. Nelle zone umide e nelle città con alta concentrazione di smog, CO2, SO2, provoca artralgie, attacchi asmatici e broncopatie croniche con punte veramente allarmanti. E’ l’energia interstagionale caratteristica dei climi monsonici, nebbiosi, piovosi, inversamente proporzionale alla ventilazione aerea, all’aumento di temperatura, all’altitudine.
E’ definita pesante, infiltrante, impura, cronicizzante. Provoca ipersecrezioni, catarri, diarree. Infatti, la disfunzione di MP correlata a quella di P e con la complicità di R, sfocia nella formazione di catarri flegmatici, concausa dell’otturazione dei vasi sanguigni (trombosi, infarti), linfatici (edemi, ristagni), dei meridiani (lesioni funzionali) e degli orifizi (turbe della somatosensorialità con ripercussione sulle funzioni superiori del SNC sia discriminanti che motorie). L’umidità ha anche significato di forza gravitazionale (terra-pianeta). L’assenza di gravità provoca atrofie muscolari e osteoporosi.
(5) Secco-Zao è l’energia dell’autunno e della sera, attacca in alto focalizzando e condensando, penetra nel colon e nello stomaco, meridiani yangming. Di conseguenza si hanno vomiti e/o diarree disidratanti e assetanti. Si essiccano i poteri nutrienti, rinfrescanti e lubrificanti degli yin (Qi, sangue, fluidi): il SN-periferico, non più vivificato, è turbato con genesi di paralisi flaccide, yin, sistemiche bilaterali e con ipotrofia muscolare. L’essiccamento incide anche sulla sudorazione, sulla crasi ematica e sulla termoregolazione. Se prevalgono oltre una certa soglia gli ioni negativi si accusa malessere, irritazioni delle mucose, tosse, dispnee, cefalee, congiuntiviti, deficit del rendimento psicofisico. I venti con alta carica positiva possono avere effetti devastanti su uomo, fauna e flora. Certi virus e batteri si virulentano. Questi venti sono detti “maligni” o “delle streghe”. L’aumento di ioni positivi incrementa i suicidi, gli incidenti stradali e gli incidenti in generale, per rallentamento dei riflessi. Nelle situazioni con prevalenza di cariche negative migliorano i parametri vitali di rendimento psicofisico, tono dell’umore, sonno, appetito e migliorano le malattie artroreumatiche e alleroasmatiche. Gli ioni negativi aumentano nelle acque superficiali, nelle fontane zampillanti, nelle cascate, vicino agli alberi da alto fusto, nelle distese sabbiose, nelle alte rupi. Sono tipici luoghi di vacanza non per l’ossigenazione come comunemente si crede, ma per la giusta e benefica ionizzazione.
Al contrario, portano una ionizzazione deleteria, cioè lesiva sullo yin, l’aria condizionata, i tessuti sintetici, le pareti metalliche, l’armatura degli edifici in cemento armato, le lampade fluorescenti, il macchinario elettronico degli ospedali e degli uffici, lo smog, il fumo e l’interno delle auto (pericolo yin di colpi di sonno mortali. I soffitti bassi e i letti a baldacchino per la loro “posi-ionia” facilitano il riposo metabolico. La luna provoca una “cavità ionosferica” sull’asse terra-luna con aumento posi-ionico sulla superficie terrestre, causa della pazzia lunare umana e della crescita lunare della flora e dei cicli femminili con le implicazioni psicosomatiche e neuroendocrine connesse.
(6)Freddo-han è l’energia dell’inverno, della notte. Agisce sui meridiani V e IT. È lo yin che congela e lede ogni yang, condensando, rallentando, concentrando, contraendo i vasi, provocando algie crampiformi nei visceri e ipoattività generalizzata fino alla mortale letargia.
I sintomi vanno dalle forme simil-influenzali fino ai congelamenti ed assideramenti. La medicina occidentale sa che il freddo diminuisce le increzioni di ADH, l’attività paratiroidea, i tassi di Mg,Ca,P,I e potassiemia con aumento della diuresi, dell’attività tiroidea, corticosurrenalica e gonadica maschile. Si aggravano le condizioni degli asmatici e degli artropatici. Le turbe immunologiche facilitano i contagi e la morbilità. Le turbe algide sono riscontrabili anche nelle diarree fredde e nelle crioglobulinemie. La tradizione accusava il freddo di favorire l’incubazione delle larve nei ruscelli, dei vermi nella neve e nelle paludi ghiacciate perché si potessero risvegliare in primavera. Il calore estivo favoriva le larve nelle carni, specialmente suine, e nei pesci; l’umidità favoriva le muffe negli alimenti, generanti itteri, diarree e dissenterie. Il secco favoriva le sindromi tussigene e le infezioni broncopolmonari. Perciò, fin dall’antichità la MTC classificò le epidemie in modo razionale.
Il trattamento dei punti è molto complesso e serve a manipolare l’energia. Ricordiamo che oltre ai punti scelti da caso a caso, è sempre utile trattare STIMOLANDO:
in primavera F1 e VB41
in estate C8,MC8,IT5 e TR6
in autunno P8 e GI1
in inverno R10 e V66
nelle interstagioni MP5 e S36.
STOP
martedì 9 novembre 2010
Udito
UDITO
Per la strada
Era un tardo mattino di avanzata primavera in una città inglese. Un uomo camminava lento lungo una strada di un quartiere suburbano, senza una meta conosciuta in anticipo. Sentiva su di sé l’aria ancora pungente in attesa di un’estate che si attardava, e forse non sarebbe stata calda. Intorno odori e profumi di gemme e fiori, dai modesti giardini di case che, a dispetto della loro tentata diversità per opera di chi vi abitava, apparivano tutte ugualmente grigie e monotone.
Queste abitazioni senza pretesa erano lì da quando il Paese, con le banche, le navi, l’industria aveva dominato il mondo, e portato alle città uomini e donne che, pur rimanendo poveri, avevano reso grande l’Inghilterra con il loro lavoro. Nascita e morte, amore, sofferenza e gioia di generazioni erano passate lungo quelle vie cosi simili tra loro, come quella lungo la quale ora quell’uomo stava procedendo lentamente.
Sa di non aver fretta perché in quel giorno di libertà, che si può indovinare nei jeans indossati, non lo attende di certo il lavoro di contabile in quella Assicurazione, situata nel quartiere degli affari, che tuttora mantiene il nome di quando l’Inghilterra era cosi forte nel mondo. Qualcosa di quel lavoro era comunque cambiato, da quando i suoi colleghi del passato usavano grandi registri rilegati, e abbondante inchiostro di colori diversi.
Si riteneva più fortunato perché oggi poteva impiegare un computer per curare i dati aziendali. Quel computer gli permetteva anche, quando cadeva nella noia o nell’ozio, e non era visto da occhi indiscreti e malevoli, di poter entrare in Internet e in qualche modo viaggiare nel mondo. D’altronde la lingua che parlava gli permetteva un grande orizzonte. Era per lui come un modo di viaggiare per mari e porti lontani rimanendo in realtà sempre a casa.
Non era certo un lavoro creativo il suo, almeno nel modo corrente in cui un artista vede la creatività, e di certo non aveva mai amato competere per una carriera, o un avanzamento, o un guadagno ulteriore come i suoi colleghi erano più abituati a pensare ed agire.
Questo suo atteggiamento, conservato da sempre, per lui ha un pregio, ossia la sua capacità di separare, quasi come un taglio di coltello, il tempo del lavoro, richiesto dal consorzio umano a contributo della vita, e il tempo riservato alla parte nascosta di sé, conosciuta da pochi intimi, che contemplava la poesia, l’immaginazione, i sogni, anche quelli che non si realizzano mai, proprio quelle cose che i colleghi, e il mondo cosiddetto più comune, generalmente non considerano.
La poesia per lui non era necessariamente quella scritta con le parole, ma piuttosto qualsiasi opera, anche di materia, che avesse tentato di cogliere la vita. Gli viene in mente che per secoli le donne dei nomadi dell’Anatolia avevano costruito kilim in cui con i colori ricavati dalla natura tessevano lane e figure mostrando la vita quotidiana nel suo ciclo del divenire. Questa gli sembrava da sempre autentica poesia.
L’uomo continua il suo cammino con attenzione e mente fluttuante, in cui entrano i diversi segni della vita, i genitori ormai andati, le persone di significato, i sogni mai del tutto compiuti, l’adolescenza e l’inquietudine come compagne inseparabili di vita, la tristezza della domenica, l’implacabile solitudine, il desiderio inattuabile e assurdo di quel periodo della sua vita di poter conoscere tutto dei mondi passati e di quello presente, i progetti, gli amori persi per sempre, le possibilità mai compiute. Si accorge che di qualche donna avrebbe voluto conoscere molto di più, ma ora non era più possibile, mentre di altre non sa ormai niente da tempo.
Camminava così da diverso tempo guardandosi dentro, quando da lontano sulla via deserta gli parve di udire un suono di musica piacevole e inconsueto. Dapprima prova meraviglia perché gli sembra insolito in quella circostanza, ma procedendo innanzi accompagnato dalle immagini del suo animo, la musica diviene sempre più definita, armoniosa, eterea, quasi da un mondo imprecisato, alieno da quella strada apparentemente così comune. Sembravano quasi esservi due realtà separate, il quotidiano di quella via e l’immaginario di un mito e luogo lontani.
Mano a mano che andava avanti la fisicità del suono andava crescendo. Sembrava la musica di un piano, ma era cosi flebile, dolce e armoniosa da poter essere confusa con il suono di un flauto o di un violino, leggera e sottile come era. Una definizione più comune l’avrebbe considerata angelica. Una melodia che chi ha pratica lunga di certe meditazioni dell’oriente sa provenire dall’intima interiorità della persona.
Sapeva pure che alcuni uomini in altre parti del mondo erano capaci di parlare e comunicare con gli alberi, ed anche di ascoltare lo scorrere della loro linfa, vita e sangue delle piante, come un’armonia musicale. Prerogativa del tutto perduta dagli uomini che vivono in questa parte del mondo i quali, parlando con gli alberi, malauguratamente correrebbero anche il rischio di esser considerati soggetti di psichiatria, e come tali inopportunamente curati.
Ma mentre procedeva, assieme ai ricordi della vita, gli vengono in mente anche pertinenti ricordi di quanto conosceva dalle letture di cui era sempre stato avido, come l’antico filosofo greco che aveva ben intuito la stretta relazione tra musica e matematica, ma anche il ricordo omerico di quando Ulisse, durante il peregrinare sul mare alla ricerca di un tragitto per il ritorno, fu costretto a farsi legare, ammagliato come era dal canto delle sirene, affinché la nostalgia per la propria terra non fosse indebolita o annientata da quel canto di esseri femminili.
Ma si ricorda pure di un altro Ulisse, nella figura di Leon Bloom, così simile a quello omerico, mentre sta compiendo un viaggio di una sola giornata per le vie di Dublino. Sente di somigliargli perché anche lui in fondo sta procedendo per una grigia città lasciandosi andare al flusso della sua coscienza e impressioni. Dice anche a sé che pure lui sta vivendo un daydreaming, un libero lasciarsi andare a pensieri, ricordi, in cui si mescolano come nell’arcobaleno i colori della vita, le emozioni passate e presenti.
Questo miscuglio di sensazioni e ricordi lo rendono attratto verso quella melodia che lentamente si sta avvicinando sempre più nitida. Si accorge pure che la melodia sta prendendo nella sua mente quasi la forma di una metafora o di un simbolo della vita, ed in particolare della sua, nell’avvicendarsi degli eventi che rendono interconnessa l’umanità presente, passata e futura. Sente di definire quel suono come celestiale scomodando parole che, queste sì, provengono dalla poesia scritta.
Alla fine si ferma proprio accanto a quella porta che dava su un piccolo giardino curato, con rose e altri fiori che, dalle sue scarse conoscenze sul verde, sapeva che ben attecchiscono alla terra. Rivolge lo sguardo più direttamente alla porta e inaspettatamente si accorge che è appena socchiusa, senza capirne la ragione. Si avvicina alla porta e d’istinto è tentato ad entrare, subito fermato però dall’educazione ricevuta dalla madre che gli impedisce di introdursi in una casa non accolto. Si ferma sulla soglia per più di un attimo, che vive in realtà come eterno, senza sapere che cosa fare. La dolcezza del suono intanto continuava liberamente.
La sua parte razionale certamente non sopporta l’idea di entrare e trasgredire, ma altrettanto forte è in quell’attimo la sua parte emozionale e la curiosità, che nella vita non lo aveva mai abbandonato, di conoscere di più rispetto alla melodia che sta udendo. Alla fine prevale la parte emozionale ed entra senza indugi.
Si trova di fronte una scala che portava al secondo piano, ma di certo l’armoniosità è proveniente da un ulteriore ingresso, al fondo di uno stretto corridoio a pianterreno verso il quale non esita ad andare. Anche questa porta è socchiusa, ma di questo non si meraviglia più di tanto, e decisamente entra.
Si accorge subito che chi esegue la musica è una giovane donna, non più adolescente, tutta presa dallo strumento tale, da non accorgersi neppure che qualcuno è entrato. L’uomo procede più sicuro di sé e le si avvicina proprio nel momento in cui leva il capo e scorgendo lo sconosciuto non si spaventa affatto, esprimendo invece un sorriso come se in realtà fosse una persona da molto conosciuta, il che definitivamente rassicurò l’uomo il quale a quel punto non si sentì più un intruso.
La donna indossa una lunga veste, sensuale, ricca di colori e fiori che gli rammenta la gentilezza delle sete orientali che, indossate, inducono al sorriso colui che guarda. Nella penombra appare esile e delicata, quasi diafana, un volto fine che sembra narrare una sofferta storia di vita, i capelli biondi, di un biondo cinerino. Quando qualche attimo prima ha alzato il capo i suoi occhi gli erano apparsi di un azzurro penetrante, vivace, quasi taglienti. Pensa anche di cogliere una sensualità quasi carnale, tuttavia non provocante, apparentemente in contrasto con l’esilità del corpo, e che suggerisce invece una profonda e sofferta spiritualità, manifestata appunto da quella melodia e da quello strumento.
Lei riprende a suonare con dedizione ricavando quei motivi che lo avevano indotto a deviare il cammino. Gli sembra di cogliere con lo sguardo una passione profonda ed insolita in quella donna, come se lei e lo strumento fossero una sola entità inscindibile. A quel punto si lascia andare a quella situazione che gli sta divenendo familiare, come se fosse conosciuta da sempre e alla quale non può e non vuole sottrarsi.
Rassicurato, sente dentro di sé che il daydreaming, interrotto dalla preoccupazione per la trasgressione compiuta, sta riprendendo. D’altra parte, come non poteva non succedere in quella situazione. La dolcezza della melodia gli risveglia questa volta ricordi davvero lontani che da anni non gli erano più tornati alla mente. Le immagini primissime dell’infanzia con le figure dei genitori e di altri adulti che allora sembravano enormemente grandi, in un luogo circondato da colline, alberi, cieli azzurri invernali. Gli sembrò che queste fossero immagini sbiadite che si ricomponevano con sempre maggior nitidezza.
Quei toni melodici gli facevano vedere la sua vita con una lucidità mai avuta prima, come se il tempo si condensasse in qualcosa di irripetibile. Emozioni e ricordi che hanno animato la sua mente prima di entrare in quella casa ora stanno divenendo chiari e delineati quasi fossero capitoli di un libro. E’ un’intima sensazione, non facile da spiegare con le parole di un dizionario, ma la sente molto immediata e vicina. Quella musica, si accorge, sta divenendo un catalizzatore dell’infinità degli attimi della sua vita che ne danno un senso, tuttavia difficilmente comunicabile con le concrete parole.
Quella donna con quelle sue armonie e capacità di creare suoni dallo strumento gli stava dando quella rara possibilità di vedersi nella continuità della sua vita, come un’immagine in sé compiuta, proprio come succede talvolta di scorgere in forme della natura, che appaiono lì dall’origine del mondo, sebbene soggette nelle ere ad una loro fine.
Gli pare anche di intravedere sul frontespizio di uno degli spartiti di fronte a lei il nome di Pauline e quindi di conseguenza immaginò che potesse essere il suo nome. Se questo era vero, pensò che quella era l’unica cosa che conosceva di quella donna, assieme alla sua straordinaria capacità di fargli evocare l’essenza della sua vita.
Sente anche un vincolo profondo con quella donna come se si fossero condensati di colpo tutti i legami della sua vita in un unico aggregato di cellule che danno luogo a loro volta a qualsiasi forma di vita. Passarono attimi di un tempo infinito. In quella situazione di verità, che si andava lentamente costruendo dentro di lui, sente ad un tratto una sottile paura, di un mondo ignoto, un tremore indefinibile mai provato prima, contenente però un piacere insolito, quasi una voluttà.
Stranamente si accorse che il suo daydreaming si stava affievolendo, senza riuscire a dare una spiegazione plausibile di ciò che avveniva. Era come se sentisse che la paura per un mondo inconoscibile stesse scomparendo, accorgendosi di entrare in una dimensione inesplorata, di totale consapevolezza mai provata prima, in cui la sua vita e quella degli altri appariva di una chiarezza, mai definita fino ad ora, nei nessi e nelle contingenze. Sentì di non appartenere più a quel Paese, a quella città, a quel quartiere, a quella strada, a quella abitazione, a quella musica, che ormai sembrava quasi del tutto smarrita.
Gli sembrava comunque di aver portato con sé l’essenza di quella donna, di quell’incontro casuale avvenuto in quel quartiere suburbano, in quella mattina di non definita primavera, durante un suo giorno di libertà dal quotidiano. Capì anche che quella era una situazione di non ritorno che si sarebbe protratta per sempre.
RACCONTO di Rodolfo Paguni
DEFINIZIONE DI SUONO: “ perturbazioni di carattere ondulatorio, cioè onde sonore, vibrazioni, che si propagano nei mezzi elastici come aria, acqua ecc.”
Queste onde sono caratterizzate da:
(1)altezza, determinata alla frequenza della vibrazione, misurata in cicli al sec ed espressa in Herz. Più alta è la frequenza e più acuto è il suono, e viceversa. L’intervallo di frequenze in cui un suono può essere percepito dall’uomo è compreso tra 15 e 20000Herz, variabile con l’età.
(2) intensità, determinata dall’ampiezza della vibrazione misurata in decibel. Più ampia è la vibrazione e più forte è il suono , come volume.
(3) timbro, determinato dal numero e dall’intensità degli stimoli armonici che si sovrappongono alla frequenza fondamentale.
UDIBILITA’ è legata a frequenza e intensità. Una comoda udibilità si colloca attorno ai 60 dB come il livello della voce di conversazione.
Un’intensità di 120 dB, come ad esempio è il rumore di un martello pneumatico, rappresenta l’intensità massima sopportabile, oltre la quale si ha una sensazione di sofferenza; per questo motivo tale valore viene definito soglia del dolore.
IMPEDENZA è la resistenza che il sistema timpano-ossiculare oppone al passaggio dell’onda acustica da un mezzo aereo a bassa impedenza a un mezzo liquido ad alta impedenza.
ORECCHIO
L’orecchio interno si trova all’interno della scatola cranica e contiene gli organi di ricezione dello stimolo acustico e della nozione sulla collocazione del corpo nello spazio cioè quelle complesse parti dove arriva il nervo acustico-vestibolare.
L’orecchio medio è una sorta di anticamera dell’orecchio interno dove troviamo il condotto uditivo interno incudine martello e staffa e tuba di Eustachio che fa comunicare l’orecchio con il cavo faringeo e può essere sede di ristagno del catarro.
L’orecchio esterno è quello che tutti vediamo, costituito da padiglione e condotto uditivo esterno.
§§§
SORDITA’ IMPROVVISA
Si intende una sordità percettiva, in genere unilaterale, di varia gravità, insorta in modo brusco. IL termine percettiva implica che il danno è cocleare e/o ganglionare e/o del nervo acustico. L’eziologia più frequente è virale. E’ probabile che i virus ledano l’orecchio interno non necessariamente in quanto neurotropi o neurolesivi , ma anche, o solo, determinando un’insufficienza vascolare acuta del microcircolo cocleare per edema delle cellule endoteliali che rivestono la parete dei capillari e/o per impilamento corpuscolare. Il paziente riferisce che è divenuto sordo improvvisamente in un orecchio; spesso egli avverte, nell’orecchio sordo, un senso di pienezza ed acufeni; a volte lamenta vertigini, in genere soggettive, lievi, più raramente rotatorie, severe. La diagnosi differenziale è rivolta a discriminare se si tratta di sordità improvvisa o di otosalpingite oppure di otite media sierosa. Una sordità improvvisa dovuta a una di tali cause può manifestarsi infatti in modo egualmente brusco e con uguali sintomi. Il dolore spesso è assente; se presente ed è pulsante, allora è da pensare ad un’otite purulenta. Il primo dato importante da rilevare è se la sordità è uni- o bi-laterale: la sordità improvvisa è quasi sempre unilaterale, mentre l’otosalpingite e l’otite media sierosa sono quasi sempre bilaterali. Il secondo dato è se c’è o no vertigine. La sordità improvvisa può accompagnarsi a vertigine, mentre le altre due patologie non si accompagnano mai a vertigine. Il terzo dato è stabilire se la sordità è percettiva o trasmissiva: la sordità percettiva comporta, a differenza di quella trasmissiva, disacusia: il paziente con sordità improvvisa non avrà alcun guadagno uditivo se gli si parla con forte emissione di voce in prossimità dell’orecchio sordo; il paziente con otosalpingite o otite media sierosa, al contrario, avrà un ottimo guadagno uditivo. Un’altra caratteristica del paziente con sordità improvvisa ( qualora questa, com’è il caso più frequente, sia cocleare e tale da non comportare una anacusia cioè sordità totale) è il fastidio a rumori di forte intensità. Il soggetto con le altre due patologie se gli si parla forte avrà invece guadagno uditivo e non lamenterà fastidio. La diagnosi precoce è di grande importanza. La sordità improvvisa richiede una terapia immediata da attuarsi preferibilmente in ambiente ospedaliero. Vengono prescritti fluidificanti, vasoattivi, anti-disreattivi a dosi massive.
Una progressiva perdita dell’acutezza uditiva in un soggetto anziano può essere dovuta all’arteriosclerosi o ad artrosi delle ossa di trasmissione del suono. Una perdita improvvisa dell’udito può essere dovuta a una ferita al timpano, ad un tappo di cerume, ad un corpo estraneo nel condotto uditivo, ad un’otite esterna di grado severo o ad una grave otite dell’orecchio medio che fa seguito a un trattamento farmacologico inadeguato: ovviamente occorre sempre consultare un medico.
VISIONE OLISTICA
RIEDUCAZIONE DELLA PERCEZIONE SONORA
Metodo Eers Guy Bérard
L’audiologia classica dà una valutazione schematica della sordità limitandosi alla quantità dell’udito. Ma nella realtà cosa succede ad un soggetto immerso fin dalla nascita in un costante bagno di stimoli acustici? In quali condizioni le informazioni sonore arrivano al nostro cervello, dopo aver attraversato l’orecchio esterno, medio, e infine interno? Quali alterazioni e modificazioni subiscono tali informazioni durante questo percorso? Una risposta a questi interrogativi può essere fornita da test audiometrici molto accurati e orientati verso questa ricerca. Perché è importante conoscere la qualità percettiva di un soggetto? Perché esiste una relazione quasi costante tra alcune anomalie uditive, anche minime, e alcuni nostri comportamenti. L’analisi di queste anomalie e lo studio comparato delle cartelle cliniche dei suoi pazienti hanno permesso a Bérard di codificare queste correlazioni, individuando poi un campo d’intervento ben preciso, perché il miglioramento dei problemi uditivi, o la loro guarigione, aveva risolto, nella maggior parte dei casi, anche notevoli disturbi del comportamento.
Le anomalie da ricercare sono:
(1) le distorsioni. Queste sono causate dalle variazioni d’intensità con cui si percepiscono le varie frequenze. Durante un test d’ascolto vengono inviati dei segnali acustici, corrispondenti ad altrettante frequenze, con una certa intensità, espressa in decibel Db. L’intensità minima di percezione rappresenta la soglia uditiva di un orecchio. Un udito normale si ha quando la soglia uditiva è omogenea per ogni frequenza, dando luogo su di un grafico audiometrico ad una linea continua orizzontale.
Al contrario, se l’orecchio non percepisce tutte le frequenze in successione con intensità uniforme, avremo un udito con distorsioni del messaggio sonoro più o meno pronunciate, ma sempre tali da disturbare la corretta ricezione, che si evidenzia, sullo stesso grafico, con una linea spezzata.
(2) Mancanza di selettività si accusa quando l’orecchio non riesce a selezionare progressivamente i suoni, differenziando gravi e acuti.
(3) Lateralità sinistra o alternata; normalmente il controllo della parola e dei suoni avviene attraverso l’orecchio destro, che ne trasmette i messaggi direttamente all’emisfero sinistro del cervello, dove ha sede anche il centro di decodificazione delle informazioni sonore. Questo percorso avviene normalmente con una velocità di 20 centesimi di secondo. L’uso predominante dell’orecchio sinistro allungherà il percorso dell’informazione, che approderà prima al centro ascolto dell’emisfero destro, per raggiungere poi l’emisfero sinistro, deputato naturale alla decodificazione. Tutto il processo percettivo subirà un rallentamento, con tempi di latenza dai 4 ai 40 centesimi di secondo. Pare che il meccanismo della balbuzie sia legato a questi rallentamenti.
Queste e altre alterazioni qualitative sono spesso cause nascoste di molti problemi nel campo dell’apprendimento in generale e in particolare di: Dislessia, difficoltà ad apprendere lingue straniere e musica, udito doloroso nei bambini autisti, distorsioni di un tipo particolare di depressione. In particolare, la sindrome autistica è associata in modo costante a udito doloroso ed un miglioramento del comportamento avviene quando si ottiene la tolleranza alle aggressioni sonore.
Per quanto riguarda un particolare tipo di depressione è stato notato che in questo caso l’orecchio sede della lesione è quello sinistro, il che si può spiegare con la relazione che lo lega all’emisfero destro del cervello, sede delle cosiddette “emozioni negative”.
Il metodo EERS, si avvale di suoni privi di valenza psichica, alternati in modo personalizzato per il paziente in modo da correggere le distorsioni precedentemente emerse in un apposito test.
Altro metodo importante, che cura l’orecchio ma specialmente lo stato psico-emotivo del soggetto e tante altre patologie, è il metodo Tomatis. Tutta la terapia viene attuata per 10-20 giorni consecutivi.
RONZII O ACUFENI
I ronzii , o acufeni, vengono definiti quali sensazioni sonore percepite da un soggetto senza che vi sia una sorgente esterna; solo in alcuni casi i ronzii rappresentano un vero e proprio sintomo associato o meno ad una sordità.
La gravità del sintomo acufene può essere estremamente variabile ed è influenzata dall’atteggiamento psicologico del paziente. In alcuni casi è ben tollerato e il soggetto impara a conviverci; in altri casi può turbare ed interferire sulla personalità del soggetto: egli diventa nervoso, irascibile, insofferente.
Si possono distinguere gli acufeni in:
(1) oggettivi, cioè rumori emessi dall’orecchio, che vengono rilevati anche da un osservatore. Sono estremamente rari. L’origine è muscolare o vascolare. Quelli muscolari sono dovuti a spasmi dei muscoli dell’orecchio medio o dei muscoli peritubarici o masticatori. Quelli vascolari sono di origine arteriosa o venosa. Possono essere sintomo di una malformazione vasale, di una stenosi ateromasica, di un aneurisma carotideo o atero-venoso, di un tumore del glomo giugulare. Il rumore di soffio è sincrono con il polso, è possibile percepirlo con uno stetoscopio. L’udito è normale.
(2) soggettivi, cioè rumori percepiti solo dal paziente. Sono sintomo di innumerevoli malattie del sistema uditivo, dall’orecchio esterno all’orecchio medio, alle vie uditive centrali. Per quanto riguarda l’orecchio esterno, una ostruzione del condotto uditivo esterno, ad esempio da tappo di cerume, può determinare una sensazione di tappamento auricolare ed un acufene; questo sarà incostante e sparirà una volta rimossa la causa del tappamento.
Per quanto riguarda l’orecchio medio: nei processi flogistici acuti e cronici dell’orecchio medio i ronzii raramente rappresentano un sintomo di rilievo. L’incidenza dei sintomi soggettivi è invece molto alta nella sordità da otosclerosi, nella quale l’acufene talvolta rappresenta il primo e più importante sintomo. La comparsa di acufene soggettivo nella otosclerosi puramente trasmissiva è legata ad una alterazione dell’adattamento del sistema uditivo alla condizione acustica creatasi con il blocco della catena ossiculare. Si crea cioè la stessa situazione di un soggetto normale posto in un ambiente silente.
Orecchio interno: i traumi acustici sono una delle cause più importanti di insorgenza degli acufeni. POSSONO COSTITUIRE IL SINTOMO PIU’ IMPORTANTE, PONENDO TALVOLTA IN SECONDO PIANO IL DANNO UDITIVO. ANALOGAMENTE E’ FREQUENTE IL RISCONTRO DI ACUFENI DOPO BAROTRAUMATISMI O DOPO TRAUMI CRANICI. MENO FREQUENTE è L’INCIDENZA DI RONZII NELLE SORDITA’ SU BASE TOSSICA, AD ESEMPIO DA STREPTOMICINA.
Nella malattia di Ménière l’acufene è caratterizzato dall’idrope endolinfatica ed allora ha il carattere di tonalità grave, rumore di cascata o sensazione di pienezza auricolare. Tipicamente compare in stretto rapporto con la crisi di vertigine e con fluttuazione uditiva. Nella fase avanzata della malattia, quando subentra un danno permanente del neuroepitelio, l’acufene assume tonalità più acuta e diviene pressoché continuo, senza più rapporto con le crisi accessionali di vertigine.
Nei neurinomi del nervo VIII, l’acufene è frequente nelle forme che iniziano acutamente, con sordità improvvisa: tenendo presente che il neurinoma prende origine dal neurilemma della branca vestibolare, è ovvio pensare che la comparsa di una sordità brusca e acufeni sia dovuta a compressione dell’arteria uditiva interna e quindi al danno labirintico.
Per quanto riguarda le vie uditive centrali: nelle sindromi da insufficienza vertebro-basilare il sintomo dominante è la vertigine, in genere di tipo posizionale, talvolta rotatoria. Frequentemente però si associano sintomi uditivi e acufeni. Questi ultimi possono anche assumere carattere accessionale e talora posizionale, e generalmente non sono fastidiosi. Più frequentemente l’acufene non viene riferito ad un orecchio ma al centro del capo. Non vi è rapporto stretto tra gravità della sordità (tipo presbiacusico) e acufeni.
Alimentazione-integratori
Eliminare le cause, se si conoscono. Fare una dieta disintossicante, poi la dieta base. Curare eventuali anemie esistenti: la carenza di Fe e le anemie perniciose possono avere tra i sintomi anche gli acufeni.
Gli zuccheri semplici possono provocare ronzii e anche perdita dell’udito, se c’è una condizione di ipoglicemia.
Nutrienti utili Vitamina B12, Acido FOLICO, Cr, Mn, COLINA. Quindi sono consigliati i seguenti succhi:
BIETOLA per la sua potente azione disintossicante; CAVOLO A FOGLIA e PREZZEMOLO per il Fe;
SPINACI, CAVOLO A FOGLIA E, COSTE e PEPERONE VERDE per l’acido folico;
PEPERONE VERDE e MELE per il Cromo;
SPINACI; CIME DI RAPA, COSTE per il Manganese; FAGIOLINI VERDI per la colina.
Nel 2005 è stato fatto uno studio finalizzato a verificare se la somministrazione di MELATONINA è in grado di curare l’acufene e se questo miglioramento è o meno collegato ad un miglioramento del sonno. Come risultato è stata osservata una relazione tra l’entità dei miglioramenti di sonno e del tinnito. L’effetto della melatonina non era associato all’entità del tinnito. Il trattamento con melatonina può essere sicuro per i pazienti con tinnito idiopatico, e particolarmente in quelli con disturbi del sonno dovuti al tinnito. Ovviamente, occorrono ulteriori approfondimenti, dato che lo studio è stato svolto su soli 24 soggetti.
STOP
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com